Skip to content

La città metropolitana nella pianificazione e nel governo del territorio

Diverse concezioni di Città metropolitana a confronto

Vigneri (1992) ha efficacemente schematizzato il dibattito che ha portato alla legge 142, che si è protratto anche successivamente alla sua entrata in vigore, riportandolo sulle due tematiche fondamentali della definizione geografico-funzionale dell'area metropolitana e della tipologia di ente più adatta a governarla. Entrambi gli aspetti sono stati accuratamente approfonditi da una bibliografia oramai ampissima che ha sostenuto teoricamente il dibattito portato avanti nelle sedi istituzionali e politiche. Analizzando i rapporti fra questi due argomenti di confronto qui descritti certamente le diverse concezioni di area metropolitana possono trovare un sistema di governo privilegiato cui dar seguito, ma in realtà manca una corrispondenza precisa fra le prime ed i secondi e alla stessa ideologia di Città metropolitana possono rispondere efficacemente più soluzioni istituzionali. Con il tempo si è resa evidente invece la stretta interrelazione fra le caratteristiche particolari del territorio e la scelta più opportuna, sia della forma spaziale che della tipologia istituzionale dell'ente ricercato.
Per la prima questione, in base ai parametri presi in considerazione ed ai risultati ottenuti in termini di forma territoriale, si possono individuare tre grandi tipologie di definizioni di area metropolitana:

- un tessuto urbano continuo rilevante per popolazione ed estensione (continuum urbano)

- un insieme complesso ed integrato di più centri legati da rapporti di interazione ed integrazione, che fanno riferimento ad una città centrale (città-regione)

- un'area urbana al cui interno si svolgono funzioni rare aventi un bacino d'utenza nazionale o quanto meno sovraregionale (metropoli)

Tali requisiti non sono tuttavia necessariamente in conflitto ma possono coesistere nella stessa concezione di area metropolitana.
Per quanto riguarda le forme istituzionali di governo invece le principali scuole di pensiero si sono addensate intorno a 4 azioni da compiere rispetto al quadro esistente prima del 1990:

- Istituzione di un Comune metropolitano con funzioni comunali superiori e provinciali, ripartito in più Comuni urbani con funzioni comunali di base e mantenimento della Provincia per il governo del territorio provinciale non metropolitano. Si trattava di una soluzione che però lasciava forti dubbi per via delle dimensioni e del forte potere del nuovo Comune metropolitano. Sarebbe stato auspicabile infatti, nel caso si fosse seguita questa modalità, un allargamento dei suoi confini per poter comprendere l'intera area metropolitana, ma tale ipotesi avrebbe verosimilmente comportato forti difficoltà gestionali. Ma il problema più grosso sarebbe stato il rapporto con gli altri enti, in primo luogo con la Provincia, poiché con un Comune centrale dotato di funzioni aggiuntive inevitabilmente si sarebbero creati conflitti istituzionali fra i due livelli, ma anche con i rimanenti Comuni dell'area provinciale, con i quali sarebbe ulteriormente cresciuto il peso relativo nelle decisioni, con uno sbilanciamento verso gli interessi dell'area metropolitana ed il rischio di trascurare le aree periferiche.

- Attribuzione alla Provincia delle funzioni comunali superiori in aggiunta a quelle provinciali, mantenimento dei Comuni e suddivisione del Comune principale in più municipalità.

- Adozione di una soluzione specifica della singola area metropolitana definita dalla Regione con obbligatoria suddivisione del Comune principale in più unità amministrative. Tale modello tuttavia, mentre ha dimostrato una sua efficacia nel trattamento di sistemi metropolitani policentrici o diffusi, ha rivelato i suoi limiti nelle sue applicazioni sulle Città metropolitane. Inoltre il ruolo della Regione, come detto in precedenza, all'epoca andava ad affievolirsi nello scacchiere istituzionale, per cui sarebbe stato difficile ipotizzare uno scenario simile. (Fubini 1994)

- Rafforzamento delle forme associative di enti locali, per migliorare l'azione amministrativa dei singoli enti per esercitare le varie funzioni di carattere metropolitano. Seguire tale strada significava fare affidamento sull'iniziativa spontanea degli enti pubblici locali che fino a quel momento si erano rivelati inerti e non esistevano validi motivi per presumere una loro maggior sensibilità sul tema. Inoltre, anche in caso di attivazione, le loro iniziative sarebbero rimaste fortemente legate alla ricerca del consenso, causando compromessi che avrebbero fatto prevalere gli interessi più forti. (Comune di Bologna 1994)

Le prime due vengono definite come soluzioni forti, in quanto prevedono una ridefinizione delle autonomie locali da parte dello Stato, mentre le seconde come soluzioni deboli, in quanto sono sorrette da intese interistituzionali a geometria e portata variabile. Anche in questo caso le soluzioni individuabili non sono necessariamente in contrapposizione ma ad una soluzione forte (come quella avallata dalla legge 142) può affiancarsi una cosiddetta soluzione debole che può incrementarne l'efficacia.

In maniera incrementale si è diffusa l'idea che non dovessero essere né la Regione, né il Comune capofila, né l'assemblea di tutti i Comuni a governare le questioni metropoli.tane ma un ente terzo specificatamente sovraordinato. Tale esigenza si è inserita nel più ampio quadro dell'articolazione a più livelli della pianificazione italiana, in quanto legata strettamente alla questione dell'ente intermedio tra Comune e Regione. Nel prosieguo del dibattito e nelle sue esplicitazioni in proposte normative, le vicende dell'ente metropolitano saranno quindi legate strettamente a quelle delle nuove competenze provinciali ed, in un quadro ancora più ampio, alla riforma dell'intero apparato delle autonomie locali. Si è così andata delineando una soluzione assimilabile alla seconda di quelle precedentemente descritte.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La città metropolitana nella pianificazione e nel governo del territorio

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Roberto Ferrara
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Architettura
  Corso: Pianificazione Territoriale, Urbanistica ed Ambientale
  Relatore: Carlo Alberto Barbieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

torino
genova
area metropolitana
città metropolitana
conferenza metropolitana
enti locali
pianificazione territoriale
governance
pianificazione strategica
riordino province

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi