La conversione del sequestro conservativo in pignoramento

Dato per assodato che il sequestro conservativo, insieme all’azione revocatoria e surrogatoria, è uno strumento predisposto a favore del creditore per la conservazione delle sue ragioni sul patrimonio del debitore, è possibile procedere all’analisi degli effetti dell’istituto. Prima di muoverci, però, nella specifica direzione dei corposi effetti del sequestro conservativo è necessario premettere che, come anticipato a conclusione del precedente capitolo, il legislatore adotta un’unica disciplina del sequestro ma ne differenzia i tipi e ne diversifica soprattutto gli effetti.

La legge, infatti, non individua espressamente alcun effetto, né sostanziale né che investa la disponibilità delle cose sequestrate, del sequestro giudiziario. La ratio sottesa a tale mancanza si riscontra nel fatto che la funzione propria di tale misura cautelare non riguarda il valore di scambio delle cose sequestrate, bensì la disponibilità materiale delle cose stesse. Pertanto l’efficacia del sequestro giudiziario va ricondotta alle norme, che concernono la custodia della cosa sequestrata e alle norme che sanzionano penalmente la violazione eventuale di tali disposizioni, nonché in generale la sottrazione o il danneggiamento delle cose sottoposte a sequestro o pignoramento (art. 334 c.p.) .

Gli effetti di cautela propri del momento dell’attuazione del sequestro giudiziario durano fino a quando si verifica una delle cause di inefficacia previste dall’art. 669 novies e dall’art. 675 c.p.c (ovvero, se il provvedimento autorizzante il sequestro non viene eseguito entro 30 giorni dalla pronuncia); se non si verifica, tuttavia, alcuna causa di inefficacia e se il provvedimento non viene revocato o modificato ex art. 669 decies o 669 terdecies e il giudizio di merito riconosce il diritto cautelato, la funzione propria della cautela si completa e realizza in toto.

La funzione cautelare del sequestro conservativo è data dal confluire del sequestro nell’espropriazione, in funzione del quale la misura era stata concessa ed attuata. Da ciò, la sua funzione conservativa - cautelare di “mezzo preparatorio all’esecuzione” o per altri autori, come Carnelutti, che accentuano il carattere processuale dell’istituto, di “pignoramento anticipato”, carattere che sembra essere confermato dalle norme che prevedono che il sequestro conservativo si esegue secondo le norme previste per il pignoramento (678 ss c.p.c.).

Da questo assunto sembra logico e chiaro dedurre che al sopravvenire di una sentenza di condanna esecutiva che consenta il pignoramento o il successivo ulteriore sviluppo dell’espropriazione, il sequestro conservativo, inteso quale “pignoramento anticipato”, perda i suoi propri fondamenti. [...]