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''L'Ora'' di Nisticò

''L'Ora'' e l'attenzione costante al ruolo della donna

Il quotidiano aveva cominciato a prestare attenzione ai temi sociali e al mutamento dei costumi già prima che il delitto Furnari e il rapimento di Franca Viola scuotessero l'opinione pubblica e ancor prima dell'entrata in vigore della legge n.66 del 1963, con la quale le donne ottennero il libero accesso alle cariche di tutti gli uffici pubblici e a tutte le professioni. L'8 marzo del 1962 L'Ora pubblicò un Elogio della donna che lavora, una pagina con il resoconto di un dibattito che si era sviluppato intorno ad una delle tavole rotonde organizzate dal giornale. L'interesse al ruolo della donna crebbe col tempo, ma Nisticò allargò il campo d'indagine, toccando anche temi più delicati come la sessualità e i rapporti di coppia, con un approccio che via via si fece sempre più critico. Nel novembre del '62 venne pubblicato in due pagine il resoconto di un altro dibattito, tenutosi questa volta al Circolo Artistico di Palermo, che L'Ora titolò "Questo sesso che tabù". Nel '63 il giornale riservò grande spazio alla recensione di Mauro De Mauro sul libro della Harrison, aprendosi la strada alle battaglie contro il delitto d'onore e il matrimonio riparatore, che di lì a breve l'avrebbero impegnato.
Il 1965 si aprì con il dibattito sul controllo delle nascite, che occupò le colonne de L'Ora nei mesi di febbraio e marzo con inchieste di Anna Pomar, ancora prima che Alberto Cavallari riuscisse ad intervistare papa Paolo VI per il "Corriere della Sera" chiedendogli quale posizione avesse intenzione di assumere la Chiesa al riguardo. Con l'arrivo della pillola, il giornale avviò una serie di inchieste. La prima nel '66 fu condotta da De Mauro e riguardò proprio la diffusione della pillola a Palermo: dall'inchiesta emerse che il sesso costituiva ancora un tabù, infatti il farmaco veniva prescritto con una certa regolarità, ma i medici cercavano di giustificarne la prescrizione con motivazioni plausibili ma che non riguardavano la sfera sessuale. Nel settembre del '68 il giornale avviò una seconda inchiesta sull'uso della pillola nel capoluogo siciliano, ma il contesto era cambiato, e parecchio anche, innanzitutto perché nel '67 il Consiglio superiore della Sanità si era pronunciato a favore, ma anche perché nel luglio del '68 era arrivata la condanna da parte della Chiesa. L'Ora manifestò l'intento progressista dell'inchiesta chiedendo l'intervento del medico sociale Vincenzo Borruso e coinvolgendo giornalisti attenti a questo tipo di problematiche, come Anna Pomar, Mario Genco, Giuseppe Sottile e Antonio Maria Di Fresco.
Nello stesso anno L'Ora Giuliana Saladino, un'altra redattrice vigile sui temi sociali e, in particolare, su quelli riguardanti il mondo femminile, condusse un'indagine su "Le donne di Palermo" che venne pubblicata in sei puntate, dal 7 al 19 dicembre. Un'inchiesta simile L'Ora l'aveva già condotta nel 1960, la firma era di Mario Farinella e i suoi articoli, apparsi sul giornale dal 23 al 30 aprile, erano stati corredati dai disegni di Gabriella Saladino.
Mantenendo l'occhio rivolto all'universo femminile, nel 1969 L'Ora pubblicò un'inchiesta dal titolo "Il segreto mondo delle tredicenni di Palermo", condotta nel mese di febbraio da Giuliana Saladino, e un'altra di De Mauro intitolata "La donna palermitana", che occupò le pagine del giornale nei mesi di novembre e dicembre.
Nel 1971 Lillina Savagnone condusse due inchieste parallele – la prima nel mese di aprile su "Le donne di casa" e la seconda a novembre su "La difficile vita della donna che lavora" – che avrebbero evidenziato le differenze esistenti tra le casalinghe e le donne che, oltre a prendersi cura della casa e della famiglia, svolgevano un lavoro fuori dalle mura domestiche. Sul finire dell'anno l'attenzione del giornale andò al rapporto di coppia nella vita coniugale, con un'inchiesta intitolata "Il matrimonio oggi" che impegnò Salvo Licata per tutto il mese di dicembre. Negli ultimi anni della direzione di Nisticò, quando la donna siciliana era entrata in possesso di una certa indipendenza, il giornale prestò attenzione anche alla psicologia della donna con un'inchiesta che intitolò "La donna in cerca di se stessa" e a un tema molto delicato come l'interruzione volontaria di gravidanza, la cui legalizzazione sarebbe arrivata tre anni dopo l'addio dello storico direttore.

Questo brano è tratto dalla tesi:

''L'Ora'' di Nisticò

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Pipitone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Giornalismo per Uffici Stampa
  Relatore: Michelangelo Ingrassia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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