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Poteri paragiurisdizionali dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Regolazione e garanzia del settore delle comunicazioni in Francia

In Francia, dove i servizi pubblici sono prevalentemente gestiti dall’apparato amministrativo, sorgono Autorità amministrative indipendenti in funzione essenzialmente di garanzia della correttezza dell’azione amministrativa e quindi anche in settori di tipo burocratico. In Francia troviamo due diverse Autorità che si occupano della regolazione del settore: l’Autorità di regolazione delle comunicazioni elettroniche e delle poste (Autorité de Régulation des Communications électroniques et des Postes – ARCEP) e il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (Conseil Supérieur de l'Audiovisuel – CSA). La prima riguarda il settore delle telecomunicazioni ed ha il compito di favorire una concorrenza effettiva e leale che vada a beneficio degli utilizzatori, di fornire a tutti un servizio telefonico di qualità ed economico e di favorire l'innovazione nel settore delle telecomunicazioni e la copertura e l'accesso dei servizi. Anch’essa è nata in seguito all’apertura alla libera concorrenza del settore delle telecomunicazioni, precedentemente in situazione di monopolio, al fine di permettere l’entrata di nuovi concorrenti; tuttavia questa regolazione settoriale (qui come negli altri paesi d’Europa) sarà chiamata a farsi da parte a vantaggio del diritto comunitario della concorrenza in modo che siano soddisfatte le condizioni concorrenziali nei diversi segmenti del mercato delle comunicazioni elettroniche. Anche questa autorità ha subito un mutamento in seguito alla modifica dei regolamenti nel settore delle comunicazioni adottata a livello comunitario nel 2002, tendente ad adattare il quadro giuridico alla convergenza delle risorse. In seguito a ciò viene anche rinforzata la trasparenza nell’esercizio della regolazione, e perciò le decisioni importanti devono formare oggetto di una preliminare consultazione pubblica e l’autorità di regolazione dovrà giustificare sistematicamente le sue decisioni.
Nel 2005 il legislatore ha affidato a quest’organo anche la regolazione del settore postale, anch’esso aperto alla concorrenza. Ora perciò l’ARCEP si occupa della concessione delle autorizzazioni sulle attività che si sono aperte alla concorrenza, del controllo contabile e sulle tariffe di chi presta il servizio universale, della risoluzione delle controversie tra operatori, del controllo sul rispetto della qualità nel servizio universale ed infine ha la possibilità di esprimere raccomandazioni ed avvisi sul finanziamento del servizio universale.
L’introduzione, a livello comunitario, di una rete di forniture di servizi di comunicazioni elettroniche aperto al pubblico, ha determinato il passaggio da un regime di autorizzazioni individuali a uno generale, e perciò l’ARCEP non dovrà più pretendere le autorizzazioni, bensì gli operatori dovranno fornire una dichiarazione all’ARCEP, la quale darà loro una ricevuta che permette di avvalersi dei diritti e conoscere gli obblighi legati al loro ruolo. Il nuovo quadro giuridico lascia invece ferme le competenze dell’ARCEP riguardo all’attribuzione di risorse rare, quali sono le frequenze, da effettuare in base a condizioni oggettive, trasparenti e non discriminatorie con l’assegnazione di una autorizzazione.
Il potere dell’ARCEP di risoluzione delle controversie tra operatori riguarda i casi di rifiuto di interconnessione, la conclusione e l’esecuzione delle convenzioni di interconnessione e delle condizioni di accesso ad una rete di telecomunicazioni; l’adeguamento delle convenzioni che comportino clausole di esclusione o che comportino restrizioni di natura giuridica o tecnica alla fornitura di servizi di telecomunicazioni sulle reti cablate; le possibilità e le condizioni di un’utilizzazione condivisa degli impianti esistenti situati sul demanio pubblico o in una proprietà privata. L’ARCEP dispone infine di un potere sanzionatorio nei confronti degli operatori che non rispettano gli obblighi che gravano su di loro: può revocare loro le concessioni delle frequenze e, in caso d’urgenza, può adottare misure conservative.
Altro organo che in Francia si occupa del settore delle telecomunicazioni è il Consiglio superiore dell’audiovisivo, autorità amministrativa indipendente creata dalla legge del 17 gennaio 1989, che è competente a nominare i presidenti delle televisioni e delle radio pubbliche, a deliberare le autorizzazioni alle stazioni radio e alle televisioni (sia a quelle locali che ai canali diffusi via cavo, via satellite, via internet e ADSL), a dare pareri al governo in materia di radio e televisione, a occuparsi dei problemi di ricezione dei telespettatori, a controllare la presenza di pluralismo politico e sindacale, a organizzare le campagne elettorali svolte in televisione ed infine a sanzionare le emittenti che non rispettano la legislazione.
Riguardo alla sindacabilità degli atti di queste Autorità amministrative indipendenti, è interessante prendere in considerazione la dottrina francese in proposito, nella quale sono presenti numerose voci che ritengono che il giudice sia inadeguato a sindacare gli atti delle autorités administratives indépendantes, vedendo in queste Autorità un sostituto del giudice ed un meccanismo più moderno per svolgere lo stesso compito.
[…]
Queste posizioni dottrinali francesi trovano però smentita nella giurisprudenza del Conseil Constitutionel, il quale in una serie nutrita di decisioni ha affermato la sottoposizione delle autorità amministrative indipendenti al sindacato giurisdizionale.

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Informazioni tesi

  Autore: Isabella Casarico
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Claudio Mignone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 189

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