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Rappresentazione del Sé, direzione degli atteggiamenti pregiudiziali e orientamento valoriale in un gruppo di rifugiati politici

Sistemi di valori e condotta sociale

La rottura dei legami con la famiglia d'origine, causata da circostanze responsabili nella ricerca dell'asilo politico, costituisce uno dei motivi di perdita e di cambiamento della propria identità sociale, nonché la necessita di una ricostruzione o modifica delle reti sociali e, soprattutto, valoriali.

Il contatto tra etnie diverse può produrre tensioni legate a meccanismi di deprivazione e frustrazione. In queste situazioni rifugiarsi nell'interazione con i connazionali è una strategia, spesso adottata dai rifugiati, per fuggire dalla "doppia marginalità", quella della società di appartenenza, i cui valori sono ritenuti poco protettivi, e quella della società di accoglienza con la quale è difficile un confronto effettivo. Per cui gli stranieri attivano un meccanismo o di allontanamento dal proprio gruppo o di chiusura in se stessi sovraidentificandosi con il gruppo di appartenenza. L'incontro tra culture differenti, infatti, diviene minaccioso nel momento in cui si afferma la certezza dell'individuo di appartenere a un mondo di valori migliore.
La difesa dei propri valori e della propria cultura attiva comportamenti discriminatori che inducono al pregiudizio e alla chiusura.
I valori sono un sistema complesso di prescrizioni che, in qualità di patrimonio comune di principi e norme, guidano i comportamenti collettivi e orientano l'azione individuale verso la ricerca di benessere e di identità. Quando ci si trova immersi in un contesto differente dal proprio vengono a mancare quei riferimenti valoriali che costituiscono per la persona dei principi e delle guide e dettano scopi e priorità nei diversi ambiti in cui si dispiega l'azione umana. I valori sono elementi costitutivi dell'identità personale e dell'identità sociale, nei quali si riflettono le influenze reciproche tra individui, società e culture.

Nel linguaggio di senso comune, i valori costituiscono quegli ideali a cui le persone attribuiscono importanza e in base ai quali orientano le proprie scelte, sono delle convinzioni che forniscono i criteri per valutare le azioni proprie e altrui e ne guidano i comportamenti. Noi utilizziamo i nostri valori, culturalmente appresi, come standard per stabilire se siamo morali e competenti come gli altri, per guidare la nostra autopresentazione e per favorire la razionalizzazione di credenze, atteggiamenti e comportamenti, in tal modo i valori influenzano direttamente la scelta dei modi ed i mezzi dell'azione. Vi è, quindi, un'evidente correlazione tra valori e tendenze attitudinali o comportamentali.

Il modello dei valori di Schwartz(1994) rappresenta il contributo più diffuso allo studio sui valori umani. Esso costituisce il risultato di un programma di ricerca effettuato in più di 60 nazioni e su oltre 200 campioni, conferendogli un alto grado di validità e generalizzabilità. Schwartz ha individuato dei valori che possono essere considerati universali poiché validi in diverse culture.
Nella definizione dei valori, egli si rifà Kluckhohn (1951) che li aveva concepiti come concetti impliciti o espliciti di ciò che è desiderabile, influenzanti il modo in cui le persone selezionano le azioni e valutano gli eventi, ed a Rokeach (1973), per il quale sono criteri di condotta e di autopresentazione. Rokeach, infatti, definisce un valore come "un convincimento permanente per cui uno stile particolare di vita o una finalità dell'esistenza è preferibile ad altri stili e finalità. In tal senso, il sistema valoriale individuale è un'organizzazione permanente di convincimento riguardante particolari stili di vita o finalità dell'esistenza, lungo un continuum di importanza relativa".

Schwartz e Bilsky (1987) hanno considerato i valori come rappresentazioni cognitive di tre tipi di bisogni universali: bisogni biologici, che fanno riferimento alla natura biologica dell'organismo; bisogni di interazione sociale, si riferiscono alle domande di natura sociale, necessarie al coordinamento e all'armonia degli scambi interpersonali; bisogni di benessere e sopravvivenza dei gruppi, in rapporto agli obblighi socio-istituzionali su cui si fondano il bene comune e la sopravvivenza della società. I valori, quindi, sono credenze cariche dal punto di vista affettivo e frutto di interessi particolari o generali, sviluppate in tutte le società umane per soddisfare queste tre esigenze degli individui e della collettività. Le azioni che derivano da un determinato valore hanno conseguenze pratiche, psicologiche e sociali, le quali possono essere in conflitto o in armonia con il perseguimento di altri valori. Essi sono considerati espressione degli orientamenti profondi e delle credenze collettive di una società e sono in grado di influenzare in modo significativo i processi mediante cui rappresentiamo, giudichiamo il mondo e noi stessi, in relazione alla diversa importanza che diamo a ciascuno di essi. [...]

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Rappresentazione del Sé, direzione degli atteggiamenti pregiudiziali e orientamento valoriale in un gruppo di rifugiati politici

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Calabrini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia
  Relatore: Elisabetta Sagone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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Parole chiave

identità
valori
stereotipi
pregiudizi
ingroup
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sè ideale
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