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La lapidazione negli stati islamici, tra Corano e costituzioni moderne.

La lapidazione con gli occhi dell’islam

Fino ad ora abbiamo trattato la lapidazione soltanto dal punto di vista “Occidentale”, come una pena barbara e inumana, come una violazione palese di tutti i più elementari diritti umani, come una pratica superata e antica, come una piaga del mondo musulmano che vada debellata al più presto. Ma cosa ne pensano gli islamici? Che cos’è per loro la lapidazione, una semplice punizione oppure un precetto irrinunciabile al quale non c’è alternativa?
Non è semplice capire e scoprire che cosa pensano i musulmani di un argomento tanto delicato, soprattutto non è semplice entrare nell’ottica di una religione tanto distante dalla nostra cultura laica, che tende sempre più a slegarsi dalla religione e dalla religiosità. Tuttavia si è riusciti a comprendere molto sulla lapidazione agli occhi dei musulmani chiedendo direttamente a loro, e non c’è modo migliore di farlo se non quello di registrarsi ad un forum su internet (http://islam.forumup.it) e domandare informazioni, che non sono tardate ad arrivare.

È così che ci accorgiamo che la visione dei fatti, dei concetti e delle regole si capovolge completamente, in un’ottica del tutto differente da quella che abbiamo fatto nostra fino ad ora, ed è davvero interessante cercare di comprendere un punto di vista che ci può sembrare inconciliabile con il nostro, e che probabilmente lo rimarrà in gran parte, ma che mostra una razionalità maggiore rispetto a quanto si usi credere.
In questa seconda sezione, quindi, si dimostrerà che per un musulmano il diritto alla lapidazione (Rajm) esiste eccome e che è presente a pieno titolo nella legge e nella tradizione islamica. La grande fede che i musulmani dimostrano di avere versi tutti i precetti e le norme dettate da Allah a Muhammad e agli uomini in generale proviene dalla ferma convinzione che soltanto adempiendo ad ogni singolo dovere e tenendo bene a mente le corrette azioni da compiere si possa guadagnare, al momento della morte, un posto in Paradiso (Jannah): garantirsi le giuste convinzioni è quasi più importante che astenersi dal commettere alcuni dei peccati ritenuti “minori”. Chiunque metta in dubbio o addirittura neghi un provvedimento che è parte inequivocabile e assoluta della legge islamica esce dall’Islam, e nell’aldilà sarà dannato e fallito.

Perciò per un musulmano non è lecito commentare una legge impostagli da Allah sulla base delle emozioni che prova in un determinato momento, e deve prestare la massima attenzione nel dispensare giudizi e nell’esprimere le proprie opinioni su questioni islamiche. Questo vale anche per la lapidazione, che molti media e politici Occidentali hanno criticato fortemente e che molti islamici hanno respinto, arrivando perfino ad affermare che Rajm non è parte del vero Islam. Non è possibile per un musulmano pensare di contestualizzare il proprio Libro Sacro o gli hadit, non c’è possibilità di rivedere e di adattare la rivelazione di Allah al presente, perché Allah aveva già previsto ciò che sarebbe successo nel futuro al momento di dettare i Suoi precetti a Muhammad. Inoltre nessun uomo vivente potrà mai avere l’autorità necessaria per cambiare anche una sola parola di qualsiasi delle regole coraniche già esistenti, ma per fare ciò sarebbe necessaria una nuova rivelazione e un nuovo Profeta, condizione altamente improbabile dal momento che Muhammad è stato il Sommo Profeta, l’ultimo al quale il Creatore ha rivelato tutte le verità necessarie affinché gli esseri umani possano vivere rettamente.
Quello che si tenterà di fare, quindi, in questa seconda tranche del lavoro sarà approfondire le fonti del diritto islamico dalle quali trae origine la pena della lapidazione, studiare come, dal punto di vista musulmano, si risponde alle critiche e alle obiezioni dell’Occidente e infine capire perché per un islamico la pena a morte tramite lapidazione possa considerarsi giustificabile e giustificata, in sostanza una pena equa e giusta.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La lapidazione negli stati islamici, tra Corano e costituzioni moderne.

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Informazioni tesi

  Autore: Marina Ferretti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Lyda Favali
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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Parole chiave

islam
sharia
lapidazione
corano
hadit
sakineh
legge coranica

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