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Madri sole

Madri Fragili

Gardner definì la PAS come un disturbo che si origina normalmente nel contesto delle controversie per la custodia e la tutela dei figli.
E’ definita in tre gradi, in ordine crescente di influenza, ciascuno da trattare con uno specifico approccio sia psicologico, che legale.
Per Gardner, la PAS sarebbe frutto di una supposta «programmazione» dei figli da parte di un genitore patologico (genitore «alienante»), sorta dopo un lungo e continuo lavaggio del cervello, che porterebbe i figli a perdere il contatto con la realtà degli affetti, e a esibire astio e disprezzo ingiustificato e continuo verso l’altro genitore (genitore «alienato»).

Tali tecniche di «pianificazione» riferite al genitore «alienante», comprenderebbero l’uso di espressioni denigratorie riferite all’altro genitore, false accuse di trascuratezza nei confronti del figlio, violenza o abuso (in casi peggiori, di abuso sessuale), il crearsi di una finzione e di una «realtà virtuale familiare» di terrore e vessazione, susciterebbe nei figli profondi sentimenti di paura, diffidenza e odio verso il genitore «alienato».

I figli, quindi, si alleerebbero con il genitore «sofferente»; si mostrerebbero come persuasi da tale sofferenza e inizierebbero alla fine ad appoggiare la visione del genitore «alienante», esprimendo in modo apparentemente autonomo sentimenti avversi: quali appunto l’astio, il disprezzo e la denigrazione verso il genitore alienato.

Gardner sosteneva che tale «programmazione» distruggerebbe la relazione fra figli e genitore «alienato», in quanto i primi giungerebbero a rifiutare qualunque contatto, anche solamente telefonico, con quest’ultimo.
Perché si possa parlare di PAS, è necessario tuttavia che detti sentimenti di astio, disprezzo o rifiuto non siano giustificabili o rintracciabili in reali mancanze, trascuratezze o addirittura violenze del genitore «alienato».

Gli aspetti di genitorialità nelle separazioni potrebbero essere chiaramente definiti, se si potesse comprendere appieno il concetto che, nella famiglia, esistono due “entità di coppia”, distinte per diritti, doveri e responsabilità reciproche: la “coppia coniugale” e la “coppia genitoriale”.

Il “conflitto coniugale” quindi, non necessariamente potrà o dovrà scatenare anche un “conflitto genitoriale”, ed eventuali contrasti fra le due entità potrebbero essere affrontati anche qui con l’ausilio della mediazione familiare.
Sono purtroppo le attuali regole che governano l’evento separazione a creare il problema. Per governare il mondo degli affetti ci si appoggia ad un “sistema globale degli antagonismi”; a meccanismi di conflitto giudiziario, ad una “verità processuale” con tanto di parte vincente contrapposta a parte soccombente.

L’istituto dell’affido monogenitoriale, così largamente utilizzato nel passato con il 90% di affidamenti esclusivi alla madre, è un elemento che rafforza la prospettiva in termini di vincitore e vinto.
Gli effetti della nuova legge sull'affidamento condiviso dei figli sono (ad oggi, settembre 2006) tutt'ora da verificare. Anche se l'affidamento ad un solo genitore pare, in alcune regioni italiane, una soluzione ormai residuale, esiste comunque spesso la figura di “genitore residente”.

Nel contesto giudiziario e più in generale, all'interno del “sistema globale degli antagonismi”, i figli assumono spesso il ruolo dei civili inermi in una guerra di dominio: veri sconfitti di una visione ideologica che individua un nucleo coniuge/genitore/figli nel ruolo della vittima ed il coniuge/genitore soccombente nel ruolo del carnefice violento e crudele.

Un distacco dalla realtà degli affetti genitoriali, che può scatenare la Sindrome di Alienazione Genitoriale quando un genitore arriva a percepire i figli come non-persone: come mezzi, cioè, per acquisire maggior potere nel conflitto, oppure come strumento per dare sfogo e soddisfazione a sentimenti di rabbia e disagio propri della sola “coppia coniugale”. E’ il passaggio all’atto, il superamento della percezione e la perdita dei confini del sé, l’uso diretto dei figli come arma nel conflitto della “coppia coniugale”, uno dei fattori che può portare all’insorgenza della PAS.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Madri sole

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Informazioni tesi

  Autore: Angela Teresa Lutrelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Pontificia Università Salesiana
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Daniela De Prosperis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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