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Classificazione semi-automatica del consumo di suolo nella Provincia di Trapani

Monitoraggio del consumo di suolo

La protezione del suolo è un tema profondamente sentito negli ultimi anni sia a livello internazionale che nazionale. Per consentire al suolo di svolgere le sue funzioni è necessario difenderlo dai processi di degrado che lo danneggiano. Questi non sono solamente fenomeni di impermeabilizzazione del suolo ma anche processi di erosione, compattazione, contaminazione con inquinanti, frane, salinizzazione, alluvioni, …

Nel 2003 la Commissione Europea (CE) ha dato il via alla Strategia Tematica per la Protezione del Suolo (STS) istituendo dei Gruppi Tecnici di Lavoro che hanno elaborato delle raccomandazioni sulle diverse tematiche e minacce individuate per il suolo. Nella STS del 2006 è stata, poi, ulteriormente sottolineata l’importanza di applicare queste buone norme per poter mitigare gli effetti dell’impermeabilizzazione del suolo.

Nel 2011 questo obiettivo è stato ulteriormente richiamato con la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, nella quale si è proposto che, entro il 2020, tutti gli Stati membri debbano adottare delle politiche urbanistiche che tengano conto delle loro conseguenze sull’uso del suolo, con obiettivo un incremento di consumo di suolo netto pari a zero entro il 2050.

Se è dunque importante adottare strategie che contrastino il consumo del suolo, è ulteriormente importante avere degli strumenti in grado di monitorarne l’avanzamento nel tempo in maniera tale da poter adottare politiche urbane sostenibili.

Nel corso degli anni sono state sviluppate tecniche e tecnologie che si sono affinate nel tempo ma che, in parte, sono state accompagnate fin dall’inizio da errate interpretazioni dei fenomeni in atto a causa della mancanza di conoscenza delle modalità di acquisizione dei dati, della accuratezza dei risultati o del sistema di classificazione utilizzato.

L’analisi delle dinamiche evolutive del territorio può essere effettuata confrontando le carte di uso e consumo del suolo di anni diversi. In questo modo si può osservare la progressiva trasformazione del territorio.

In funzione delle fonti informative utilizzate e delle motivazioni e finalità che spingono ad effettuare le classificazioni, queste ultime possono differire le une dalle altre. Questo perché ciascuna fonte di dati nasce per rispondere ad esigenze specifiche e, quindi, si concentra su determinati aspetti, piuttosto che su altri, di uso e di copertura del suolo. Dalla Tabella 6 è evidente come ciascuna fonte informativa abbia le proprie finalità; per cui, per esempio, avrà anche accuratezza e classi di copertura differenti.

Un sistema di monitoraggio efficace deve, dunque, essere in grado di integrare dati provenienti da diverse fonti. (ISPRA, 2016; Munafò et al., 2013)
ISPRA, in collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente delle Regioni e delle Province autonome (ARPA/APPA) ha istituito una rete di monitoraggio del consumo di suolo che permette di ricostruire l’andamento del consumo di suolo in Italia dal secondo dopoguerra fino ai nostri giorni.

Questo sistema, mediante un campionamento stratificato del territorio con l’utilizzo di circa 180.000 punti di monitoraggio integrati con altre fonti cartografiche ad alta risoluzione per garantirne la validazione, offre la disponibilità di una serie storica molto estesa. Attualmente questo sistema partecipa al Programma Copernicus che ha permesso di ottenere cartografie più dettagliate del Corine Land Cover (CLC), utilizzato precedentemente. (ISPRA, 2016.)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Classificazione semi-automatica del consumo di suolo nella Provincia di Trapani

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Informazioni tesi

  Autore: Irene Politano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio
  Relatore: Michele Munafò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 79

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