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Tra l'Aura e lo Choc: le possibilità dell'arte nel pensiero di W. Benjamin e Th. W. Adorno

Il giovane Adorno e la filosofia interpretativa

Le vicende bibliografiche e intellettuali di T. W. Adorno sono segnate, come per altri pensatori tedeschi, dal trauma per l'avvento del nazismo, la guerra, e lo sterminio del popolo ebraico. Lo stesso Adorno fece i conti con le persecuzioni, l'esilio e il senso di colpa per essere sopravvissuto alla tragedia nella quale anche i suoi più cari amici, tra cui Walter Benjamin, trovarono la morte; sarebbe impossibile comprendere a pieno il suo pensiero senza riferirsi al suo tentativo di spiegare le catastrofi del Novecento e misurarsi ad esse con l'uso della ragione. I venti volumi che costituiscono l'opera omnia di Adorno tracciano la figura poliedrica di questo pensatore dalle diverse anime che saranno attive in tutto l'arco della sua produzione saggistica e monografica caratterizzata, come sottolinea Wiggershaus, da una certa continuità; “il suo ideale era un pensiero enciclopedico: organizzato razionalmente e al contempo discontinuo che si rimette in questione in forma letteraria”, una forma a metà strada tra il linguaggio fenomenologico e il linguaggio creativo, proprio della poesia. Secondo Wiggershaus, in sostanza, sarebbe difficile riconoscere tra le sue opere quelle che si possano definire fondamentali a discapito di quelle minori. Sull'argomento la critica si è a lungo divisa prendendo partito chi per Dialettica negativa, chi per Dialettica dell'illuminismo, chi per Minima Moralia; questi testi, insieme alla postuma Teoria Estetica, considerati come i più noti di Adorno, si rimandano tra loro sia per le tematiche che per la struttura. Il disegno di insieme si riflette nella frammentarietà e questa è la modalità più adatta, per il pensatore, ad esprimere l'attualità del mondo. Sia che si tratti di teoria estetica, musicologia, sociologia, politica o filosofia, l'influenza di Adorno sulla storia del pensiero moderno è incontestabile.

Egli nacque l'11 settembre 1903 a Francoforte sul Meno dove trascorse l'infanzia serenamente. Dopo il diploma, conseguito a soli 17 anni, si iscrisse, nel 1921, all'Università di Francoforte per studiare filosofia, psicologia, sociologia e scienze musicali. Ma, le esperienze determinanti per la sua formazione, furono extra accademiche: come scrisse egli stesso, lo segnarono profondamente le letture della Critica della ragion pura che faceva da liceale con l'amico Kracauer; ma ciò che lo influenzò maggiormente in gioventù fu l'amicizia con Benjamin, conosciuto nel 1923. Di questo primo incontro Adorno scrive: “Non è una fantasia a posteriori se io dico che ebbi a prima vista di Benjamin l'impressione di uno degli uomini più significativi che avessi mai incontrato (…). Trovo a fatica le parole appropriate per descrivere, senza cadere nel Kitsch di espressioni esagerate, l'intensità della mia prima impressione. Era come se mi fosse diventato per la prima volta chiaro che cosa la filosofia avrebbe dovuto essere, quand'essa avesse realizzato ciò che promette, e ciò che non mantiene da che è stata scavata la scissione kantiana tra ciò che resta all'interno dell'esperienza e ciò che oltrepassa i limiti della possibilità dell'esperienza”.

Dopo la tesi di laurea, conclusa nel 1924 e intitolata La coscienza del cosale e del noematico nella fenomenologia di Husserl, Adorno presenta, nel 1927, la dissertazione per ottenere la libera docenza che reca il titolo Il concetto di inconscio nella dottrina trascendentale dell'anima, la quale fu però rifiutata. La delusione del rifiuto fu presto superata e, nel 1929, Adorno, entrato in contatto con il teologo politicamente impegnato Paul Tillich, concordò con lui una tesi di abilitazione su Kierkegaard con la quale, nel 1931, ottenne la libera docenza in filosofia. Nonostante sia stata scritta a pochi anni di distanza, la tesi non aveva nulla a che vedere con quella scritta in precedenza: si tratta di un lavoro assolutamente personale e creativo, fortemente ispirato dagli scritti di Walter Benjamin, in particolare a Dramma barocco tedesco, testo con cui, tra l'altro, Benjamin non era riuscito ad ottenere l'abilitazione che sperava di conseguire. [...]

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Tra l'Aura e lo Choc: le possibilità dell'arte nel pensiero di W. Benjamin e Th. W. Adorno

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Informazioni tesi

  Autore: Giuliana Bozzi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Filosofia
  Corso: Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica
  Relatore: Maria Teresa Catena
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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Parole chiave

estetica
arte
filosofia
rivoluzione
benjamin
adorno
aura
riproducibilità tecnica
dialettica negativa
choc

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