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Il ciclo produttivo della tessitura: analisi diagnostiche e indicatori archeologici

Seta

D’origine animale è anche la seta. Si ottiene dalle larve di un tipo di lepidotteri, il Bombix Mori, ossia il bombice del gelso, prima della sua metamorfosi in crisalide e, conseguentemente, in farfalla. La sua bava serica ha l'aspetto di un filamento continuo, scientificamente composto di due bavelle interne e rivestite esternamente da una guaina chiamata sericina. I filamenti non sono recuperati all'interno della larva, bensì da un bozzolo creato dal bombice stesso, e sono lunghi dai 600 ai 1.200 metri. Il filamento è talmente sottile che per ottenere un filo da poter tessere era necessario intrecciarne almeno una dozzina. A questo punto, un passaggio fondamentale è l'ebollizione dei bozzoli: in questo modo si uccide la crisalide prima che possa schiudersi, evitando il rischio che questa possa andare a spezzare i filati. A questo punto sono eseguite la cernita, la macerazione e il risanamento dei bozzoli; dai filati ottenuti si realizzano le matasse. Solo adesso è possibile eseguire l'incannatura, consistente nel disporre le matasse nell'arcolaio, ottenendo così il filo quasi pronto per la fase della tessitura; è, infatti, necessario creare una torsione a destra per ogni filo che andrà utilizzato per la trama, mentre i fili destinati all'ordito hanno bisogno di un’ulteriore torsione, stavolta verso sinistra, la così detta torcitura.
Per la fase di tintura dei filati è indispensabile eliminare la colla naturale che riveste ogni filo attraverso una cottura in acqua calda con sapone. Questo tipo di filamento, pertanto, non era adatto ad un tipo di telaio come quello verticale a pesi, ma probabilmente si utilizzavano dei telai sofisticati e, in particolar modo, con i pedali.
Storicamente la tessitura della seta ha come luogo di nascita la Cina, nel lontano 2.600 a.C. Trattandosi di un materiale tessile eccezionalmente raffinato, i detentori di questo materiale cercavano di mantenere il segreto concernente la sua lavorazione. Si tratta di un materiale pregiato e valutato tanto quanto l'oro, come nella Grecia del IV sec. a.C., di cui però si ignora il secolo di importazione.
Da ciò si può dedurre che la sua fabbricazione rimase un mistero in Occidente sino a che, nel 552 d.C., due monaci nestoriani, ex missionari della Cina, trafugarono per il loro imperatore Giustiniano uova di bachi da seta e semi di gelso, avviando così l'industria della seta serica da Costantinopoli sino alle altre province dell'Impero Romano d'Oriente. Questo materiale fece ingresso anche in Italia intorno alla fine del IX secolo, importata dai greci-bizantini in Calabria, fino a propagarsi nel resto della Penisola.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il ciclo produttivo della tessitura: analisi diagnostiche e indicatori archeologici

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Cutaia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Studi Umanistici
  Corso: Beni Culturali
  Relatore: Fabio Calogeno Pinna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 100

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Parole chiave

archeologia
tessitura
tessuti
filatura
telaio
archeologia sperimentale
rievocazione storica

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