Il concordato preventivo di risanamento

La predisposizione del piano di ristrutturazione dei debiti e soddisfazione dei crediti, ai sensi dell'art. 160 1. fall., costituisce un elemento essenziale e decisivo della proposta di concordato che il debitore sottopone alla massa dei creditori insieme alla documentazione prevista dall'art. 161 1. fall. e alla relazione di un professionista che attesti la fattibilità del piano e la veridicità dei dati aziendali esposti.

La formulazione della norma che riguarda la proposta concordataria è aperta alla adozione di più soluzioni come esplicitato nel contenuto della stessa. È evidente che la configurazione del piano differirà a seconda dello stato di salute in cui si trova l'impresa che ricorre alla procedura.

Ai fini della individuazione dei contenuti del piano concordatario, il problema che si prospetta è quello di stabilire quale è la soglia minima di accesso alla procedura di concordato, in che cosa va identificato lo stato di crisi. La giurisprudenza, in questo caso, si è divisa: c'è chi ha affermato che il concordato è uno strumento che consente una emersione della crisi di impresa prima che la stessa giunga al punto di distruggere tutte le risorse aziendali; chi ha sostenuto che deve trattarsi di una crisi non irreversibile per una impresa che non sia ancora inadempiente… che non abbia eroso il suo patrimonio e quindi la garanzia dei creditori… e chi ancora che la procedura deve riguardare situazioni di temporanea difficoltà ad adempiere.

L'attuale struttura del concordato deve considerarsi aperta tenendo conto del fatto che, il legislatore prevede, ai fini della ristrutturazione dei debiti e della soddisfazione dei creditori, qualsiasi forma e indica come possibili, ma non esclusive soluzioni, "la cessione dei beni, l'accollo o altre operazioni straordinarie, ivi compresa l'attribuzione ai creditori… di azioni, quote o obbligazioni… o altri strumenti finanziari" ovvero "l'attribuzione delle attività interessate dalla proposta di concordato preventivo ad un assuntore…" che può essere costituito da uno o più creditori, sena precludere l'ipotesi combinata delle due soluzioni.

Con la soddisfazione dei crediti, si intende che le obbligazioni sono soddisfatte anche in modo non tradizionale, concordando una forma diversa dall'adempimento oppure discostandosi dai comuni strumenti di pagamento. Tipiche forme di soddisfacimento dei crediti sono la creazione di società cui sia conferito l'intero patrimonio del debitore ed alla quale può essere affidato anche l'esercizio di una nuova impresa, in modo tale che sul nuovo soggetto non gravi più il peso di vincoli reali o personali facendo capo alla originaria debitrice oppure un piano tendente alla conservazione dell'impresa in funzione della continuazione della attività della stessa, alla ricerca del salvataggio della unità produttiva e delle sue componenti.

Si deve trattare di una proposta articolata dal debitore finalizzata al superamento dello stato di crisi e al soddisfacimento dei diritti dei creditori. Qualunque sia il piano proposto, esso dovrà rispondere al requisito della fattibilità, attestata dalla relazione del professionista incaricato, ovvero della sua concreta realizzabilità, della sua attendibilità dal punto di vista imprenditoriale.