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Infortunio in itinere: soggetti tutelati e non tutelati

L'infortunio in itinere come occasione dell'infortunio sul lavoro

Solamente con l'articolo 12 del decreto legislativo numero 38 del ventitré febbraio 2000, l'infortunio accaduto al lavoratore lungo il tragitto compiuto per recarsi al luogo di lavoro ovvero per ritornare alla propria abitazione, ed anche per recarsi ad un altro luogo di lavoro ovvero nel luogo dove consumare i pasti, riassunto nel concetto di "infortunio in itinere", riceve la sua affermazione normativa. Circa un secolo é passato dalla prima legge del 1898, riguardante gli infortuni sul lavoro. Molti cambiamenti storico-politici si sono susseguiti in quest'arco di tempo ed alcuni importanti interventi legislativi hanno visto la luce, ma sull'argomento dell'infortunio per via, nulla é mai stato legiferato. In più occasioni ci sono stati tentativi di normazione, i quali si sono rivelati solo abbozzi lasciati cadere nel vuoto da chi doveva procedere al riconoscimento normativo di tale argomento. Questo non significa che nella realtà non vi fossero casi meritevoli di siffatta tutela ovvero che non si sentisse la necessità, da parte di tutta la società civile, di fornire uno strumento adeguato e stabile per tutelare i danneggiati da sinistri occorsi lungo le strade. Tutta la materia previdenziale è nata ed è stata influenzata dalle necessità ed esigenze del vivere comune. L'infortunio in itinere è probabilmente la necessità che ha impiegato più tempo per essere realmente riconosciuta a livello legislativo, di tutto l'impianto antinfortunistico nazionale. Elemento ancor più peculiare riguarda il fatto che, solo per i cosidetti "marittimi", il legislatore aveva ben inteso la necessità di tutela antinfortunistica anche per i percorsi che il lavoratore compiva per recarsi al lavoro o per il rientro a casa, prevedendo legislativamente una tutela in caso di sinistro. Quali differenti rischi della strada poteva potenzialmente correre l'operaio marittimo rispetto all'operaio meccanico o siderurgico, tali da meritare tutela per il primo e non per i rimanenti? Solo con l'inerzia del legislatore si può fornire una risposta a tale domanda, senza però trovarne una vera e profonda giustificazione.
Fortunatamente, in tutti questi anni di vuoto normativo, al legislatore si è sostituita una giurisprudenza attiva e propositiva. Ovviamente anche il percorso delle interpretazioni giurisprudenziali non è stato interamente diretto nella medesima direzione, essendo anch'esso un processo di adeguamento lento e sinuoso, ma che ha permesso la tutela di una serie di casistiche d'infortuni che non potevano non essere tutelate in maniera adeguata. L'opera giurisprudenziale é riuscita a ricomprendere nella tutela antinfortunistica l'infortunio in itinere grazie all'interpretazione estensiva del concetto, fondante la tutela dell'infortuno sul lavoro, di "occasione di lavoro". Per questo motivo si può considerare l'infortunio per via una specie ovvero una tipologia particolare d'infortunio sul lavoro, accaduto in una particolare occasione di lavoro, nonostante una parte di dottrina spinga per inquadrare l'infortunio in itinere come tipologia di sinistro a sé stante, slegandolo da quel seppur minimo collegamento con la tutela lavorativa generale.
Come detto il percorso giurisprudenziale per ottenere un riconoscimento in caso di sinistro occorso per via non è stato esente da intoppi. Da queste letture differenti effettuate dai giudici nascono le differenti tutele che hanno fatto scuola e che si verificano anche attualmente, nonostante l'introduzione del dettato normativo, nei confronti di certe tipologie di lavoratori ovvero di sinistri. L'estensione della tutela antinfortunistica a determinate categorie di lavoratori implica il riconoscimento per gli stessi della tutela "accessoria" dell'infortunio lungo la via. La definizione e identificazione del luogo di lavoro e del luogo di abitazione sono state oggetto di sentenze discordanti che talvolta hanno escluso la tutela di un sinistro. Lunghi dibattiti sono stati affrontati in merito all'accertamento dell'uso necessitato del mezzo privato ovvero in cosa consistano le interruzioni e deviazioni non necessitate del percorso e quale disciplina si possa applicare nel caso concreto. Necessità familiari, assistenziali, alimentari sono state addotte per giustificare un determinato percorso effettuato per la pausa pranzo. Se nell'infortunio sul lavoro la colpa del lavoratore non esclude la tutela, quale grado di colpa può essere invece imputata al lavoratore in caso di sinistro stradale? Quale rischio è un rischio generico della strada e quale può essere ricompreso nei rischi di origine o matrice lavorativa? Le analisi e risposte a queste sommarie considerazioni formano il concetto attuale d'infortunio in itinere che in questa produzione si vuole approfondire, soprattutto nella singolarità materiale di casi tutelati e di casi somiglianti ma non meritevoli di tutela, secondo la valutazione dell'organo giudiziario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Infortunio in itinere: soggetti tutelati e non tutelati

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Bulgarelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Alberto Avio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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Parole chiave

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tutela
infortunio
assicurativo
occasione di lavoro
incidente
soggetti
previdenziale
sinistro
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