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La danza in Pixel

I “Computer Systems” esistenti e la danza

I ricercatori nel campo della tecnologia informatica e della danza hanno riconosciuto che la conoscenza di quest’ultima rappresenta un mondo a sé stante rispetto alla conoscenza dei sistemi informatici.
Per la loro progettazione è stato necessario codificare e incarnare il linguaggio della danza in modo che potesse essere rappresentata nella lingua del sistema informatico. Questo non è un esercizio di traduzione semplice e diretto ma si richiede una vera e propria sintesi di conoscenze, in merito alla danza fisica con la conoscenza informatica.

Questa sintesi ha bisogno di un approccio interdisciplinare che riconosce la teoria dei sistemi di progettazione, la teoria della computer grafica, i concetti di progettazione dell'interfaccia utente del computer e, probabilmente più importante, la conoscenza coreografica e compositiva. Dal punto di vista della teoria di progettazione di sistemi, questa sintesi è utile per comprendere la relazione tra il corpo umano, come strumento espressivo, e la progettazione della tecnologia informatica, come prodotto del processo di progettazione umana.

Dal punto di vista della computer grafica, si richiedono tecniche di programmazione che siano capaci di rappresentare e modellare il corpo umano internamente al sistema informatico, in modo che appaia realistico ed espressivo al coreografo. Dal punto di vista dell’utente che si interfaccia, si crea una mappatura del modello mentale del coreografo durante la fase compositiva, in modo che il sistema informatico sia in grado di interagire facilmente con la coreografa, al fine di creare le fasi del movimento che i ballerini apprendono.

Per quanto riguarda i coreografi e i ballerini, si tratta di un esperimento finalizzato ad esplorare nuovi approcci alla composizione che influenzino e modifichino il processo coreografico. Forse in nessun'altra applicazione dei computer c'è una tale disparità tra i modi di pensare degli utenti e dei progettisti di sistemi; il fine di colmare questo divario è quello di apportare benefici all’arte umana nel suo complesso. I computer possono essere inverosimilmente umanizzati e un modo per attuare questo assurdo può essere il tentativo di replicare la danza su un computer.

I ricercatori nel settore dei sistemi informatici per la danza hanno creato questi sistemi con l’intento di fornire un’estensione e di creare la possibilità di potersi avvalere di uno strumento di lavoro capace di fornire un generatore di un'idea visiva, capace di sostenere la natura interattiva del processo coreografico su molti livelli.

Ci sono due domini funzionali che saranno esaminati nel settore dei sistemi informatici esistenti per la danza: il primo (figura 8), contiene sistemi informatici per la creazione di un sistema di simboli grafici. Questi sistemi sono stati implementati per facilitare l'ingresso, la conservazione e il recupero di una coreografia. Oltre alla voce, alcuni sistemi informatici interpretano le colonne sonore memorizzate nel computer, animando o simulando il movimento umano che è rappresentato dalla notazione musicale.

La seconda area funzionale di sistemi informatici, è costituita da sistemi che sono progettati per la composizione di danza e coreografia. Questi sistemi differiscono dall’interpretazione di una voce e di una notazione musicale, dal fatto che il computer è utilizzato durante il processo compositivo e il suo uso influisce sul risultato della danza.

Questi sistemi sono progettati per aiutare il coreografo nella visualizzazione e sperimentazione di un movimento durante il processo creativo. Al contrario, i sistemi per la registrazione sono generalmente utilizzati per archiviare o conservare documenti inerenti alla coreografia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La danza in Pixel

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Informazioni tesi

  Autore: Valeria Iacobelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Massimo De Santo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 50

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Parole chiave

realtà virtuale
beni culturali
sistemi informatici
danza
realtà aumentata
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cunningham
emotion
applicazioni informatiche
linguaggio coreografico

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