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Traum. Krankheit. Fantasie. Un'analisi filologica dei Nachtstücke di E.T.A. Hoffmann

L'origine del termine Nachtstück

Il termine "Notturno", in tedesco Nachtstück (che sarebbe poi traducibile alla lettera come "episodio notturno"), è particolarmente usato, almeno per fini artistici, nell'ambito della musica. E' l'irlandese John Field colui che viene considerato l'inventore del genere, ma sono forse i 21 Notturni di Chopin le opere più famose a portare questo nome.

Tuttavia, la genesi del termine Nachtstück in ambito artistico non riguarda affatto la musica, nè tantomeno la letteratura della quale ci interessiamo. E' da segnalare però come in Inghilterra, nel 1648, il suo equivalente night-piece stava ad indicare una tipologia di testo letterario ben precisa, che rimandava all'opera Hesperides di Robert Herrick.

Il termine appare per la prima volta nella lingua tedesca nel dizionario di Caspar Stieler, nel 1691, con la definizione latina di pictura opaca. E' solo nel dizionario tedesco-italiano di Kramer (1724) che il termine trova una sua primitiva collocazione, con una traduzione abbastanza approssimativa di "quadro notturno". Al tempo, la maggior parte dei letterati usava questo termine per designare un genere pittorico (lo stesso Goethe lo usa in quest'accezione in ben due opere). Ci vorranno altri 150 anni per l'utilizzo effettivo di questa parola tedesca nell'ambito della letteratura, questa volta a designare un titolo: Nachtstücke si chiama infatti l'opera di tale Johann Schwarz, scrittore di dubbio talento ormai perso nelle sabbie del tempo.

L'autore che contribuisce di più allo slittamento semantico del termine dalla pittura alla scrittura è senza dubbio Jean Paul, figura di spicco della Goethezeit e prefatore controvoglia dei Fantasiestücke hoffmanniani. Nell'accezione jeanpauliana il Nachtstück non designa più solamente un paesaggio notturno, ma viene traslato come sinonimo di oscuro, misterioso, insondabile.

I Nachtstücke hoffmanniani sono lo step successivo: Hoffmann porta a compimento questo processo di metaforizzazione della notte e canonizza il "notturno" come genere letterario. Processo che ad Hoffmann deve essere sembrato estremamente naturale, vista l'enorme quantità di opere "notturne" uscite in Germania nel ventennio che intercorre tra la sua opera e quella di Jean Paul: si pensi alle Hymnen an die Nacht di Novalis, ai Nachtwachen usciti anonimi nel 1804, testo cardine del Romanticismo tedesco e primo a creare un'analogia tra notte e follia, nonchè ad Ansichten von der Nachtseite der Naturwissenschaft di Gotthilf Heinrich Schubert, che ruotano tutti su fenomeni paranormali come il sonnambulismo e la telepatia, che impressionarono moltissimo il giovane Hoffmann.
Ma come nacquero i Nachtstücke di Hoffmann?

Questo brano è tratto dalla tesi:

Traum. Krankheit. Fantasie. Un'analisi filologica dei Nachtstücke di E.T.A. Hoffmann

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Informazioni tesi

  Autore: Federico Benedetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Mediazione Linguistica e Culturale
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Camilla Miglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 59

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