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Il Great Man Made River: strumento del regime o speranza per il futuro?

Analisi critica del progetto

Le riserve d’acqua rinnovabile in tutta l’area nordafricana e mediorientale sono insufficienti per provvedere da sole ai bisogni della popolazione e ai progetti di sviluppo industriale ed agricolo già avviati. Negli ultimi venti anni, la situazione si è aggravata ulteriormente a causa della crescita costante della popolazione, con conseguenze disastrose, sia ambientali che economiche. La soluzione al problema idrico può derivare o dalla diffusione di impianti di dissalazione d’acqua marina o dallo sfruttamento dei bacini fossili che sono disseminati in tutto il Sahara, lontani dai centri abitati e dai centri economici. Le soluzioni adottate dai governi regionali sono state molteplici: l’Egitto, ad esempio, ha cercato di spostare la popolazione nei pressi dei bacini, avviando processi economici in loco, l’Arabia Saudita ha avviato un piano infrastrutturale per costruire impianti di dissalazione lungo le coste, mentre la Libia ha optato per la costruzione del Grande Fiume Artificiale. Parecchi fattori hanno contribuito alla scarsa diffusione degli impianti di dissalazione: i costi di realizzazione, la manutenzione e la riparazione.
[…]
C’è da chiedersi se la scelta della Libia di investire miliardi di dollari nel progetto del Great Man Made River anziché investire su impianti di dissalazione sia stata quella giusta.
I motivi che hanno indotto il governo a scegliere il progetto del Grande Fiume, sembra siano stati di ordine economico e strategico. Secondo Omar Salem la scelta del governo è stata quella di trovare la soluzione meno costosa. Nel 1979, l’acqua dissalata costava circa 5,5 dollari al m³. Un costo troppo elevato per il regime, che decise di investire sul progetto del Grande Fiume che, una volta ultimato, avrebbe dato la possibilità di trasportare acqua con un costo pari a circa 0,25 dollari al m³.
Se il costo per la realizzazione dell’infrastruttura era elevato, gli economisti giudicarono i costi per la manutenzione bassi. Tale valutazione si rivelerà sbagliata in quanto non si considerava il fattore climatico, né la presenza del deserto che incide negativamente sulle infrastrutture, oltre all’evaporazione dell’acqua dovuta alle alte temperature. […] Si è osservato che l’acqua dei bacini, passando nelle tubature, porta con sé una certa quantità di sostanze salmastre che, col tempo, usurano i tubi. Per questo motivo è stata chiamata l’impresa canadese SNC Lavalin che da tempo sta lavorando alla riparazione delle condutture, aggiungendo uno strato di protezione, mentre per rimediare al problema provocato dal sale ha installato delle stazioni per demineralizzare l’acqua.
Bisogna considerare anche altri fattori. Prima di trasportare l’acqua, è necessario renderla adatta al consumo umano. Anche se il costo di depurazione dell’acqua salmastra è inferiore al costo di dissalazione dell’acqua marina (0,70 cent rispetto a 1,60 dollari nel 1995) questo implica aggiungere al progetto originario nuovi impianti e nuove stazioni. L’acqua del fiume, dunque, si rivela molto meno conveniente rispetto alle stime originarie. L’errata valutazione degli esperti è affiancata dalla costante diminuzione del prezzo dell’acqua dissalata. Un’analisi fatta dopo la fine della prima fase, nel 1991, rivela che il costo dell’acqua dissalata era diminuito del 50%, mentre le stime del costo dell’acqua del Grande Fiume si rivelavano sbagliate perchè si attestava a 0,83 dollari per m³, dai 0,25 iniziali. Questa valutazione è confermata dall’attuale costo dell’acqua dissalata, che si attesta a 1 dollaro per m³.
Se l’investimento totale per prelevare circa sei miliardi di m³ di acqua, con un costo complessivo di quasi 30 miliardi di dollari e per una durata massima di 50 anni, è stato giudicato come il più conveniente, a distanza di trenta anni dall’inizio dei lavori (che ancora non sono terminati) si può affermare che forse la scelta del governo libico non è stata la più giusta. L’Arabia Saudita, paese che ha un territorio ed un clima simile a quello libico, ricco di petrolio che può sfruttare anche per produrre energia, da molto tempo ha puntato, per soddisfare il proprio fabbisogno idrico, sulla dissalazione dell’acqua marina, realizzando lungo la costa 23 stazioni, di cui 17 si trovano sul Mar Rosso e le restanti sul Golfo Persico.
In Nord Africa, in assenza di un adeguato rifornimento di acqua e con poche risorse, l’unica possibilità per far fronte alla crescente domanda idrica sembra proprio la dissalazione dell’acqua marina, che nel corso del tempo si è rivelata la strada più economica da intraprendere, nonché la più sicura e duratura.
I veri motivi che sono alla base del Grande Fiume Artificiale sembrano allora essere più di natura sociale e politica che economica.
La forte personalità di Gheddafi ha sempre influenzato la politica libica. Negli anni ’80, la contrapposizione all’Occidente ha contribuito alla scelta del progetto del Grande Fiume, anziché la dissalazione dell’acqua, perché quest’ultima richiedeva la presenza sul suolo libico di imprese occidentali specializzate, cosa inaccettabile per Gheddafi, che si sarebbe sentito dipendente dal nemico. In quest’ottica va considerata la concessione dei lavori ad un’impresa sud-coreana.
Il progetto del Grande Fiume Artificiale é diventato uno strumento di consacrazione del potere libico, fatto dal Leader per i libici e con l’aiuto dei libici per un futuro migliore, per «dare l’acqua della Libia al suo popolo» come suole ripetere Gheddafi nei suoi discorsi. Progetto per il popolo o per la sua politica? Il nodo è complesso, così come la personalità del leader della rivoluzione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Great Man Made River: strumento del regime o speranza per il futuro?

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaele Cerciello
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Eugenia Ferragina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

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Parole chiave

acqua
economia
gheddafi
great man made river
impianti di dissalazione
italiani in libia
libia

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