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Investimenti in agricoltura in Tanzania tra land grabbing e tentativi di best practices. I casi Sun Biofuels ed Ecoenergy nei distretti di Kisarawe e Bagamoyo

Land grabbion e recenti interventi del Governo

Il settore agricolo è cresciuto negli ultimi 10 anni ad un ritmo del 4% annuo (URT, 2012; Faostat), un tasso di crescita nettamente inferiore agli altri settori dell'economia. Questo lascia intendere che i nuovi investimenti registrati nell'ultimo decennio hanno inciso solo modestamente sullo sviluppo del settore agricolo.
L'ondata di investimenti in agricoltura degli ultimi anni, secondo numerose organizzazioni della società civile, non ha generato i benefici auspicati e ha portato invece ad un peggioramento delle condizioni delle popolazioni più vulnerabili come i piccoli contadini, le donne e le comunità di pastori (Hakiardhi, 2010; Sulle 2009) Inoltre, le condizioni lavorative nelle grandi coltivazioni industriali e i salari percepiti dai lavoratori vengono considerati inadeguati per garantire uno stile di vita dignitoso. Il salario minimo mensile in agricoltura, ovvero quello che percepisce la maggioranza degli impiegati nelle grandi coltivazioni, è di 70,000 TShs, circa 35 Euro (URT, 2012 c).

Le recenti acquisizioni di vaste aree di terra hanno messo inoltre a dura prova il sistema di governante della terra. Nonostante la legislazione riconosca i diritti consuetudinari, preveda un coinvolgimento delle comunità locali e venga considerata da alcuni come una delle più avanzate dell'Africa sub sahariana (Oakland Institute, 2012), diverse organizzazioni della società civile hanno chiesto al governo una sospensione delle concessioni di terra e una revisione del corpus normativo.

Al momento della ricerca due dei più grandi investitori in agricoltura degli ultimi 10 anni sono falliti e hanno cessato le attività, altri da tempo sono in fase di implementazione o non partono con la produzione. Allo stesso tempo le acquisizioni hanno provocato l'esproprio delle terre, spesso con l'impegno da parte degli investitori di fornire servizi sociali e occupazione, e l'inasprirsi dei conflitti per l'accesso alle risorse.

Bioshape Ltd, un azienda olandese, dopo aver ricevuto in concessione e disboscato 34 mila ettari nella regione di Lindi nel 2005, ha abbandonato il progetto senza neanche iniziare la produzione, mantenendo però ancora la proprietà della terra. SunBiofuel Ltd, inglese, ha ottenuto circa 8200 ettari da 9 villaggi nel distretto di Kisarawe per la produzione di jatropha. Dopo poco più di un anno di attività, l'azienda nell'Agosto 2011 ha licenziato gli oltre 700 lavoratori che aveva assunto e cessato le operazioni. Sekab-Ecoenergy, di proprietà svedese e in Tanzania dal 2007, ha ricevuto 22 mila ettari per la produzione di canna da zucchero ma non ha ancora iniziato le attività. Nella regione Liolondo, nord del Paese, le acquisizioni dei terreni hanno messo in grave difficoltà le
comunità di pastori Masai e Barbaig, che hanno denunciato l'impossibilità di percorrere le tradizionali rotte della transumanza.

Le tensioni crescenti e le denunce delle organizzazioni della società civile hanno richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica e, più di recente, anche del Parlamento. Nel 2009, dopo il fallimento di numerosi progetti, il governo ha interrotto per un anno le concessioni di terra per la produzione di biocarburanti. Nel 2010, con l'aiuto della cooperazione svedese, sono state pubblicate le Guidelines for Sustainable Liquid Biofuels Development in Tanzania ed è stato istituito il Biofuel One Stop Center presso il TIC. Le linee guida hanno fissato un tetto per le concessioni finalizzate alla produzione di biocarburanti di 20 mila ettari e posto un limite temporale di 25 anni, rinnovabili a seconda della performance dell'investimento. Inoltre, per prevenire i conflitti per l'accesso alle risorse e per mitigare gli impatti negativi sulla sicurezza alimentare, ogni investimento nella produzione di biocarburanti deve seguire i seguenti principi:

1. There is abidance to land use plan in order to avoid threatening potential land for food crop production/farming/livestock and other human needs. Areas of high biodiversity and of cultural value, protected forests, game reserve, Ramsar sites and National Parks are not for biofuels investments.
2. Biofuel production activities contribute positively to local economy
3. Biofuel production activities contribute positively to social well-being of employees and the local population
4. Priority on employment is given to the community in the locality


Le linee guida incentivano inoltre il coinvolgimento delle popolazioni locali attraverso il contract farming e invitano gli investitori a contribuire allo sviluppo locale attraverso la fornitura di servizi sociali e infrastrutture.

Nel Novembre del 2012, un membro del Parlamento ha formalmente richiesto al governo di interrompere le grandi concessioni, a prescindere dallo scopo dell'investimento. La discussione generata ha portato alla proposta di introdurre un tetto alle dimensioni e alla durata delle concessioni. Il Tanzania Investment Center ha annunciato la pubblicazione, entro la fine del 2013, delle Guidelines for land allocation to investors. Il progetto prevede un limite nelle dimensioni delle concessioni che varia a seconda della tipologia dell'investimento. Ad esempio per la produzione dello zucchero e del riso sono previsti limiti rispettivamente di 10 mila e 5 mila ettari. Inoltre, secondo quanto annunciato, un investitore estero potrà ottenere solo un Derivative Right of Occupancy e le acquisizioni di terra saranno possibili solo attraverso il Tanzania Investment Center.

Il governo sta adottando un approccio pragmatico alle concessioni di terra e più in generale allo sviluppo agricolo. La politica di attrazione degli investimenti in agricoltura e la politica di sostegno al passaggio da un'agricoltura di sussistenza a una commerciale e orientata al mercato, sono affiancate, fin dalla riforma del 1999, da un tentativo di edificare un framework legale e un sistema di governante della terra in grado di prevenire fenomeni di and grabbing. Il contesto Tanzaniano potrebbe così essere considerato come un esperimento nazionale del tentativo di regolamentazione del fenomeno del and grabbing promosso in ambito internazionale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Investimenti in agricoltura in Tanzania tra land grabbing e tentativi di best practices. I casi Sun Biofuels ed Ecoenergy nei distretti di Kisarawe e Bagamoyo

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio De Blasis
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Cooperazione Internazionale, Sviluppo e Diritti Umani
  Relatore: Mario Zamponi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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Parole chiave

sviluppo rurale
land grabbing
accaparramento della terra
land use change
land deal
investimenti agricoli
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