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Applicazione della metodologia Life Cycle Assessment alla produzione della birra

Confronto tra le performance ambientali in Italia

Prendiamo ora in considerazione i dati relativi all’attività produttiva posta in essere dai gruppi di nostro interesse in Italia. Opportuno risulta premettere che i valori relativi all’anno 2013 per Heineken Italia rappresentano i target fissati dall’azienda per lo scorso anno in quanto dati effettivi non sono stati ancora pubblicati non essendo ancora disponibile la versione 2013 del bilancio di sostenibilità.

Per ragioni di uniformità assumiamo quindi che l’azienda per lo scorso anno abbia raggiunto gli obiettivi fissati. Iniziando dai consumi energetici si può notare subito un maggiore avvicinamento tra i profili delle tre società con riferimento all’attività produttiva svolta nel nostro paese rispetto al caso di produzione globale a livello di gruppo.

Questo implica che sul nostro territorio l’attività svolta da SABMiller, per tramite dei birrifici Peroni, risulta più efficiente rispetto alla performance media del gruppo tant’è che a partire dal 2012 i consumi specifici per Peroni son risultati essere più bassi rispetto ai target di Heineken Italia. Peroni s.p.a presta elevata attenzione al recupero energetico: per esempio nella fase produttiva del mosto, l’energia termica, consumata in Sala Cotte, viene parzialmente recuperata tramite condensazione dei vapori generati. Inoltre da diversi anni gli stabilimenti di Roma e Bari producono mosto con ebollizione “dinamica”: un processo che ha come effetto un minor consumo di vapore in Sala Cotte.

Lo stabilimento di Roma è inoltre dotato di un impianto di cogenerazione a metano per la produzione congiunta di energia termica ed energia elettrica. Grazie a questo impianto il 30% dell’energia inviata al cogeneratore viene recuperata sotto forma di acqua calda e vapore. All’impianto di cogenerazione sono stati riconosciuti circa 1.000 titoli di efficienza energetica all’anno (o comunemente detti “Certificati bianchi”) che attestano i risparmi energetici conseguiti attraverso la realizzazione di specifici interventi.

Per quanto concerne le emissioni di CO₂ e gas con analogo impatto in termini di riscaldamento globale, per una questione di disponibilità di dati, abbiamo dovuto distinguerle tra emissioni totali ed emissioni dirette derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia termica. Dal primo grafico si può notare come i valori relativi all’attività di SABMiller nel nostro paese si collochino notevolmente al di sotto della media di gruppo tanto da risultare inferiori rispetto a quelli riportati per Heineken Italia che risultano invece leggermente più elevati rispetto ai dati di Heineken Group.

Con riferimento alle sole emissioni dirette invece, che in proporzione rispetto alle emissioni indirette risultano essere maggiori per via del maggior consumo relativo di energia termica, negli ultimi anni si è verificato un avvicinamento tra i profili di Carlsberg Italia e Peroni e le emissioni di quest’ultimo sono risultate inferiori rispetto alle emissioni di Carlsberg Italia a partire dal 2012.

Questo fa presupporre che, essendo l’energia termica consumata dal produttore danese nel nostro paese comunque inferiore rispetto a quella consumata da Peroni, quest’ultima azienda evidentemente fa maggior uso di combustibili eco-friendly con conseguenti minori emissioni dirette di CO₂ e gas equivalenti. L’utilizzo del biogas ê infatti una realtà negli impianti di Padova e Roma, dove viene sfruttato come combustibile insieme al metano per la produzione di vapore e nell’impianto dello stabilimento di Bari dove è utilizzato come unica risorsa per la produzione di energia termica ed elettrica. Il biogas, costituito per il 50%-80% da metano, è una delle maggiori fonti di energia alternativa.

Questo biocombustibile gassoso si ottiene dalla decomposizione del materiale organico di scarto proveniente dai processi di produzione del mosto e della birra. Nel 2013 la produzione interna di biogas (30.544 GJ) è stata sufficiente a coprire il 10,4% del fabbisogno totale di energia termica utilizzata per i processi industriali.

Con riferimento al consumo di acqua il produttore più efficiente si è dimostrato Peroni, con valori in linea con i dati riportati dal gruppo SABMiller. Heineken Italia e Carlsberg Italia hanno dato luogo invece ad una performance peggiore rispetto alla media di gruppo con valori registrati nel 2013 pari a 4,6 hl/hl contro i 3,3 e 4,1 hl/hl rispettivamente per Carlsberg Group e Heineken Group.

Infine, i dati che rendono piuttosto difficile individuare la società che ha performato nel migliore dei modi nel nostro paese, in quanto si accavallano ripetutamente, riguardano la produzione di rifiuti non riciclabili/recuperabili destinati quindi inevitabilmente allo smaltimento in discarica.
Considerando l’ultimo anno di cui si dispongono dati, ovvero il 2013, il minor quantitativo di rifiuti inviati in discarica spetta a Carlsberg Italia, a seguire troviamo Peroni s.p.a e Heineken Italia.
Quest’ultima, a livello globale ê risultata essere la best performer dal punto di vista dell’effetto considerato; bisogna comunque ricordare che i valori 2013 per l’azienda olandese rappresentano degli obiettivi e non dati effettivi, e che essendo la produzione di rifiuti non riciclabili/recuperabili relativa al 2012 pari a 0,02 Kg/hl è probabile che in realtà si sia conseguita una performance migliore nel 2013, ben oltre i target fissati.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Applicazione della metodologia Life Cycle Assessment alla produzione della birra

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Semeraro
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Mercati e strategie d'impresa
  Relatore: Marco Frey
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 222

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