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Il comportamento dei fondi socialmente responsabili negli anni della crisi: l'etica ripaga?

Una panoramica sulla letteratura, i suoi difetti e suggerimenti per il futuro

Numerosi studi si sono focalizzati sulla relazione tra performance finanziarie e sociali, queste ricerche si sono sviluppate su tre differenti linee. Il primo approccio consiste nel confrontare le aziende che hanno registrato maggiore interesse nelle tematiche sociali con chi ha perseguito unicamente la realizzazione di valore aggiunto, questa prima generazione di studi è da ricondurre alle opere di Moskowitz (1972). Per quarant'anni le ricerche non hanno raggiunto risultati concludenti solo le ricerche più recenti tendono ad affermare che ci sia una relazione positiva tra la corporate social performance e la performance finanziaria (Margolis e Walsh, 2003; Orliztky et al. 2003 ; Barnett e Salomon 2006). Un secondo corpo della ricerca consiste nel confrontare gli indici della CSR con gli indici di mercato convenzionali che misurano la performance e i risultati in questione hanno trovato quanto i primi possono svolgere una funzione complementare ai secondi. Infine, una terza area di ricerca si è focalizzata sulla performance di fondi comuni socialmente responsabili confrontandoli con quelli senza vincoli di scelta i cosiddetti fondi convenzionali. I FSR hanno stuzzicato l'interesse dei ricercatori solo a partire dagli anni '90, come conseguenza dell'aumento dei volumi degli scambi e della presenza di tali fondi sul mercato; gli studi nascono con l'obiettivo di scoprire se l'adozione di filtri etici possa influenzare o meno la performance finanziaria. Questo tipo di approccio è un richiamo al primo gruppo di studi e consiste nel superare i problemi di misurazione della corporate social performance il quale è uno dei maggiori limiti posti davanti i ricercatori che analizzano il collegamento tra la performance sociale e finanziaria delle aziende. In generale, i risultati empirici hanno tipicamente mostrato che la performance dei fondi socialmente responsabili è simile alla performance dei fondi convenzionali. Questo tipo di risultati cambia la discussione neo-classica sulla selezione di portafoglio, ovvero ci si attenderebbe che la diminuzione dell'universo investibile dovrebbe diminuire la capacità di diversificazione del portafoglio e quindi avere dei rendimenti bassi. D'altra parte i difensori dell'SRI argomentano che i rendimenti competitivi dei FSR aumentano perché le pratiche di selezione permettono ai gestori dei fondi di identificare le migliori compagnie in termini di potenziale profitto. Per quanto riguarda la tematica è stata approfondita sufficientemente nel secondo capitolo parlando del "sacrificio etico" (Becchetti e Fucito, 2000).

La maggior parte degli studi sulla performance dei FSR è stata condotta negli Stati uniti e nel Regno Unito. Gli studi sul mercato Statunitense sono da ricondurre ad Hamilton et al (1993), Reyes e Grieb (1998), Goldreyer and Diltz (1999), Statman (2000) e Bello (2005). Nonostante via sia una differenza notevole nella dimensione dei campione e nei periodi analizzati i risultati delle varie ricerche sono simili e non vi sono state trovate significative differenze tra i rendimenti tra i due campioni diversi. Per quanto riguarda la ricerca sui fondi inglesi condotti per esempio da Luther et al (1992) hanno trovato una debole evidenza che questi fondi sovraperformano i fondi convenzionali. Questi studi, tanto quanto quelli di Luther e Matatko (1994), hanno trovato un risultato evidente sulla dimensione ovvero che i fondi etici hanno una esposizione maggiore sulle piccole compagnie rispetto ai convenzionali, infatti è frequente che l'adozione degli screening possa l'escludere grandi imprese dal loro portafoglio. Questo implica che quando si fanno i confronti bisogna tenere in considerazione le dimensioni per entrambi i gruppi; Mallin et al (1995) nella loro analisi hanno costituito due campioni abbinando ad ogni fondo etico uno non etico della stessa dimensione e data di formazione, trovando che i fondi etici sovraperformano quelli non etici. Un'altro lavoro è di Gregory e Whittaker (2007) i quali investigano la performance e la consistenza delle dei fondi etici britannici su una base risk/style- adjusted concludendo che tra gli etici e i convenzionali non vi siano significative sottoperformance. I primi lavori che confrontano le performance delle due tipologie di fondi di matrice europea appartengono a Kreander et al (2005) ed a Cortez et al (2009) e di i quali hanno analizzando il mercato del Belgio, Germania, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera e Uk, e arrivano alla conclusione che non ci sia differenza consistente tra i due macro gruppi. A seguire abbiamo il lavoro di Gangi (2013) che analizza il mercato europeo soffermandosi sull'impatto delle due crisi finanziarie nell'andamento dei fondi, concludendo che per quanto riguarda la crisi generata dai mutui subprime i fondi etici non ne hanno risentito significativamente, sovraperformando i fondi convenzionali; ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda la crisi dei titoli di stato i quali essendo un'esposizione consistente per i fondi etici hanno impattato notevolmente sul loro scarso andamento. Concentrandosi sul mercato Italiano, non si può non nominare il lavoro di Signori S. (2006), la quale ha analizzato dettagliatamente i fondi etici suddividendoli per assett class, andando a vedere chi sono i maggiori target degli investimenti, e andando a vedere quanto la concezione di etica degli Italiani possa influenzare le politiche di investimento. Per quanto riguarda i mercati non europei Bauer et al (2006) investigano la performance dei fondi etici Australiani e Canadesi, arrivando sempre alla medesima conclusione che non vi è significativa differenza tra i due tipi di fondi. Interessante è l'introduzione dei diversi paper, molti partono dall'intenzione di ridicolizzare la tematica investimento socialmente responsabile altri dal sostenerla ma in entrambi i casi i risultati convergono nell'affermare che non vi sia sostanziale differenza tra i due diversi campioni. Per quanto riguarda le tecniche adottate per esplorare questo settore non vengono utilizzati strumenti particolari e non vi sono teorie che rivoluzionano la letteratura economica e finanziaria ma nonostante ciò i risultati sono sorprendenti perché mettono a dura prova le fondamenta delle teorie convenzionali sulle quali si basa lo sviluppo della finanza che conosciamo oggi; basti pensare, al già citato "sacrificio etico" ed alla analisi dei costi condotta da Intonti e Iannuzzi (argomenti già discussi nel secondo capitolo). [...]

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Il comportamento dei fondi socialmente responsabili negli anni della crisi: l'etica ripaga?

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Gallo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza, intermediari e mercati
  Relatore: Fabrizio Palmucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

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Parole chiave

sostenibilità
finanza etica
csr
green economy
fondo socialmente responsabili
ethical finance

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