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L'educazione delle ragazze nel ''De eruditione filiorum nobilium'' di Vincenzo di Beauvais

Il sapere e la sua trasmissione nelle opere enciclopediche e pedagogiche di Vincenzo di Beauvais

Tra le numerose opere composte da Vincenzo di Beauvais, quelle che gli conferirono maggior fama e prestigio furono sicuramente lo Speculum maius, il De eruditione filiorum nobilium e il Tractatus de morali principis institutione: benché catalogati in due sezioni differenti, questi testi sono strettamente connessi tra loro, perché nati dal medesimo interesse dell'autore per l'indagine del mondo e della realtà che ci circonda e per la conoscenza in generale, la quale, una volta acquisita, deve essere condivisa e tramandata ai più giovani con grande passione e cura metodologica.

Con il suo Speculum maius Vincenzo di Beauvais aspira a costruire una perfetta sintesi del sapere, con una finalità non solo puramente intellettualistica e dialettica, ma anche pratica e vitale: egli vuole aiutare l'uomo a raggiungere la felicità, che si può ottenere solo dopo un lungo percorso di osservazione e comprensione interiore e del mondo esterno, attraverso il riscatto dell'anima e il recupero della naturalezza persa a causa del peccato originale. Per il nostro autore, infatti, la conoscenza è quanto di più simile ci sia all'eternità, poiché permette di captare la vera essenza degli elementi, di trascendere la materialità del creato e di accedere alla felicità.
Il termine speculum racchiude in sé un aspetto importante del modo di pensare e della cultura medievale e a partire dal XII secolo iniziarono a comparire numerosissime opere intitolate in questo modo: per gli scolastici del tempo il processo di conoscenza avveniva attraverso una visione catottrica, cioè un'immagine indiretta della realtà e del mondo celeste che si rifletteva nel mondo terrestre. Tale teoria si basava sulle parole pronunciate da Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto». In tutti gli Specula è centrale l'idea della natura: «una categoria che si trasforma in una creazione divina, la cui radicalità più genuina sarà nel riflettere in forma indiretta, nella sua molteplicità e singolarità formale, la volontà, il sentimento e l'essenza di Dio. Per questo, conoscendo la natura, il mondo, l'universo, si conoscerà anche il suo Creatore e la sua volontà». Questo nuovo concetto campeggia anche nelle tre sezioni dello Speculum maius di Vincenzo di Beauvais, in particolare nello Speculum naturale, in cui egli raccoglie e codifica tutte le conoscenze e tutto il sapere inerente la natura. L'autore tenta una descrizione completa del mondo secondo l'ordine dei sei giorni della Creazione divina, dividendo l'opera in 32 capitoli che possiamo raggruppare in cinque sezioni: un primo blocco (l. I) dedicato al soprannaturale; un secondo (ll. II-VIII) in cui si descrivono l'atmosfera, l'idrosfera e la geosfera; un terzo (ll. IX-XV) dedicato al regno vegetale; un quarto (ll. XVI-XXII) in cui tratta il regno animale; un quinto blocco finale (ll. XXIII-XXVIII) in cui affronta l'oscuro mistero della ragione umana. Tale opera si presenta, perciò, come una descrizione del mondo, offrendo una prospettiva unitaria in cui si mescolano il naturale e il sovrannaturale, la filosofia, la scienza e la teologia. Seguendo la struttura dell'Hexameron di sant'Ambrogio, Vincenzo di Beauvais offre un riflesso della realtà visibile e invisibile, in cui si rendono manifeste le proprietà di tutti gli elementi creati nei sei giorni della Genesi: il risultato è una summa di conoscenze che può considerarsi una delle migliori sintesi di filosofia naturale del basso medioevo.

La seconda parte di questa grande "enciclopedia" prende il titolo di Speculum doctrinale e, con i suoi 17 libri e 2.374 capitoli, si configura come un trattato sistematico di pedagogia. Nel prologo egli afferma di essere stato mosso alla composizione di tale sezione da tre propositi: dimostrare che la salvezza spirituale dell'uomo si attua attraverso la scienza o la dottrina, esporre ogni ramo delle scienze in maniera sintetica e compendiata per facilitarne la comprensione e la memorizzazione, ed, infine, pianificare un percorso formativo sistematico, completo ed efficiente. Egli divide il cursus studiorum in quattro indirizzi: le scienze letterarie, per spiegare l'arte della comunicazione e del ragionamento logico; le scienze pratiche e le loro profonde implicazioni etiche; le arti meccaniche, utili per semplificare la vita quotidiana; le scienze teoriche e la teologia, considerata l'apice di tutto il sapere.

La terza ed ultima parte dello Speculum maius è costituita dall'Historiale: 31 libri scritti in forma aneddotica con un forte intento didattico, nei quali Vincenzo di Beauvais ripercorre tutta la storia dell'umanità da Adamo ed Eva fino al 1254: egli si inserisce, così, in un filone storiografico di tipo annalistico che affonda le sue radici negli annales Pontificum della tradizione romana, e che trova grande sviluppo e diffusione nella cronografia bizantina. I primi sei libri di questa sezione ripercorrono la storia del mondo dall'ottavo giorno alla venuta di Cristo, identificando le varie epoche attraverso i regni dei diversi sovrani; i libri VII-XIII narrano, invece, la storia da Cristo al Concilio di Nicea (325), con commenti sui Papi e sui principali santi e martiri della Chiesa; i libri XIV-XXIX riportano tutte le vicende politiche avvenute fino al XII secolo, facendo spesso riferimento a fonti come sant'Anselmo, Ugo e Riccardo di San Vittore, Bernardo di Chiaravalle ed Elinaldo di Froidmont; gli ultimi due libri, infine, si concentrano sul regno di Federico II (1194-1250) e sulla storia delle crociate fino al 1254. Gran parte dell'opera è dedicata, perciò, alla storia cristiana: se si pensa che la nascita di Gesù arriva solo alla fine del sesto libro, l'intera era pre-cristiana occupa da sola il sedici per cento dell'intero lavoro, mentre tutto il periodo che va da Carlo Magno al 1250 interessa il ventisei per cento del testo. [...]

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L'educazione delle ragazze nel ''De eruditione filiorum nobilium'' di Vincenzo di Beauvais

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Mangoni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filologia e letteratura dell'antichità
  Relatore: Donatella Manzoli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 304

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