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Il Bitcoin, la nuova moneta virtuale

Evoluzione dei bitcoin: da cyber-valuta a moneta reale

Accanto alla vita reale, dalla diffusione di Internet in poi si è progressivamente fatta strada un'esistenza parallela, che viene comunemente chiamata "virtuale".
A tal proposito, nel 2003 è nato un mondo virtuale, chiamato "Second Life", attivo ancora oggi, da un'idea della Linden Lab Inc., che permetteva l'interazione fra gli utenti rappresentati da avatar personalizzati.
Ben presto, l'aspetto prettamente ludico del sistema, per mezzo del quale i personaggi potevano socializzare, viaggiare nel tempo e nello spazio virtuale messo a disposizione dal software, si è lasciato affiancare da quello economico-commerciale, con l'introduzione dei cosiddetti "Linden Dollars", convertibili sia in Euro che in Dollari, con i quali gli utenti, chiamati "residenti" nel gergo del programma, potevano effettuare vere e proprie compravendite.
Non mancano casi di persone che si sono arricchite costruendo e vendendo beni di consumo o servizi professionali nella loro "seconda vita". La stessa valuta virtuale ha fatto registrare un aumento di valore: nel momento in cui fu coniato, erano necessari 260 Linden Dollars per fare 1 Dollaro, mentre oggi 1 Euro ne vale 320.

Dopo qualche anno di attesa, intervallo stranamente ampio per le novità informatiche, sono stati creati i Bitcoin, la nuova moneta digitale, destinata a fare concorrenza a dollari ed euro.
A ben vedere, l'intero sistema è un cantiere in costante perfezionamento, sul quale, paradossalmente, tutti coloro che possiedono le necessarie competenze tecniche possono intervenire per migliorare il progetto, che resta open source, ossia pubblico, e quindi migliorabile da chiunque.
Bitcoin, a pochi anni dalla sua creazione, potrebbe già diventare così reale da avere una carta di debito/credito prepagata internazionale. A lanciare l'iniziativa che sta facendo tremare le più grandi banche del pianeta è la startup americana BitInstant che, dalle dichiarazioni di uno dei suoi fondatori, Charlie Shrem, ha intenzione di immettere in circolazione carte di credito che utilizzano moneta virtuale.
Attraverso un QR Code sarebbe possibile effettuare transazioni, sotto i mille dollari, in mobilità con un classico lettore di codici e verrebbero accettate in tutti gli esercizi commerciali che permettono il pagamento con MasterCard, cioè quasi ovunque. Nella parte posteriore della carta, poi, sarà presente l'indirizzo Bitcoin che rappresenta l'identificativo unico attribuito ad ogni utente.
I futuri possessori di questa carta dovranno pagare una tassa dell'1% per finanziarla e 1,5 dollari per ogni commissione ai bancomat.
L'intento di portare ad una larga diffusione della moneta virtuale anche nelle transazioni "di tutti i giorni", ha spinto BitInstant a snaturare proprio l'aspetto principale di Bitcoin: l'anonimato. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Bitcoin, la nuova moneta virtuale

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Simonelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Pier Giovanni Vivaldi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

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