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Alta Val Sangone. Nuove opportunità generate dal territorio.

Una valle ''chiusa''

Grazie alla sua conformazione di valle chiusa, la Val Sangone sembra essere riuscita a limitare il degrado e l’isolamento che attualmente si vede principalmente nelle zone montane. Rispetto alle altre comunità montane piemontesi risulta infatti tra le meno marginali: nella graduatoria tra i 48 territori analizzati, si colloca infatti al 42° posto registrando una condizione intermedia. Il fatto di essere una valle “chiusa” ha svolto un duplice ruolo. La valle è andata a rappresentare una sorta di rifugio, rallentando il processo di industrializzazione e tutelando le caratteristiche naturali del territorio; nello stesso tempo ha reso complessa l’integrazione delle piccole aziende all’interno delle logiche di mercato, rendendone complessa la sopravvivenza. La vicinanza con la città di Torino ha poi facilitato il ritorno di nuovi residenti in queste aree, aumentando però i fenomeni di pendolarismo. Questo perché allo stato attuale la valle ha generato l’impossibilità di creare un’occupazione industriale all’interno della valle stessa, producendo quindi un forte fenomeno di pendolarismo (il 54,88% si recano a lavorare in un comune diverso da quello di residenza), accentuato dal fatto che una quota considerevole di persone che si trasferiscono nella zona continuano a mantenere il lavoro al di fuori del contesto locale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Alta Val Sangone. Nuove opportunità generate dal territorio.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Daghero
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Architettura
  Corso: Ecodesign
  Relatore: Luigi Bistagnino
Coautore: Chiara Battistoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 345

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Parole chiave

sostenibilità
territorio
ecodesign
blue economy
val sangone

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