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L’elusione fiscale nelle operazioni straordinarie di conferimento, fusione e scissione

Rischio di elusione nell'operazione di conferimento d'azienda: il dibattito sulle imposte indirette nella cessione indiretta d'azienda

Come già anticipato al capitolo 2, le operazioni di conferimento di azienda in una società, con successiva cessione a terzi delle partecipazioni di quest’ultima, se singolarmente considerate, scontano l’imposta di registro in misura fissa.
Esse, tuttavia, danno luogo a frequenti casi di contenzioso laddove la Pubblica Amministrazione, utilizzando in chiave antielusiva l’art. 20 del T.U.I.R. nonché facendo riferimento al principio di creazione giurisprudenziale del divieto di abuso del diritto, ritiene che la fattispecie vado riqualificata come una cessione diretta d’azienda da assoggettare ad imposta proporzionale.
Si assiste, in particolare, ad una netta contrapposizione tra due distinte tesi circa l’operatività dell’art. 20 del D.P.R. n. 131/86. Tale incertezza crea particolari criticità nella pratica professionale, soprattutto in considerazione del fatto che l’operazione di conferimento d’azienda e successiva cessione delle partecipazioni nella società conferitaria si è molto diffusa negli ultimi anni, grazie all’applicabilità della participation exemption ed all’esclusione dell’ambito della normativa antielusiva generale di cui all’art. 37-bis del D.P.R. n.600/73 espressamente prevista dall’art. 176, comma 3, del T.U.I.R.
Per tali motivi, nel presente paragrafo saranno analizzati i principali argomenti a sostegno delle due tesi, per poi tentare di procedere all’individuazione della soluzione che appare migliore e maggiormente conforme all’ordinamento nel suo complesso.
Parte della giurisprudenza, specialmente quella di legittimità, nonché l’Amministrazione Finanziaria ritengono che il risparmio fiscale di cui beneficiano le parti sia illecito, in ragione del fatto che la cessione indiretta dell’azienda (la quale consta di due distinti atti) produce, in buona sostanza, un unico effetto economico finale rappresentato dalla cessione d’azienda. È bene ribadire che la norma posta fondamento di questa tesi non è la cosiddetta “norma antielusiva generale” di cui all’art. 37-bis del D.P.R. n. 600/1973, bensì l’articolo 20 del D.P.R. 131/1986, rubricato “Interpretazione degli atti”, ai sensi del quale l’imposta di registro “è applicata secondo la intrinseca natura e gli effetti giuridici degli atti presentati alla registrazione, anche se non vi corrisponda il titolo o la forma apparente”.
In particolare, l’interpretazione adottata dagli Uffici Finanziari in merito alla suddetta norma si basa sulla c.d. “tesi dinamica” dell’interpretazione degli atti la quale prevede che, ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro, deve riconoscersi rilievo preminente alla causa reale ed alla regolamentazione degli interessi effettivamente perseguiti dai contraenti, anche se mediante una pluralità di pattuizioni non contestuali.
Il fatto di porre in essere consecutivamente due atti (il conferimento e la cessione della partecipazione a breve distanza) evidenzierebbe, in realtà, un’unica fattispecie contrattuale, ancorché a formazione progressiva, produttiva di un unico effetto giuridico finale, da identificarsi nella cessione dell’azienda previamente conferita.
Pertanto, in base a tale interpretazione, l’operazione in questione deve “scontare” l’imposta di registro in misura proporzionale, anziché in quella fissa.
La disposizione di cui all’20 del D.P.R. 131/1986, quindi, agirebbe come norma idonea ad un utilizzo di tipo antielusivo.
Questa tesi ha trovato accoglimento in talune pronunce giurisprudenziali della Corte di Cassazione, nell’ambito delle quali la Suprema Corte ha sostenuto che la consecutio dei due atti (conferimento e successiva cessione della partecipazione) evidenzia in realtà un’unica fattispecie, ancorché a formazione progressiva, produttiva di un unico effetto giuridico finale, da identificarsi nella cessione dell’immobile o dell’azienda previamente conferiti. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

L’elusione fiscale nelle operazioni straordinarie di conferimento, fusione e scissione

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Tucci
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Economia
  Corso: Accounting e libera professione
  Relatore: Marco  Fazzini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 197

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