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NUOVE APPARTENENZE GIOVANILI. Passato e presente degli approcci sociologici alle subculture per introdurre una indagine online e offline della subcultura Emo.

Chi sono gli emo? Le risposte dei media e della letteratura

Negli ultimi anni, il panorama delle sub-culture giovanili è profondamente mutato, pur mantenendo delle linee di discendenza rispetto ai fattori aggregativi su cui si erano concentrati i Cultural Studies. Con la disamina delle critiche dei Post-Subcultural Studies alla scuola di Birmingham abbiamo anticipato alcuni dei risultati delle ricerche sui fenomeni emergenti negli stili di vita dei giovani, in particolare nei consumi musicali e sull'influenza di questi nel definire le identità e le appartenenze. Brutal, truzzi, alternativi, emo, scene queen e scene kid, gothic lolita, metallari, dark, punk, naziskin, redskin e molti altri gruppi si fanno e disfano. Pur consapevoli dello stato di continuo cambiamento che li connota e della estrema varietà e contaminazione tra gli stili di vita degli adolescenti, ora, cercherò di ricostruire una rappresentazione della subcultura Emo.
L'attualità del fenomeno e la conseguente limitata bibliografia a disposizione a riguardo, rappresentano in questa sede le principali motivazioni per la mancanza di esaustività dell'analisi. Nel tentativo di capire le connessioni, e di attingere a quante più informazioni possibili su questo tipo di moderna subcultura, si è fatto ricorso a fonti di vario genere. Esistono, ad esempio, numerosi articoli, pubblicati dalla stampa intenazionale. La fonte principale si è rivelata essere in primis la rete, dove non mancano numerosi web-sites, blogs, forum che affrontano questo fenomeno, di cui molto si è parlato, ma i cui aspetti salienti restano a tutt'oggi in gran parte inesplorati. Basta inserire la parola «emo» in qualsiasi motore di ricerca, perché compaiano centinaia di siti, forum e profili che raccontano e celebrano il loro stile di vita spesso con toni molto colorati. Proprio il confronto con emo "reali", con cui sono a contatto quasi quotidiano, rivela, almeno per quanto riguarda la situazione locale, una notevole difformità con i report di molti "esperti" che si trovano in letteratura o in rete.
Il fenomeno è ancora largamente trascurato dalla letteratura scientifica italiana, per quanto sia stato documentato, con una dose di banalità, dai mass media, i giornali, le riviste, le rubriche radiofoniche, i programmi di inchiesta e i telegiornali, e rappresentato da alcuni personaggi nei varietà televisivi, nelle fiction e nei film "da botteghino". Come riconobbe Michele Kirsch, un giornalista inglese che nel 2005 condusse una inchiesta per il New York Times, è difficile fornire una definizione chiara e univoca della subcultura Emo. Gli stessi protagonisti, a giudicare dal resoconto di molte interviste, non sembrano in grado o comunque sono poco d'accordo nello spiegare che cosa sia veramente un Emo. Secondo un’interpretazione etimologica del termine, esso proviene, come suggerisce la radice della parola stessa, da «emozione», riferendosi in origine alle sensazioni che un certo genere musicale può evocare nei suoi ascoltatori. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

NUOVE APPARTENENZE GIOVANILI. Passato e presente degli approcci sociologici alle subculture per introdurre una indagine online e offline della subcultura Emo.

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Informazioni tesi

  Autore: Rezi Perelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia
  Relatore: Massimo Ampola
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 186

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Parole chiave

sociologia
giovanili
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emo
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