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Misure Cautelari Reali: tra processo civile e processo penale

Le vicende interprocessuali e i limiti di cognizione del giudice civile

Appare sufficientemente pacifico in giurisprudenza che ai sensi del combinato disposto degli artt. 669 ter comma 3, 669 quater comma 6 c.p.c. e 316 c.p.p., nell'ipotesi di azione civile esercitata o trasferita in sede penale, la competenza a conoscere della richiesta di sequestro conservativo, avanzata dalla parte, spetti tanto al giudice penale competente per il merito, quanto al giudice civile,competente per materia o valore, con sede nel luogo dove deve essere eseguito il provvedimento cautelare.

In particolare, si è affermato che il giudice civile possa concedere il sequestro conservativo quando, nelle more del giudizio penale di cassazione, il danneggiato dal reato non potrebbe altrimenti trovare la tutela cautelare, costituzionalmente garantita in ogni fase del processo dall'art. 24 Cost.

Nell'ambito dottrinario, invece, la questione è oggetto di contrasto, propendendo la dottrina penalistica per la competenza esclusiva del giudice penale ossia alternativa a quella generale di cui all'art. 669 ter comma 3 c.p.c.: conseguentemente la parte civile può richiedere il sequestro conservativo soltanto al giudice indicato nell'art. 317 c.p.p. e tutti gli altri provvedimenti cautelari al giudice civile competente per materia o valore del luogo in cui la misura cautelare deve essere eseguita.

Il conflitto di opinioni nasce sostanzialmente dal fatto che la disposizione contemplata dall'art. 669 quarter c.p.c. richiama quella stabilita ex art. 316 secondo comma c.p.p. e questa circostanza ha sollevato la questione relativa alla ricostruzione delle due distinte potestà, previste nell'ambito della materia del sequestro conservativo. Sul tema si sono formati due orientamenti: un primo ritiene preferibile la soluzione che esprime una competenza concorrente, un secondo predilige, invece, l'insistenza di una competenza esclusiva del giudice penale

Si è osservato, da questi ultimi, come l'inciso salva l'applicazione del comma secondo dell'art. 316 c.p.p. di cui all'art. 669 quater comma 6 c.p.c. non abbia il significato di conservare una competenza concorrente del giudice penale, evitando cioè che la norma richiamata potesse ritenersi abrogata per effetto della nuova disciplina del procedimento cautelare uniforme, bensì quello di mantenere la competenza esclusiva del giudice penale: si tratta, in sostanza, di un significato limitativo della sfera di competenza del giudice civile, dalla quale viene escluso il sequestro conservativo a garanzia delle obbligazioni civili ex delicto, nell'ipotesi di costituzione di parte civile del creditore.

Il Belfiore argomenta la questione affermando che le condizioni cui è subordinata la concessione della cautela conservativa in sede penale sono assai meno rigorose di quelle prescritte per la sede naturale del risarcimento del danno: infatti l'accertamento giudiziale del fumus boni juris è limitato alla pendenza del processo penale ma al contrario, il giudice civile può emettere la misura cautelare solo in caso di prognosi sfavorevole, riguardo all'esito della causa, per il debitore sequestrato. In conclusione, le ipotesi di competenza del giudice civile appaiono residuali, soltanto allorché la sentenza di condanna sia divenuta irrevocabile, con conseguente definitività dell'accertamento circa l'an debeatur, non essendoci più un giudice penale procedente, il sequestro conservativo dovrebbe essere domandato al giudice civile, dal momento che, in tale ultima eventualità, il sequestro conservativo sarebbe strumentale al successivo giudizio civile circa il quantum debeatur, sarebbe cioè una misura cautelare ante causam rispetto al giudizio di merito avente ad oggetto la liquidazione del danno.

La corte di legittimità ha ritenuto sussistere la competenza del giudice civile, in ordine alla pronuncia afferente il gravame proposto contro il provvedimento di sequestro conservativo, pendente un ricorso per Cassazione, relativamente al merito della questione. Secondo il giudice di merito, poi, la competenza all'emissione del provvedimento cautelare è di pertinenza del giudice penale, qualora l'azione civile abbia conosciuto il suo trasferimento nella sede penale, appunto, nella quale, peraltro, vi sia stata già la costituzione della parte civile. [...]

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Misure Cautelari Reali: tra processo civile e processo penale

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Informazioni tesi

  Autore: Caterina Cugusi
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giorgio  Costantino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 276

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Parole chiave

fallimento
sequestro
confisca
confisca per equivalente
sequestro conservativo
sequestro preventivo
sequestro giudiziario
confisca di prevenzione
tutela dei terzi
art. 51 legge fallimentare

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