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Emergenza Nomadi. Profili di diritto amministrativo.

Il problema dell'apolidia

La tripartizione, a cui si è accennato in precedenza, delle diverse categorie giuridiche soggettive entro cui considerare i soggetti appartenenti alle popolazioni di etnia rom, mette in luce un'altra problematica – probabilmente sfuggente agli occhi delle istituzioni governative – quale quella della presenza di gruppi numerosi di persone apolidi de facto, per vero, risiedenti in Italia da molti anni ma confinate in questa situazione di incertezza giuridica, a causa della disciplina vigente nel nostro ordinamento.

A livello europeo, lo status di apolide, in realtà, tende ad essere assimilato a quello del rifugiato, nei limiti in cui vengono considerati come categorie di soggetti bisognosi di protezione internazionale, quanto piuttosto la differenza è rinvenibile nella causa che genera la condizione de qua. L'apolidia, difatti, è l'assenza di qualsiasi cittadinanza, la cui causa si potrebbe rinvenire in una sorta di «conflitto tra ordinamenti», dal momento che vi sarebbe discordanza o comunque insufficienza delle singole legislazioni nazionali.

Si tratta, ad ogni modo, di una condizione bivalente, nel senso che apolidi si può essere per nascita (apolidia originaria), quando l'individuo è già nato privo di qualsiasi cittadinanza, oppure a seguito di un evento che determina la perdita della cittadinanza d'origine, senza riuscirne ad acquisire una sostitutiva.

Le procedure di riconoscimento di tale status, previste nel nostro ordinamento, possono essere quella di natura amministrativa la cui competenza è riconosciuta al Ministro dell'Interno oppure, in extrema ratio, quella esperibile dinanzi all'autorità giudiziaria. Infatti, il regolamento di attuazione della legge organica sulla cittadinanza italiana prevede una procedura, attivabile a richiesta dell'interessato, il quale dovrà, cumulativamente, dimostrare un titolo valido di soggiorno in Italia, un certificato di nascita e un certificato di residenza. Trattasi, quindi, di una procedura non facilmente esperibile e, di recente, soggetta ad un restringimento quanto all'accesso, sopratutto per le popolazioni rom di origine balcanica, cioè a dire che l'asserita non appartenenza a nessuno degli Stati costituitisi a seguito della disgregazione dell'ex Jugoslavia, in alcuni casi potrebbe dipendere dalla volontà dell'interessato, mentre non sarebbe, come in alcuni casi si vorrebbe dimostrare, a questi preclusa la possibilità di acquisire la cittadinanza dei nuovi Stati.

Il problema posto in questi termini non è di poco conto, perché alla luce della più severa normativa in materia di immigrazione, l'essere soggetto irregolare (qual è la condizione nella quale, di fatto, convivono gli apolidi de facto) presente sul territorio italiano comporta la soggezione a procedure di espulsione o allontanamento forzato, delle quali si avrà modo di discorrere di qui a breve. E pur vero, però, che la legge italiana prevede, in alcuni casi, il rilascio del permesso di soggiorno in deroga alle disposizioni ordinarie in materia di ingresso e soggiorno degli stranieri. Ad esempio, ove sussistano gravi motivi connessi allo sviluppo psico-fisico del minore, il Tribunale per i minorenni può autorizzare al soggiorno i genitori irregolarmente soggiornanti. Il questore può, inoltre, rilasciare un permesso di soggiorno, per motivi umanitari, alle persone che non possono essere espulse per seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Emergenza Nomadi. Profili di diritto amministrativo.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Fasanaro
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Aristide Police
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 148

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Parole chiave

protezione civile
popolazioni nomadi
campi rom
legislazione di emergenza
emergenza nomadi
potere espulsivo
sgombero forzato
scolarizzazione dei minori rom
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