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Critica del soggetto finito e costruzione dell'Assoluto nella "Fenomenologia dello Spirito" di Hegel: l'odissea della coscienza

La coscienza infelice

La figura della coscienza infelice è l'ultima dell'importantissimo momento dell' "Autocoscienza" ed è storicamente collocata da Hegel nel Medioevo; qui la coscienza è però consapevole della sua "infelicità", della sua scissione, e questo ribadisce l'importanza della "negazione determinata", filo conduttore dell'intera ultima opera del giovane Hegel.
La scissione, presente nello scetticismo, tra una coscienza immutabile ed una mutevole, diviene esplicita (o "per sé") nella figura della coscienza infelice ed assume la forma di una separazione radicale tra l'uomo e Dio.
Tale separazione si manifesta dapprima sotto forma di un'antitesi fra l' "intrasmutabile" ed il "trasmutabile".
È questa la situazione propria dell'ebraismo, nella quale l'essenza, l'Assoluto, la realtà vera è sentita come lontana dalla coscienza ed assume le sembianze di un Dio trascendente padrone assoluto della vita e della morte, ovvero di un Signore inaccessibile di fronte al quale l'uomo si trova in uno stato di dipendenza.
Si consideri, in proposito, che il giovane Hegel aveva già fortemente accusato la religione ebraica di eteronomia e di scissione negli Scritti teologici giovanili.
Come si può notare, la coscienza infelice ebraica rappresenta la traduzione, in chiave religiosa, della situazione sociale espressa dal rapporto servo-padrone.
Nel secondo momento il trasmutabile assume la figura di un Dio incarnato.
È questa la situazione propria del cristianesimo medievale, il quale, anziché considerare Dio come un Padre o un giudice lontano, lo prospetta sotto forma di una realtà "effettuale".
Tuttavia, la pretesa di cogliere l'Assoluto in una presenza particolare e sensibile è destinata al fallimento. Fallimento di cui sono un simbolo eloquente le crociate, nelle quali l'inquieta ricerca di Dio si conclude con la conquista di un "sepolcro vuoto".
Inoltre Cristo, di fronte alla coscienza, continua a rimanere qualcosa di diverso e di separato.
Tanto più che egli, come Dio trascendente, esprime pur sempre "il momento dell'aldilà" e, come Dio incarnato, vissuto in uno specifico ed irripetibile periodo storico, risulta pur sempre, per i posteri, inevitabilmente lontano.
Scrive in proposito Hegel:
"Accade necessariamente ch'esso sia dileguato nel tempo e nello spazio, e che sia stato lungi e senz'altro lungi rimanga".
Di conseguenza, con il cristianesimo la coscienza continua ad essere "infelice" e Dio continua a configurarsi come un "irraggiungibile al di là che sfugge", anzi, che è "già sfuggito nell'atto in cui si tenta d'afferrarlo".
Manifestazioni di questa infelicità cristiano-medievale sono le "sotto-figure" della devozione, del fare e della mortificazione di sé.
La devozione è quel pensiero a sfondo sentimentale e religioso che non si è ancora elevato al concetto (e quindi alla coscienza speculativa dell'unità tra finito ed infinito).
In altri termini, come scrive Hegel in una sorta di prosa poetica volta a ricreare certa "atmosfera" medievale dalle tinte romantiche, il pensare della devozione "resta un vago brusio di campane o una calda nebulosità, un pensare musicale che non arriva al concetto".
Il fare o l'operare della coscienza pia è il momento in cui la coscienza, rinunciando ad un contatto immediato con Dio, cerca di esprimersi nell'appetito e nel lavoro.
Tuttavia la coscienza cristiana non può fare a meno di avvertire il frutto del proprio lavoro come un dono di Dio.
Anzi, essa avverte come dono di Dio anche le proprie forze e le proprie capacità, che le sembrano concesse dall'alto "affinché ne faccia uso".
In tal modo essa si umilia e riconosce che chi agisce è soltanto Dio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Critica del soggetto finito e costruzione dell'Assoluto nella "Fenomenologia dello Spirito" di Hegel: l'odissea della coscienza

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Martini
  Tipo: Tesi di Master
Master in Perfezionamento o Master di I livello in Filosofia
Anno: 2013
Docente/Relatore: Michela Bartolomucci
Istituito da: Consorzio Interuniversitario europeo "For.com."
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

FAQ

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