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La Diversificazione nelle Dinamiche Competitive del Settore Agroalimentare Pugliese: Analisi di un caso

Agricoltura biologica e sicurezza

Sino ai primi anni '90 l'agricoltura si ê sempre posta l'obiettivo di aumentare quantitativamente la disponibilità dei beni alimentari, massimizzando la produttività con l'uso di fertilizzanti e fitofarmaci a tutto discapito del dell'ambiente.

Successivamente, il diffondersi di una sensibilità ambientalista e salutista e la volontà di migliorare la qualità della vita hanno orientato il settore verso tecniche produttive più ecocompatibili. Il Regolamento UE n. 2091/92 (successivamente completato con il n. 1804/99) ha incoraggiato questa tendenza e le tecniche di agricoltura biologica si sono diffuse in tutta Italia, nonostante la loro adozione comporti la maturazione di una nuova cultura aziendale, dove si pone attenzione non solo agli aspetti economici, ma anche alle problematiche del minor impatto ambientale e della sicurezza alimentare. Il tema della sicurezza e dell'agricoltura biologica è particolarmente sentito dalle imprese meridionali che si mostrano molto attente a questi due fattori, utilizzandoli anche come strumento di promozione dei loro prodotti di qualità. Infatti, come si legge nel Bioreport 2013, la distribuzione del numero di aziende biologiche per comune sul territorio nazionale indica la loro maggiore concentrazione nelle regioni centrali e in quelle del Sud.

Sempre il Bioreport 2013, con riferimento al numero di operatori biologici per tipologia e regione, riporta un incremento del 20,3 % della Puglia, che è passata da 5081 operatori nel 2011 a 6111 produttori totali nel 2012, con ben 5377 produttori esclusivi (fonte SINAB). In Puglia infatti, l'agricoltura biologica costituisce ormai da anni una componente fondamentale del comparto agricolo, sia grazie all'impegno di aziende biologiche che a quello delle istituzioni regionali. Non a caso, oltre ai finanziamenti legati al piano di sviluppo rurale, è stato istituito con Delibera della Giunta Regionale n. 1706 del 19 luglio 2010, l’”Osservatorio Regionale sull'Agricoltura Biologica”, realizzato presso l'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e attuato con il supporto tecnico dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

Tale osservatorio, accessibile dal portale www.biologicopuglia.it, si propone di creare un rapporto diretto con gli operatori del settore interessati allo sviluppo della “cultura del biologico”, migliorare le loro conoscenze sulle tecniche di coltivazione biologica, e fornire ai cittadini tutte le nozioni necessarie per un consumo più consapevole dei prodotti biologici. Tra l'altro questa maturata attenzione al modo di produrre biologico, agli aspetti qualitativi, alla sicurezza degli alimenti, agli aspetti salutistici e culturali dei propri prodotti alimentari tradizionali, ben si coniuga con l'obiettivo di sviluppo locale sostenibile del marketing territoriale pugliese, rivolto a far conoscere e a far apprezzare in tutto il mondo la bellezza della regione e delle sue “meraviglie” agroalimentari.

Da ricordare in questo senso, il ruolo nevralgico svolto dai 25 G.A.L. (Gruppi di Azione Locale) pugliesi, dislocati in tutte le aree regionali, con compiti di sostegno, sviluppo e promozione della rete rurale locale, in attuazione delle linee di intervento del Piano di Sviluppo Rurale.

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La Diversificazione nelle Dinamiche Competitive del Settore Agroalimentare Pugliese: Analisi di un caso

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Informazioni tesi

  Autore: Lidia d'Elia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi del Salento
  Facoltà: Economia
  Corso: Management Aziendale
  Relatore: Amedeo Maizza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

FAQ

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