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Strategie d'impresa: ''Dal monopolio al libero mercato: il caso Enel''

Mercato dell'industria elettrica, i processi della liberalizzazione, assetto istituzionale in ambito europeo e nazionale

La strada del mercato liberalizzato è stata intrapresa da molti paesi negli ultimi 20 anni, ovviamente con ideologie diverse e soprattutto politiche differenti tra i vari paesi. La liberalizzazione nasce dall'esigenza di interrompere quel filone che lega il mercato dell'energia a una particolare forma di monopolio. I primi passi verso un mercato unico europeo sono stati posti in essere grazie al Trattato di Maastricht, firmato nel 1992, seguito poi dalla Direttiva Europea 92/96/CE, la quale prevedeva che gli Stati Membri dovessero riorganizzare il sistema elettrico nazionale secondo il libero accesso alle reti, e quindi con lo scopo liberalizzare il mercato dell'energia.
La direttiva 96/92/CE del Parlamento Europeo, emanata con lo scopo di stabilire norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, fu recepita in Italia attraverso l'emanazione del Decreto Bersani o più precisamente con il decreto legislativo del 16 marzo 1999 n.79 (G.U. n.75 del 31 Marzo 1999), con lo scopo di avviare il processo di liberalizzazione del mercato elettrico nazionale e relative attività di produzione,
trasmissione e distribuzione dell'energia, ed avviare la fase di privatizzazione dell'ENEL.

Il citato decreto, coerente con la Direttiva Europea, prevede che l'apertura dei mercati consenta di raggiungere degli importanti risultati sia a livello ambientale che di politica energetica, fra i quali un servizio più efficiente e di qualità, l'integrazione delle reti energetiche fra paesi, più sicurezza degli approvvigionamenti, il contenimento dei prezzi e la possibilità di scegliere tra varie offerte proposte da differenti fornitori tutelando l'ambiente e favorendo lo sviluppo economico. Secondo l'Autorità per l'energia e il gas, "abbattere i confini nazionali, creando un mercato unico dell'energia, aperto e liberalizzato, attirerà gli investimenti e sarà fonte di nuova occupazione, facendo crescere l'economia europea". Ovviamente oltre a questi obbiettivi si deve aggiungere la capacità che gli imprenditori hanno nello sfruttare i vantaggi derivanti da un ambiente competitivo. Essi devono essere sempre più innovativi, garantendo quindi maggiore efficienza nel servizio per rispondere alle varie esigenze dei consumatori. A fronte di questi vantaggi vi sono comunque dei costi che devono essere sopportati, quali ad esempio nuovi investimenti per ammodernare gli impianti vigenti, nonché si possono rilevare eventuali ricadute negative sull'occupazione, soprattutto nella prima fase di ricerca dell'efficienza. La stessa Aeeg, effettuando un confronto tra costi e benefici, ha redatto un bilancio in cui i "costi dello sviluppo sono immediatamente visibili, e determinano resistenze anche legittime e comprensibili, mentre i vantaggi sono diffusi, indiretti, e quantificabili solo successivamente. Essi sono tuttavia di norma maggiori, e la differenza si accentua nel tempo, dato che un assetto concorrenziale è più dinamico e flessibile, e tutela meglio l'interesse complessivo del sistema rendendolo meno dipendente dai comportamenti virtuosi e dal successo di un singolo soggetto". Pertanto si vuole identificare come fattore di spinta proprio quello dell'introduzione della concorrenza nella produzione di energia elettrica. Con la liberalizzazione si ha l'obbiettivo di creare un mercato contendibile che induce le imprese e gli individui ad essere competitivi. "La conseguenza fondamentale della riforma era la fine del monopolio di Enel sia nella generazione che nella vendita di energia, ma il contestuale mantenimento della sua unitarietà d'impresa e la conseguente possibilità di continuare a disporre di un soggetto nazionale abbastanza grande da poter reggere la concorrenza internazionale".
Tale processo di liberalizzazione ha consentito pertanto la nascita di vari operatori ed istituzioni operanti lungo tutta la filiera del mercato dell'energia elettrica e del gas, i quali verranno analizzati nei prossimi paragrafi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Strategie d'impresa: ''Dal monopolio al libero mercato: il caso Enel''

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Giusy Scotto
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Manageriale
  Relatore: Alberto Asquer
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 79

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