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Neo Pop Art 2.0: il carattere eclettico della Neo Pop nel mondo globalizzato

Violenza Estetica della Pop Art e Marketing Emozionale

Se volete sapere tutto su Andy Warhol, guardate solo la superficie: dei miei dipinti, dei miei film e di me, eccomi là. Dietro non c'è niente. Assumendo questa affermazione di Andy Warhol come punto di partenza circa la riflessione sul ruolo assunto dal colore nella Pop dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni, è possibile intuire la sua trasformazione da semplice espediente comunicativo e interpretativo a generatore di stimoli con finalità intenzionali, assorbito dal marketing. Per comprenderne al meglio l'evoluzione è necessario però contestualizzare il confronto tra gli anni del boom economico e gli anni anni Ottanta, a partire dai quali comincia ad affermarsi la New Pop.

Bisogna puntualizzare che nel periodo in cui erano operativi artisti come Warhol, Lichtenstein, Rotella o Schifano, l'incontro tra arte e quotidiano, seppure celebrativo, era la trasposizione in termini ironicamente artistici, dello specchio di una società strozzata dall'influenza dei media e che celebrava il culto dell'apparenza, elevando allo status di mito alcuni personaggi del cinema (Marilyn Monroe ed Elvis Presley); allo stesso tempo la società si convertiva all'etica del consumo di massa grazie all'avvento dei prodotti alimentari in scatola,dei prodotti chimici per l'igiene, della rivoluzione nel campo della moda e del design.

Negli anni Ottanta, con l'evoluzione del mercato e con la presa di coscienza da parte dei media di esercitare una forte influenza sulle masse e di essere in grado di conseguenza, di poter controllare e manipolare il potere decisionale, il nuovo bersaglio diventano i desideri più profondi e le aspirazioni del pubblico. I colori hanno un notevole impatto sul comportamento dei consumatori e poiché molti studi scientifici l'hanno dimostrato, non debba sorprendere che il nuovo prodotto artistico oggi abbia utilizzato a suo vantaggio questa constatazione.

Considerando il legame che intercorre tra colore e psiche, un contributo molto importante alla nostra epoca riguardo alla percezione psicologica dei colori, è stato fornito dallo psicoterapeuta svizzero Max Lüscher. Egli, nel 1949 elaborò un Colour Tests mediante il quale è possibile scorgere le tensioni di un individuo in base alla scelta o al rifiuto di un determinato colore. I colori da mettere in relazione con lo stato psichico e che lo studioso ha individuato, sono complessivamente otto di cui quattro fondamentali (blu, giallo, rosso e verde) legati ad un significato ancestrale, e altri quattro colori ausiliari (grigio, marrone, nero e viola).

Passiamo ora ad esaminarli:

• Blu. Il blu è indice di tranquillità, calma e profondità di sentimento e raggiungimento di alti ideali. Il suo rifiuto è invece indice di scoraggiamento, ansia e depressione.

• Giallo. Il giallo implica vivacità, solarità, allegria, spontaneità e attrazione per le novità. La scelta di questo colore definisce il profilo di un individuo ambizioso, egocentrico e creativo, mentre il suo rifiuto è sinonimo di delusione, di sfiducia e inevitabilmente scoraggiamento.

• Rosso. Il rosso indica vitalità prorompente e forte carica di energia associata ad una grande forza di volontà. La sua scelta induce a delineare un profilo ingombrante, dal forte desiderio di emergere, mentre il suo rifiuto riconduce ad un fattore notevolmente stressante che tende alla rassegnazione e alla difficile sopportazione di una minima stimolazione.

• Verde. La scelta del verde è sinonimo di difficoltà ad accettare cambiamenti e quindi rigidità, mentre il suo rifiuto implica tensione dovuto a senso di inadeguatezza e insicurezza.

• Grigio. La sua scelta denota una forte diffidenza e un atteggiamento neutrale mentre il suo rifiuto rappresenta il timore di essere esclusi.

• Marrone. Se la scelta di questo colore riferisce il bisogno di un benessere fisico, il suo rifiuto implica la soppressione del bisogno fisico in quanto il corpo è considerato fonte di debolezza.

• Nero. La scelta di questo colore denuncia un atteggiamento pessimistico ma anche esasperato di veder realizzati i propri desideri. Il suo rifiuto chiaramente conferma un atteggiamento tutt'altro che pessimista.

• Viola. Racchiude in sé le caratteristiche sia del blu sia del rosso e come tale la sua scelta esprime sensibilità, fantasia e senso estetico. Per questi motivi la sua scelta comporta un vissuto di emozioni in modo troppo intenso mentre un suo rifiuto, paradossalmente, è sinonimo di forte criticismo e volontà di sentenziare indipendentemente dalle emozioni.

Come è facile intuire, il marketing emozionale orienta il frutto di questi studi per ottenere profitti: difficilmente un'azienda propone il lancio di un prodotto senza averne studiato il colore della confezione o del suo contenuto.

Solitamente la scelta del colore dipende dal prodotto che si intende offrire e, nel caso specifico, di un prodotto artistico (in particolare la New Pop) per sedurre il consumatore, si considerano colori dalla forte identità estetica come il rosso (spesso accostato al rosa), il verde, il giallo, l'azzurro e l'arancio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Neo Pop Art 2.0: il carattere eclettico della Neo Pop nel mondo globalizzato

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Informazioni tesi

  Autore: Fiorella Custodero
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: ch Sperken
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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