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L'accoglienza dei richiedenti asilo in Italia, tra norme e prassi

Il centro di viale Fulvio Testi

Questo centro polifunzionale ha una capienza di circa 50 persone ed ospita solo uomini maggiorenni richiedenti asilo o titolari di permesso di soggiorno per protezione internazionale; al suo interno lavorano due educatori ed un assistente sociale.

La ricostruzione dettagliata delle dinamiche interne alla struttura è stata possibile grazie all’intervista di una delle operatrici, impiegata da 15 anni nei centri di accoglienza. Secondo la testimonianza la sede di viale Testi ospita persone con caratteristiche, e quindi necessità, piuttosto variegate: alcune di loro sono in Italia da pochi mesi e non parlano neppure l’italiano, altre vi si trovano da diversi anni ma, avendo un profilo legalmente compatibile, sono riuscite comunque ad ottenere un posto nella struttura.

Talvolta inoltre si presentano individui economicamente autosufficienti che desiderano usufruire solo di una parte dei servizi disponibili nel centro, ma questa possibilità non è contemplata dall’accordo, per cui costoro occupano invano per 10 mesi uno spazio che potrebbe essere messo a disposizione di altri. Il progetto Morcone presenta quindi un’offerta piuttosto standardizzata, caratterizzata da eccessiva rigidità, che difficilmente si dimostra in grado di adeguarsi alle esigenze connesse ai diversi profili dei beneficiari.

Il centro mette a disposizione vitto e alloggio gratuiti, prevedendo che durante i giorni feriali dalle 9:00 alle 16:30 gli individui escano dall’edificio: gli ospiti intervistati hanno raccontato di passare il tempo distribuendo curricula, studiando l’italiano al parco, oppure in biblioteca, durante le stagioni più fredde. L’operatore ha aggiunto che molti di loro trascorrono le giornate senza far nulla in specifiche zone della città, a seconda del paese di provenienza.
Durante le ore all’esterno gli individui sono liberi di muoversi per la città grazie all’abbonamento mensile offerto a ciascuno dal comune di Milano ed hanno a disposizione un ticket restaurant di circa 5 euro per acquistare il pranzo.
Oltre alla risposta ai bisogni di primo ordine all’interno del centro sono attivati diversi servizi:

Orientamento legale: gli avvocati dell’Ufficio Rifugiati di via Barabino si occupano di tutta la documentazione e forniscono ad ogni individuo una consulenza specifica in base alla propria storia personale.

Assistenza sanitaria: un medico ed un’infermiera si recano al centro una volta alla settimana ed in caso di necessità è disponibile la consulenza di specialisti esterni; tutte le visite e le terapie sono finanziate dal progetto.

Assistenza psicologica: il centro collabora con l’ambulatorio “Terre Nuove”, funzionale alla cura di persone che hanno subito tortura o traumi particolari; l’operatore ha riferito che un gran numero di ospiti soffre di sindromi post traumatiche ma che molti di questi non ammettono il problema e rifiutano di farsi aiutare.

È spesso difficile per il personale riconoscere questi soggetti poiché non sempre il disturbo è immediatamente visibile, anzi, accade frequentemente che i problemi psicologici siano mascherati da sintomi fisici inspiegabili, ritardando la diagnosi e quindi la cura; i casi più gravi sono affidati agli esperti del Centro Psico-Sociale per la presa in carico psichiatrica. Scuole di italiano: essendo uno dei servizi maggiormente richiesti la struttura ha una vasta rete di contatti in questo campo.
Gli ospiti al momento dell’arrivo si trovano spesso a differenti livelli di istruzione: alcuni di loro sono del tutto analfabeti e non conoscono neppure l’alfabeto italiano, altri invece possiedono una laurea nel proprio paese di origine e pur non conoscendo la lingua hanno una capacità di apprendimento molto elevata.

Uno dei maggiori problemi in questo campo si verifica durante i mesi estivi, quando le scuole di italiano sono per la maggior parte chiuse e gli individui devono attendere settembre per frequentare corsi riconosciuti che prevedano test e rilascio di certificazione; per coloro che arrivano nel centro a giugno la situazione è particolarmente difficile poiché per i primi tre mesi di ospitalità non possono imparare la lingua italiana.
Secondo il parere dell’operatore l’offerta di insegnamento risulta complessivamente non omogenea, soprattutto in relazione alla richiesta. Corsi di formazione: fino a 15 anni fa grazie ai finanziamenti della Comunità Europea la disponibilità era estremamente ampia, ad oggi sono quasi tutti a pagamento; esiste tuttavia un scuola comunale che propone corsi pre-professionali di sole 200 ore al termine delle quali vengono rilasciati attestati non spendibili sul mercato del lavoro. Borsa lavoro: consiste in 6 mesi di tirocinio con contributo di 550 euro erogato dal Comune; sono gli operatori a fornire all’ufficio competente (CELAV) i nominativi delle persone che hanno sviluppato un buon livello di italiano.

Questa comunicazione viene effettuata solitamente sulla base dell’impegno nello studio della lingua poiché le lunghe liste di attesa fanno sì che tra il momento in cui l’utente viene segnalato e quello in cui viene contattato intercorrano mediamente 4-5 mesi: nel corso degli anni le possibilità di trovare postazioni per il tirocinio sono molto diminuite e molti individui usufruiscono della borsa lavoro solo dopo aver abbandonato il centro. Questa opportunità rappresenta comunque la più grande ambizione di tutti gli ospiti; l’operatore ha riferito come 4-5 anni fa più della metà delle persone accolte trovava un’occupazione di qualche genere mentre ad oggi coloro che lavorano “su 50 persone si contano sulle dita di una mano”.

Uno degli intervistati ha raccontato di aver vissuto in Sicilia per 7 anni e di essere stato costretto a trasferirsi a Milano a causa della chiusura dell’hotel in cui lavorava: ad oggi soggiorna nel centro polifunzionale ed è ancora alla ricerca di un’occupazione. Un altro ospite ha raggiunto il centro di viale Testi dopo aver trascorso due anni presso il villaggio della solidarietà di Mineo: nonostante il lungo periodo da cui è arrivato parla a stento la lingua italiana e non è mai riuscito a trovare un lavoro.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'accoglienza dei richiedenti asilo in Italia, tra norme e prassi

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Informazioni tesi

  Autore: Erica Giovanna Sacchetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze dell'amministrazione
  Relatore: Gloria Regonini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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