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IFRS 13: novità e problematiche applicative della nuova valutazione del fair value

La gerarchia del fair value

L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value attraverso cui classifica in tre livelli le informazioni utilizzate come input per la valutazione.
Il principio specifica, prima, alcuni requisiti per le informazioni stesse.
Queste devono essere coerenti rispetto alle caratteristiche dell'elemento da valutare che gli operatori di mercato considererebbero in un'operazione a esso relativa.
Tali caratteristiche possono richiedere delle rettifiche al prezzo, quali sconti o premi; queste ultime devono essere considerate solo se riflettono caratteri dell'elemento, mentre non si devono considerare se riguardano peculiarità dell'entità nel suo complesso. Nessuna rettifica è richiesta, in ogni caso, qualora il fair value sia determinato in base al prezzo quotato in un mercato attivo.
Il principio richiede che siano utilizzate prioritariamente informazioni osservabili e rilevanti e che sia ridotto al minimo l'utilizzo di input non osservabili. Esempi di mercati con input potenzialmente osservabili sono i mercati mobiliari (per esempio la Borsa Valori di Londra), quelli a scambi diretti e assistiti (per esempio i mercati over-the-counter con prezzi pubblici), i mercati a scambi intermediati (per esempio i mercati immobiliari commerciali) e quelli a scambi diretti e autonomi. Il paragrafo B34 della Guida operativa, al quale per brevità si rimanda, fornisce le definizioni di tali mercati.
Tornando alla gerarchia, essa è un concetto non nuovo nei principi IAS\IFRS. Tuttavia, prima era contenuto in più documenti (l'IFRS 7 e lo IAS 39) non sempre congruenti tra loro e, comunque, limitatamente agli strumenti finanziari; l'IFRS 13 la estende a tutte le attività e passività ricomprese nel suo ambito di applicazione (quindi anche quelle non finanziarie).
Come evidenziano McCarroll e Khatri si tratta di una previsione che probabilmente non coglierà impreparate molte delle società operanti in ambito finanziario, mentre si tratta di una vera e propria novità per quelle che operano nei settori non finanziari.
L'obiettivo della sua adozione è di aumentare la coerenza e la comparabilità delle valutazioni, consentendo al lettore del bilancio di conoscere il livello di attendibilità dell'informazione sulla base del grado di osservabilità delle informazioni utilizzate nella stima, nonché l'incertezza che grava sulla stessa.
In quest'ottica, la priorità di utilizzo nella valutazione è data a input quali i prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività identiche (input di livello 1, massima oggettività nella valutazione) mentre i dati non osservabili hanno la priorità minima (livello 3, massima soggettività).
Qualora la stima richieda l'utilizzo di dati appartenenti a diversi livelli della gerarchia, il dato finale risultante dalla valutazione deve essere classificato al livello in cui è classificato l'input di più basso livello utilizzato. Ciò è valido anche quando un dato si riferisce a una rettifica che è necessario eseguire.
Lo IASB specifica, inoltre, che la classificazione nella gerarchia è fatta dando priorità alla qualità delle informazioni utilizzate e non alle tecniche di valutazione adottate; sarà quindi il livello dell'input a determinare l'inserimento del fair value che ne scaturisce nella categoria adeguata. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

IFRS 13: novità e problematiche applicative della nuova valutazione del fair value

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Serra
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia manageriale
  Relatore: Aldo Pavan
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 85

FAQ

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