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Valutazione della composizione corporea in un gruppo di soggetti anziani dopo sei mesi di attività fisica in piscina termale ed in palestra

La composizione corporea nell'adulto anziano

In generale dopo i 60 anni di età si assiste a cambiamenti nella composizione corporea; il contenuto di acqua presente nel corpo è soggetto a variazioni legate allo stato di nutrizione, all'attività fisica svolta e all'eventuale presenza di patologie. L'acqua corporea totale tende a diminuire pur restando costante la sua percentuale nel peso corporeo. Ciò si verifica come risultato della riduzione dei fluidi intracellulari e della perdita di massa cellulare. Le variazioni nella massa magra che si manifestano con l'invecchiamento, sono determinate anche dalla riduzione di micronutrienti quali calcio e potassio (Baumgartner et al., 1991).
Nei soggetti anziani, si riscontrano frequentemente problemi legati allo stato di nutrizione, perciò è utile valutare la composizione corporea mediante metodiche come la bioimpedenziometria elettrica che per praticità e peculiarità intrinseche si dimostra un ottimo strumento.

I cambiamenti fisiologici riguardanti la composizione corporea nel soggetto anziano consistono in un aumento della massa grassa, soprattutto a livello della regione addominale, che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari (Poehlman et al., 1995) e disturbi metabolici (Bertrais et al., 1999). La massa muscolare, ed in generale la massa magra, invece tendono a diminuire, determinando una perdita di forza muscolare ed un aumento della morbilità e mortalità (Heitmann et al., 2000). La perdita di massa magra dovuta all'invecchiamento spesso è mascherata da un aumento di massa grassa che mantiene stabile il peso corporeo (Gallagher et al., 2000). Basarsi solamente sulla misurazione del peso corporeo e del BMI può quindi condurre ad errori di valutazione in quanto pur non essendo soggetto a variazioni nel suo valore complessivo possono esserci variazioni nelle sue componenti. Massa magra e massa grassa possono essere valutate in modo attendibile nei soggetti anziani attraverso la misura dell'impedenza corporea (Houtkooper et al., 1996). Tuttavia pur essendo la BIA uno strumento affidabile occorre fare attenzione nel suo utilizzo, soprattutto nei confronti di coloro che risultino in stato di denutrizione o in sovrappeso.

Attraverso l'analisi dei parametri di resistenza, reattanza ed angolo di fase forniti dalla BIA, è possibile ottenere informazioni riguardanti lo stato di idratazione dei tessuti e sull'integrità delle cellule (Norman et al., 2007). La disidratazione rappresenta infatti uno dei più comuni disturbi relativi alla distribuzione dei fluidi che può portare ad aumenti nella morbilità e mortalità, così come lo squilibrio delle componenti nutrizionali e cellulari che possono verificarsi come conseguenza della malnutrizione o della sarcopenia.

Nello studio di Norman et al., (2007) si è voluta indagare l'eventuale associazione tra stato nutrizionale e funzionale ed impedenza misurata tramite BIA in un gruppo di soggetti di età superiore ai 70 anni. Oltre a confermare la stretta correlazione tra stato nutrizionale e funzionale, è stato dimostrato che esistono significative correlazioni tra angolo di fase e stato nutrizionale dei soggetti.

Il Metodo BIA quindi può essere utilizzato anche con soggetti anziani, però occorre porre maggiore attenzione soprattutto nel momento della scelta dell'equazione per valutare la FFM. Nel caso dei soggetti anziani, sono tre le formule proposte e convalidate per il calcolo della massa magra. Esse sono state sviluppate a partire da studi effettuati su popolazioni provenienti da aree geografiche diverse: ciò spiega le differenze nei valori di massa magra che si possono ottenere quando si utilizzano tali formule su soggetti provenienti da aree diverse da quelle di riferimento. La natura disomogenea dei compartimenti corporei e la grande variabilità interindividuale determinano l'impossibilità di poter assumere come esatta un'unica equazione, a causa delle differenze esistenti tra popolazioni diverse, tra soggetti giovani ed anziani, o tra soggetti normopeso, sovrappeso o sottopeso. Mentre le formule elaborate prima del 1987 includono solamente il rapporto Statura²/Resistenza, quelle proposte successivamente includono anche altri parametri come peso, età, genere, reattanza e misure antropometriche del tronco o delle estremità del corpo, rivelandosi pertanto più idonee al loro utilizzo in soggetti con caratteristiche differenti. [...]

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Valutazione della composizione corporea in un gruppo di soggetti anziani dopo sei mesi di attività fisica in piscina termale ed in palestra

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Informazioni tesi

  Autore: Sonia Matten
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Interfacoltà medicina e chirurgia
  Relatore: Andrea Ermolao
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 51

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Parole chiave

anziani
benessere
esercizio fisico
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geriatria
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