Equilibri geopolitici e strategici nell'Australia del boom economico

Se non si considerano gli abitanti originari del continente australiano è fuor di dubbio che la popolazione australiana odierna sia frutto della stratificazione dei flussi migratori avvenuti negli ultimi due secoli e soprattutto nel periodo a partire dal secondo dopoguerra. La massiccia immigrazione, aperta a tutti dopo la fine definitiva nel 1973 della White Australia Policy e il successivo Racial Discrimination Act del 1975, con il quale si era voluto eliminare qualsiasi barriera di tipo razziale che poteva precludere una nuova vita in terra australiana, continua inarrestabile anche ai nostri giorni, contribuendo a plasmare e consolidare una società multiculturale, pluralista e tollerante, che permette a milioni di persone provenienti da ogni angolo del globo di vivere armoniosamente nella stessa nazione.
Prendendo in esame i dati statistici, che escludendo la stessa Australia indicano le dieci maggiori nazioni d'origine per nascita dei cittadini australiani negli ultimi sessanta anni, si può vedere come nel 2014 più di un australiano su quattro sia nato oltreoceano. È altrettanto interessante notare come, a partire dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso fino a oggi, il fenomeno migratorio che ha portato all'acquisizione della cittadinanza australiana si è modificato coinvolgendo maggiormente diversi paesi asiatici, la Cina su tutti. Per rendere ancor più evidenti i numeri, non dovrebbe essere considerato poi il contingente neozelandese, visto che tra Australia e Nuova Zelanda è in vigore un accordo che garantisce libertà di movimento tra queste due nazioni. [...]