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La distanza sociale nell' acquisizione della L2

Sequenze di apprendimento del lessico di una L2

Nell'apprendimento di una L2 incidono alcuni criteri che possono essere esterni ed interni.

Tra i criteri esterni, vi è in primo luogo, l'utilità. Questo criterio prevede l'apprendimento di parole che risultano più utili al fine della comunicazione. Uno degli esempi è la parola "kaputt", la quale era la parola più appresa e usata dai lavoratori spagnoli e italiani immigrati in Germania. Kaputt ricopre una serie di significati negativi (rotto, sbagliato, finito, morto), che sono attribuibili a vari contesti d'uso, per cui rientra a pieno titolo nel gruppo delle parole "utili".
Un secondo criterio esterno è la disponibilità, che fa riferimento alla frequenza con cui una parola ricorre nell'input, la comprensibilità nel contesto e co-testo ed importanza per il co-testo.
Un terzo criterio esterno è la preferenza personale, che fa riferimento all'apprendimento di un insieme di parole relative ai propri interessi personali.

Tra i criteri interni vi è la distinzione tra quelli formali e semantici. Tra i criteri formali vi è la pronunciabilità, ovvero la tendenza ad imparare con facilità parole di una L2 che ha l'accento fisso.
Un secondo criterio formale è la similarità sonora con altre parole, nel senso che parole troppo simili tra loro sono più difficili da elaborare.
Un terzo criterio è la corrispondenza tra suono e grafia: laddove la corrispondenza è positiva, l'apprendente troverà più semplice memorizzare la nuova parola.
Un quarto criterio è la morfologia. Le lingue di grande complessità flessiva, infatti, tendono ad essere più ostiche all'apprendimento, rispetto alle lingue di complessità derivazionale in cui le parti che formano una parola composta sono trasparenti, ovvero facilmente riconoscibili. Un esempio è la parola tedesca composta Haustür, formata da Haus (casa) e tür (porta), che conducono al significato finale di "porta di casa".

Tra gli aspetti semantici vi è, poi, la polisemia e l'omonimia.
La polisemia indica la proprietà di una parola di poter esprimere vari significati, che sono affini tra loro, mentre nel caso dell'omonimia i vari significati sono completamente diversi. Le parole più facili da imparare per l'apprendente sono quelle in cui a una forma corrisponde un solo significato.

Altri due criteri semantici che facilitano l'apprendimento sono la chiarezza e la concretezza.
La concretezza facilita l'apprendimento soprattutto de bambini, che tendono ad apprendere più facilmente le parole concrete che quelle astratte.
Gli apprendenti trovano più semplici gli iperonimi (parole dal significato generale) piuttosto che gli iponimi (parole dal significato più specifico), per cui un altro criterio importante è la specificità.

L'ultimo criterio semantico è l'idiomaticità.
Le espressioni idiomatiche sono, infatti, quelle più difficili da apprendere e memorizzare e vengono quasi solitamente apprese solo quando l'apprendente ha una competenza linguistica avanzata.
Importante nell'apprendimento di una L2 è anche la contrastività con la L1. Quanto più una parola della L2 è simile per forma e significato alla parola corrispondente in L1, più sarà facilmente appresa dall'apprendente.

Le classi di parole che si apprendono prima sono quelle del nome, verbi di azione e aggettivi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La distanza sociale nell' acquisizione della L2

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Informazioni tesi

  Autore: Maddalena Cimmino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Giuseppina  Vitale
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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