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L'orientamento alla qualità nella Supply Chain Agroalimentare: il caso della cooperativa ''Nuovo Cilento''

Struttura della Supply Chain nei beni durevoli

Ponendo l'attenzione sui beni durevoli (quella tipologia di beni caratterizzati da un elevato contenuto tecnologico ed una bassa frequenza di acquisto), un produttore che volesse migliorare la propria politica di approvvigionamento, tendendo ad un'integrazione e collaborazione con i propri fornitori, dovrebbe innanzitutto porre in essere un'attenta analisi di tutti i materiali necessari per produzione, in merito sia al proprio valore che alla sofisticazione ed alla criticità tecnica degli stessi. A seconda della loro importanza e quindi partendo da quelli strategicamente più rilevanti, risulterà conveniente stabilire un rapporto di partnership con i fornitori più diretti, cercando di realizzare una piena integrazione dei flussi di produzione ottimizzando il più possibile le interfacce, l'utilizzo di reti informative comuni, con il fine ultimo di ottenere una decisa riduzione del livello medio delle scorte. In tal modo, nel momento in cui l'azienda riceverà l'ordine per un dato prodotto finito, potrà in via immediata fornire l'informazione ai diretti fornitori necessari per l'esecuzione dell'ordine, realizzando così una gestione operativa integrata, che rappresenta il primo step del rapporto di collaborazione. Successivamente ci si potrà integrare anche sugli aspetti più prettamente tecnici della fornitura, quindi sulla qualità e sulle performance dei prodotti; conseguentemente si arriverà a formare dei veri e propri gruppi di progettazione comuni giungendo quindi ad una completa integrazione dei processi di tutti gli attori della filiera. Anche in questo caso il risultato sarà una riduzione del livello delle scorte e dei tempi di attraversamento, ottenendo una supply chain fortemente flessibile e reattiva, sempre pronta ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti ed alle nuove richieste del mercato, ottenendo inoltre una riduzione dei costi di produzione.
Come già detto, tutte queste tipologie di gestione sono nate ispirandosi alle metodologie applicate e sviluppate dalla Toyota alla metà degli anni settanta ed in particolar modo alla produzione just in time. Questo approccio consentì a Toyota di proporre sul mercato vetture di alta qualità a prezzi molto competitivi, in un periodo caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi e da una profondissima crisi economica a livello mondiale. Tale metodo si basava prevalentemente sull'eliminazione di tutta quella serie di operazioni che potessero generare sprechi, la riduzione al livello minimo possibile delle scorte e più generalmente, l'eliminazione di tutte le operazioni che non apportavano un incremento di valore per il prodotto lungo la catena di produzione. Grazie al just in time, diveniva quindi possibile assicurare un flusso veloce di tutti i materiali necessari lungo la filiera sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione, partendo dai fornitori, sino alla consegna ai clienti finali.
Espandendo questo concetto si è così giunti ad una gestione integrata della supply chain, all'interno della quale il rapporto con i propri diretti fornitori diventa fondamentale per ottenere una gestione quanto più snella ed efficiente possibile. In tale ottica, i fornitori vengono visti come se fossero il primo stadio del processo produttivo, andando ad integrare nel rapporto con i suddetti quindi, anche tutta quella serie di attività attinenti alla gestione operativa ed informativa del processo aziendale. Analogamente tale tipo di orientamento viene proposto anche sul versante dei clienti ove possibile, per ridurre il livello delle scorte al minimo. Tutta questa serie di concetti con il tempo sono stati affinati e maggiormente integrati tra loro ed al giorno d'oggi rappresentato un approccio alla produzione applicato da una molteplicità di industrie, semplicemente conosciuto come lean production.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'orientamento alla qualità nella Supply Chain Agroalimentare: il caso della cooperativa ''Nuovo Cilento''

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Sacco
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Giuseppe Perrone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 152

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Parole chiave

logistica
supply chain
prodotto
processi produttiv
agroalimentari

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