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Un allestimento museale multisensoriale intorno alla figura del mobiliere Angelo Sello

L'archivio Sello: struttura e consistenza

La sensazione che si avverte entrando in un archivio per la prima volta è un misto di curiosità, stupore e smarrimento. Ciò è tanto più vero se l'archivio in questione non è ancora stato schedato, e tantomeno inventariato, ed è solo parzialmente riordinato.
L'emozione di trovarsi a stretto contatto con un'enorme quantità di materiale storico, cosa che invoglierebbe a buttarsi a capofitto in mezzo agli scaffali e alle dispense per vedere e leggere tutto, ben presto si accompagna con un pensiero decisamente più razionale: capire come orientarsi in tale babele, e soprattutto da dove cominciare. È evidente che per darsi una risposta deve essere ben chiaro l'obiettivo da raggiungere. Come si è detto, il presente lavoro è incentrato sulla progettazione di un museo dedicato ad Angelo Sello e all'attività del suo mobilificio.
Considerando che prima di iniziare il lavoro le mie conoscenze sul personaggio erano minime, si capisce l'importanza di un approccio diretto con il materiale d'archivio per entrare nell'argomento e farsi un'idea sulla personalità e sull'attività del mobiliere e del mobilificio. Solo in questo modo era possibile capire quali informazioni trasmettere ai visitatori del museo, in che modalità e di conseguenza quali precise opere esporre.
L'archivio si trova al terzo piano dell'edificio limitrofo all'ex mobilificio di via Portanuova. Entrambi gli edifici sono tuttora di proprietà della famiglia Sello. Il piano comprende sette stanze disposte ai lati di un corridoio centrale. Due delle stanze sono attualmente vuote, mentre le altre cinque e il corridoio contengono il materiale d'archivio.
Il corridoio comprende tre librerie e una cassettiera: sulle librerie sono riposti soprattutto libri e riviste mentre la cassettiera ospita documentazione, fotografie e campioni di intaglio. Le pareti sono completamente tappezzate da diplomi e attestati appartenenti ad Angelo Sello e ai suoi fratelli, oltre che al Mobilificio, e non mancano alcune foto di famiglia.
La prima stanza sulla destra è la biblioteca: ci sono cinque librerie, di cui quattro originariamente collocate nello studio di Angelo Sello in Piazza Umberto I, colme di materiale a stampa.
Qui ci sono anche due piccoli scaffali su cui c'è ulteriore materiale stampato, un gran numero di modelli riposti in modo sparso e fotografie di famiglia appese alle pareti libere.
Il locale sulla sinistra, direttamente di fronte alla biblioteca, contiene ulteriori modelli e pezzi di mobili smontati, oltre che gli elenchi delle commesse del mobilificio, divisi per annate.
La stanza sul fondo del corridoio è dedicata ai disegni: più della metà sono schedati, suddivisi per opera e conservati in apposite cartelle, gli altri sono riposti in ordine sparso su due grandi scaffali e un tavolo. Un piccolo scaffale contiene la corrispondenza e su un quarto scaffale c'è materiale vario, tra cui le lastre fotografiche.
Immediatamente sulla sinistra c'è un'ulteriore stanza contenente una decina di mobili e pezzi smontati. Da qui si accede ad un ultimo locale dove sono conservati i registri e i libri paga del mobilificio.
Va precisato che all'inizio del lavoro di tesi l'archivio era parzialmente schedato e riordinato. Le riviste erano raggruppate per tipologia e conservate abbastanza ordinatamente sulle librerie, insieme ai libri. La maggior parte dei disegni era raggruppata per opera o progetto, ed inserita nell'apposita cartella. A loro volta le cartelle erano raggruppate per tematiche, distinte per colore. Inoltre, erano a disposizione elenchi in formato digitale sulla consistenza delle riviste, divise per nazionalità; un elenco riportante i cataloghi delle esposizioni e un elenco delle cartelle per ognuna delle quattro aree tematiche. Tale parziale riordino e schedatura dell'archivio è opera dello stesso proprietario.
Il mio lavoro è consistito nel controllo, riscrittura e completamento di tali elenchi, oltre che nella sistemazione fisica del materiale sugli scaffali, necessaria per la sua chiara e immediata consultazione. In un primo momento ci si è dedicati alle riviste e ai libri: ogni pezzo è stato visionato, fotografato e misurato, per poi essere sistemato ordinatamente sugli scaffali. Un apposito cartellino indica il nome (o la tematica) e gli estremi cronologici di ogni rivista o gruppo di libri. In seguito si è passati ai disegni: ogni pezzo delle cartelle è stato visionato e fotografato, e il contenuto delle cartelle è stato completato con eventuali disegni sparsi aggiuntivi. I disegni scelti per l'esposizione nel museo sono stati accuratamente misurati. Per ogni cartella sono state conteggiate le carte da spolvero, i disegni e i documenti contenuti. Infine le cartelle sono state riposte su uno scaffale, divise per tematiche e ordinate per numero. Per ultimo è stata visionata e conteggiata per volumi la documentazione relativa ai copialettere, alle fatture e ai preventivi. Si è anche preso nota del numero e del tipo di mobili originali presenti in archivio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Un allestimento museale multisensoriale intorno alla figura del mobiliere Angelo Sello

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Buttazzoni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Architettura
  Relatore: Nicla Indrigo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 134

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Parole chiave

museo
archivio
allestimento
multisensorialità
mobilificio
atmosfera
multimedialità
accessibilità
flussi
cinque sensi

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