Il management del calcio

Il calcio è la dodicesima industria nel nostro Paese con un giro d’affari di 9 miliardi di euro l’anno, dando poi lavoro a 500 mila persone e versando allo Stato Italiano all’incirca 1 miliardo e 30 milioni di euro come contributi fiscali e previdenziali. Sono numeri molto importanti, che lo hanno portato a rappresentare il 5,7% del nostro PIL.

Se poi andiamo a vedere invece a livello globale il calcio, nell’anno appena concluso ha generato ben 632.000 milioni di euro, cifra che rappresenta 1% del PIL mondiale. (Fonte Calciomercato.com). Inoltre per concludere, secondo una ricerca condotta dal Financial Times, la vittoria di un mondiale per una nazione, può portare un incremento del 0,7% della sua economia, rispetto ai dati rilevati nell’anno precedente. Ma nonostante queste cifre impressionanti, la maggior parte delle società evidenziano grossi problemi nella gestione e presentano spesso bilanci con ingenti perdite.

Lo sport però, è sempre stato considerato come un’attività in qualche modo inferiore, rispetto alle altre attività economiche, tale da non richiedere particolari competenze manageriali. Spesso, e ancora oggi, viene affidata la conduzione di un particolare settore della società a calciatori che sono stati importanti per la società nel passato, ma questi però non possiedono le competenze manageriali richieste per un’efficiente gestione.