Il testamento spirituale di Pietro Abelardo, Monita ad Astralabium ed Ethica a confronto

L'analisi e la descrizione, quanto più possibile vicina all'intenzione speculativa di Abelardo dell’Ethica seu Scito te ipsum e dei Monita ad Astralabium, sono la necessaria premessa a questo capitolo finale. Essa rappresenta la vera conclusione e definizione del nostro discorso. Il lavoro sin qui svolto è stato concepito, a tal proposito, in una duplice accezione: è propedeutico alla corretta costruzione del presente capitolo; è il punto di partenza, quanto più possibile coerente e fedele al pensiero del pensatore bretone, dello sviluppo di un ultimo momento di sintesi. Mi chiederò: come e in che maniera sia possibile individuare e definire un vero e proprio percorso comune, una sorta di reductio ad unum ideale di due differenti momenti speculativi del filosofo francese. La mia chiave di lettura, in poche parole, consiste nel tentativo di mostrare una possibile concezione delle opere sin qui trattate, come costituenti una sorta di binomio simbiotico. Al suo interno, l’Ethica rappresenta un primo momento di creazione, sviluppo e definizione teorica, cui successivamente i Monita danno avvio a una vera e propria attuazione pratica, attraverso precetti tesi ad indicare una corretta conduzione della vita in ogni suo possibile aspetto: religioso, filosofico e laico-mondano.

Necessaria conditio sine qua non dell'intera struttura che si vuole presentare è la posteriorità temporale, in realtà solo presunta anche se molto probabile, degli Insegnamenti rispetto all’Ethica. A conferma di tale possibilità, infatti, si possono portare alcuni argomenti. In primo luogo, è significativo fare una breve riflessione sulla dedica di Abelardo ad Astrolabio che apre il testo dei Monita: «Astrolabi fili, vitae dulcedo paternae, Doctrina studia pauca relinquo tuae», ossia «Astrolabio, figlio mio, dolcezza della vita paterna, ti lascio poche note, per il tuo insegnamento» . Ciò su cui si deve porre attenzione è l'uso del verbo relinquo col quale, secondo la storica francese Régine Pernoud, si rafforza il significato di testamento spirituale dell'intero poema e quello del termine studia, che può essere inteso anche come desideri o propositi. [...]