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Voce e luoghi nel Galateo in Bosco di Andrea Zanzotto

Intertestualità e retorica

Per intertestualità si intende, in linguistica testuale, l’insieme di rapporti che un testo intrattiene con altri e che permette al lettore di identificare la tipologia testuale a cui appartiene ciò che sta leggendo. In teoria della letteratura, si tratta dell a rete di relazioni che un testo intrattiene con altri testi dello stesso autore o con modelli letterari della stessa o di altre epoche.

Zanzotto è sicuramente uno tra i poeti contemporanei a sfruttare maggiormente le potenzialità dell’intertestualità ed a fare un uso sistematico dei richiami intertestuali. Se nei versi giovanili (periodo 1938-1942) si rintraccia facilmente l’influenza sia degli ermetici - Luzi, Sereni, Gatto - sia di Rimbaud, Leopardi e Hölderlin autori, questi ultimi, a cui poi si rifarà costantemente è con La Beltà, Pasque ed il Galateo che Zanzotto va sempre più delineando il suo rapporto con i modelli letterari, e non solo.

Tutti coloro che abbiano avuto certe esperienze poetiche, si trovano, grandi o piccoli, precedenti o successivi, entro una sola corrente profonda, rientrante in se stessa come l’omerico fiume Oceano, rapiti in essa, testimoni di essa, più o meno consapevolmente non importa. Né importano «plagi», imitazioni, o altri tipi di contatti tra autori, che non sono mai casuali, mentre importa che vi sia questa communio, questa circolazione, questo dare e ricevere, questo rubacchiare in una specie di ipnotica cleptomania [...]

In particolare, l’utilizzo volontario o, nel caso di inconsapevoli richiami a testi letti in precedenza, involontario delle citazioni da parte di Zanzotto va modificandosi nel tempo fino ad includere, oltre ai rimandi letterari: tentativi di creazione di un linguaggio prelinguistico (come quello del petèl), prelievi dal mondo dei fumetti, della musica, della filosofia, della pubblicità.

L’attitudine citazionistica dell’autore si è evoluta nel senso dell’estensione dei prelievi e dei richiami meramente letterari (che nel primo libro costituiscono già «un grande mosaico») ai materiali verbali più eterogenei.

Si produce così nel Galateo una «miscela linguistica ricchissima» che, se da una parte può sfruttare la presenza di materiali eterogenei per creare un interessante tessuto linguistico, dall’altra deve fare i conti con la possibilità di generare incomprensione ed, eventualmente, rifiuto da parte del lettore meno preparato, a cui si accennava già nel capitolo precedente. D’altro canto, però, è lo stesso Zanzotto ad essere consapevole di
quanto la poesia contemporanea venga considerata difficile. Questa attitudine citazionistica va a sommarsi alle sperimentazioni compiute dalle avanguardie novecentesche che l’autore ha ben presenti ed alla mescolanza di immagini tipiche della letteratura con quelle, sempre specialistiche, delle discipline tecnicoscientifiche.

Il conseguente cortocircuito che si viene a creare, oltre a non essere affatto inconsapevole, è giustificato da ben precisi intenti stilistici.

C’è una comprensibilità che si realizza in modo immediato, ma è quella che può avere un articolo di giornale, anzi che è indispensabile in un articolo di giornale. Nella poesia non è così (…). Pensate al filo elettrico della lampadina che manda la luce, il messaggio luminoso, proprio grazie alla resistenza del mezzo. Se devo trasmettere corrente a lunga distanza, mi servo di fili molto grossi e la corrente passa e arriva senza perdite a destinazione. Se metto, invece, fili di diametro piccolissimo, la corrente passa a fatica, si sforza e genera un fatto nuovo, la luce o il colore. Così accade nella comunicazione poetica, nella quale il mezzo è costituito dalla lingua. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Voce e luoghi nel Galateo in Bosco di Andrea Zanzotto

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Libori
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere Moderne
  Relatore: Stefano Ghidinelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 42

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Parole chiave

letteratura italiana
linguistica
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poesia contemporanea
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andrea zanzotto

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