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Profili di valutazione economica delle imprese bancarie

Multipli del settore bancario: fondamenti teorici

La valutazione aziendale si estrinseca in una pluralità di metodologie, fondate su presupposti differenti, talvolta antitetici. Tra le varie modalità di determinazione del valore aziendale, una si distingue per successo e contemporaneità: si fa riferimento alla valutazione relativa, realizzata attraverso il metodo dei multipli di mercato.
L'uso di questa metodologia ha registrato nel corso degli ultimi decenni una rapida crescita, grazie alla presenza di alcuni fattori macroeconomici fondamentali, come la lievitazione dei prezzi di borsa, la maggior importanza degli intangibile, l'enorme sviluppo dei mercato finanziario e l'incremento delle operazioni di fusione e acquisizione.
La valutazione market based non porta ad una determinazione del valore intrinseco in termini assoluti, bensì ad una sua stima relativa perché effettuata rispetto alle indicazioni desumibili dal mercato riferite ad imprese similari. Tale metodologia si distingue dall'attualizzazione dei flussi di cassa, in quanto in quest'ultima ipotesi si stima il valore di un'attività in base alla sua capacità di generare flussi futuri. Nella valutazione relativa, invece, la finalità è quella di giungere ad un giudizio di merito su un'attività osservando quanto il mercato è disposto a pagare per le attività similari. Se il prezzo che si forma sul mercato, inerente suddette attività, è corretto, il metodo dei flussi di cassa attualizzati e la metodologia dei multipli dovrebbero giungere ad un medesimo valore. Altrimenti, se il mercato effettua delle sovrastime o sottostime dell'attività o dell'intero settore, i due metodi possono divergere in valore.
Attraverso la valutazione relativa si individuano dei rapporti (i multipli) tra il prezzo di mercato del capitale delle imprese comparabili e alcune variabili economiche aziendali. Applicando questi multipli alle variabili economiche aziendali, si giunge alla stima del firm value.
L'obiettivo dell'applicazione del metodo dei multipli è quello di pervenire ad una stima del valore di un'attività sulla base sia di dati provenienti dal bilancio societario sia dai dati di mercato.
Mediante questa metodologia si assume implicitamente che l'impatto dei tassi di crescita, del rischio aziendale, e della politica del dividendo, sia sintetizzato nel coefficiente moltiplicativo adoperato.
I multipli di mercato si contraddistinguono per due caratteristiche fondamentali: la prima consiste nella standardizzazione dei prezzi, ottenuta rapportando i prezzi di mercato ad una variabile comune. Questo step risulta indispensabile per valutare le diverse attività in termini relativi. Il secondo aspetto consiste invece nell'individuare le attività comparabili, un compito piuttosto arduo in quanto "non esistono due asset del tutto identici".
Nell'ipotesi che i mercati siano efficienti, dunque, i valori delle quotazioni di aziende comparabili forniscono una misura relativa delle aspettative che gli investitori hanno circa il rischio e il rendimento futuro della società. L'intrinsic value che l'analista deve stimare è nella maggior parte dei casi diverso dalla quotazione di mercato, e qualora la sua stima fosse effettuata esclusivamente utilizzando un metodo market based, la valutazione potrebbe risultare imprecisa. Alla luce di ciò, il metodo dei multipli conduce ad una valutazione che non risente di ipotesi soggettive dell'analista, ma risulta invece influenzabile dalle aspettative degli operatori del mercato. Esempio concreto del condizionamento che le quotazioni di mercato subiscono in funzione di aspettative degli operatori è la crisi odierna, protagonista della quale sono il default della Grecia e la pressione spesso meramente speculativa sul debito pubblico dei paesi più instabili dell'area Euro. Con il solo riferimento alla valutazione relativa non sarebbe possibile constatare l'attendibilità del sentment del mercato e valutarne la fondatezza. Risulta quindi inesatto basare le stime unicamente su una valutazione di tipo relativo, dovendo anzi utilizzare questo metodo come strumento di controllo e a supporto della valutazione principale, effettuata solitamente con metodo analitico. Infatti, ai fini di un corretto utilizzo dei metodi di mercato risulta opportuno realizzare un vero e proprio processo valutativo che possa individuare e dimostrare il nesso di causalità tra le specifiche quantità aziendali e i prezzi di mercato, ai fini della costruzione di multipli che riescano ad individuare l'intrinsic value dell'azienda. È inoltre necessario che tale nesso causale sia spiegabile attraverso una formula di valutazione, che esprima lo scostamento di valore che l'azienda ha rispetto al campione di imprese comparabili.
I multipli, elaborati originariamente nel mondo contabile anglosassone, devono il loro sviluppo e successo alle condizioni ambientali natie particolarmente favorevoli, quali l'esistenza di mercati ampi ed organizzati, le rapide e frequenti transazioni, e la presenza di un grande quantità di investitori istutuzionali e professionali. Proprio sulla base di questi presupposti favorevoli, gli analisti e gli istituti di credito anglosassoni hanno sempre dato ampio credito alle valutazioni effettuate mediante l'impiego dei multipli, al punto da utilizzarli come unica metodologia di stima del valore aziendale. Tale accoglienza favorevole era invece inizialmente contrastata dalla dottrina e dalla pratica professionale dell'Europa continentale, la quale, soprattutto in passato, attribuiva ai multipli scarsa rilevanza per diverse motivazioni: anzitutto la semplicità nella costruzione, in quanto i multipli sono ottenuti mediante alcuna analisi dei dati contabili dell'azienda da valutare; inoltre i multipli adoperano come parametri i prezzi e non valori, risentendo in tal modo delle circostanze transitorie e delle prospettive personali dell'acquirente; infine risulta difficile trovare aziende davvero comparabili ai fini dell'attendibilità del confronto.
Ormai le due dottrine sono allineate sull'opinione congiunta di un corretto utilizzo di questa metodologia, che necessariamente non può determininare una stima alla quale affidarsi in maniera assoluta, ritenendosi necessario un utilizzo mirato al controllo e al confronto della valutazione effettuata con il supporto dei metodi analitici50, non negando in tal modo la funzione fondamentale di questa metodologia di recente sviluppo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Profili di valutazione economica delle imprese bancarie

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Informazioni tesi

  Autore: Anita Francesca Romano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Riccardo Viganò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 131

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