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La tutela dell'embrione

Crioconservazione e soppressione degli embrioni

La crioconservazione e la soppressione degli embrioni, sono regolati nel nostro ordinamento dall’articolo 14, della Legge 40/2004.
Questo è intitolato “Limiti all’applicazione delle tecniche sugli embrioni” ed al 1° comma, stabilisce che: “è vietata la crioconservazione e la soppressione di embrioni (…)”.
La legge impone un generale divieto di crioconservazione; tuttavia, continuando nella lettura della medesima disposizione questo divieto diviene più labile in quanto il 3° comma, prescrive che se le condizioni di salute della donna non permettono l’impianto degli embrioni, questi possono essere crioconservati fino alla data del nuovo impianto, da realizzare, cito testualmente, “non appena possibile, senza pregiudizio della salute della donna”.
Questa postilla è stata recentemente aggiunta nelle Linee Guida del 2015 dalla più volte citata sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale.
Dispone il comma 3, dell’articolo 14, che la donna ha sempre il diritto di ricevere il trasferimento degli embrioni crioconservati e tutti gli embrioni, che non sono stati impiantati, devono essere crioconservati presso dei centri specializzati. I costi della crioconservazione, stabilisce ancora la normativa, sono a carico di questi centri clinici.
Occorre a questo punto comprendere cosa si intende per crioconservazione.
La crioconservazione è una “tecnica di conservazione delle cellule viventi mediante congelamento effettuato con opportune tecniche, anche automatiche”.
La prima gravidanza ottenuta da embrioni crioconservati è avvenuta in Australia nel 1983 e da allora le tecniche si sono alquanto evolute.
Esistono due principali tecniche di crioconservazione: il “congelamento” e la “vitrificazione”.
Il congelamento, definito anche come procedimento “lento”, consiste nell’esporre l’embrione, in modo graduale, a temperature al di sotto dello zero con l’utilizzo di crioprotettori, ossia di sostanze in grado di migliorare la sopravvivenza delle cellule durante le fasi di congelamento e scongelamento.
Questa metodologia di conservazione tuttavia ha delle lacune, difatti al momento dello scongelamento, la formazione di cristalli di ghiaccio può compromettere la riuscita della gravidanza. Le percentuali di gravidanze ottenute con questa tecnica è parecchio inferiore rispetto a quelle ottenute con i cosiddetti embrioni “freschi”.
La vitrificazione è un processo di congelamento che impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio intracellulare, in quanto il raffreddamento a -196° avviene in un lasso di tempo brevissimo, istantaneo ed attraverso l’utilizzo di elevate concentrazioni di crioprotettori.
Utilizzando le procedure di crioconservazione ci sono due fondamentali vantaggi per la salute della donna, innanzitutto gli embrioni crioconservati possono essere utilizzati in un successivo tentativo di fecondazione artificiale in vitro senza quindi dover necessariamente sottoporre la donna ad un altro ciclo di stimolazione ovarica ed inoltre il congelamento offre la possibilità di verificare l’esistenza di patologie infettive o malformazioni genetiche sull’embrione stesso.
Nella Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/2004, si specifica che in Italia esistono circa 369 centri autorizzati di Pma, di cui 141 pubblici e 228 privati convenzionati con il SSN. Grazie poi all’applicazione della sentenza 151/2009, sono aumentati anche i numeri relativi agli embrioni formati e crioconservati, circa 22.143, dati che risalgono al biennio 2013-2014.
Nel nostro Stato aumentano anche i centri di crioconservazione pubblici, anche se la tendenza va sempre di più verso l’ambito privatistico.
Quando si parla di crioconservazione degli embrioni si devono considerare due differenti categorie di embrioni congelati:
la prima è composta da tutti quegli embrioni congelati in attesa di essere trasferiti nell’utero;
la seconda categoria è composta dagli embrioni per i quali sia stato accertato lo “stato di abbandono”, che può avvenire in due ipotesi. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

La tutela dell'embrione

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanna Mazzuca
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Catanzaro Magna Grecia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giusy Cosco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 199

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Parole chiave

bioetica
embrione
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