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L'educatore e l'agricoltura sociale. Pratiche, relazioni e prospettive

L’educatore in agricoltura sociale

“In un mondo globalizzato, l’opera educativa consiste nella capacità di guardare l’orizzonte globale mantenendo saldi i legami con la propria terra” [Alfonso Pascale]. L’educatore si affaccia all’A.S. consapevole di questo, ma con una curiosità tipica di un esploratore, di chi vuole scoprire un nuovo mondo per immergersi col proprio quotidiano. Spinto dalla passione per la terra e da “l’esperienza concreta che egli fa nel rendersi conto di persona che l’agricoltura non è un mero settore produttivo come gli altri, bensì un ambito di vita dove gli individui sperimentano la sua funzione primordiale: quella di generare beni relazionali e comunitari” [Alfonso Pascale], chi si avvicina a tale pratica è colui che sente la difficoltà dell’operare una professionalità talvolta codificata, che rimane ingabbiata dentro un mansionario, mentre sente il desiderio di spingersi oltre, di mettersi in gioco.

Trova nell’agricoltura un ambito vivo, ricco, dove il rapporto con la natura comporta il rispetto per essa, ma anche una fonte di dinamicità nel fare e nell’essere: la natura ti permette di progettare, ma lascia sempre le porte aperte all’imprevedibile. Ecco perché un educatore in tale contesto si sente attivo, complice dello spirito vitale che dona la terra, “non è solo un lavoro di trasformazione comunemente classificabile “dalla teoria alla pratica”, è una filosofia di vita che va appresa, vissuta, acquisita come una missione”. [Sergio Berlato]

Non è certamente un ambiente per tutti, l’educatore deve, prima che fare, essere una persona aperta, deve amare e “sentire” la terra, solo così può capire il vero potere sociale ed inclusivo che essa porta in sé. L’agricoltura è comunitaria, crea per natura legami ed è ciò che l’educatore per prima cosa dovrà far suo.
Nella letteratura esistente sul tema difficilmente si trova il termine educatore in queste forme, si parla più genericamente di operatori sociali. Vi sono elenchi di figure professionali che devono far parte di un’equipe, ma mai nello specifico lo si nomina, tranne qualora le fattorie sociali siano destinatarie di sovvenzioni o accreditamenti presso enti pubblici.

Definire vuol dire uscire dall’indeterminatezza, tracciare dei confini, in questo caso chiarire chi si è, quali ruoli, rapporti e relazioni sono in atto. I primi problemi si vedono già nella terminologia data nella maggior parte delle esperienze esistenti: l’educatore è definito operatore, questo perché sembra essere un termine più attivo e meno asimmetrico nel ruolo, ma comporta anche il rischio di genericità e di scarsa specificità. Si pone l’accento sulla formazione di questa figura e sulle pratiche, sullo stile educativo e di vita nella sua essenza. Qui sorge la domanda di confine: l’educatore in A.S. deve operare solamente sul campo, in relazione al soggetto che ha in carico, o anche agire in un’ottica di approccio di comunità?

Si apre così una doppia prospettiva e questo, riprendendo le parole di Pascale, accade perché in
agricoltura sociale non esiste una ricetta. Ci sono degli ingredienti da utilizzare, ma non è disponibile un ricettario da consultare per farsi venire un’idea. Sono talmente tante le variabili e le possibilità, che è difficile fare un inventario completo. Il motivo della difficoltà sta nel fatto che nell’agricoltura sociale si progettano relazioni e interazioni tra persone, tra aziende, tra istituzioni, tra soggetti diversi di un territorio. Si può proporre un metodo, questo sì, facendo tesoro delle esperienze. [Alfonso Pascale]

Una pratica apre a più vie, tante quante sono le visioni del futuro che le vogliamo dare. Così l’educatore dovrebbe far sempre affidamento ad una sua personale e vasta “cassetta degli attrezzi”, grazie alla quale può dar un proprio contributo adattandosi alla realtà in cui opera, o forse meglio dire, può dar il proprio contributo responsabile, secondo lo stile di vita che vuole incarnare, a partire dalla sua visione di mondo possibile.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'educatore e l'agricoltura sociale. Pratiche, relazioni e prospettive

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Nardin
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Iusve- Istituto Universitario Salesiano- Mestre Venezia
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Giulio Antonini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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Parole chiave

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educatore
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economia solidale
agricoltura multifunzionale
agricoltura sociale
welfare generativo
fattorie sociali
distretto rurale

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