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Unicità di Dio e Trinità nel pensiero islamico e cristiano: un dialogo possibile?

Il dialogo islamo-cristiano nell’Islam contemporaneo

Le questioni sin qui discusse nel mondo islamico, lungi dall’essere risolte, sono giunte sino a noi: non dobbiamo però lasciarci ingannare da una presunta monoliticità dei musulmani, perché questo mondo è molto più variegato di quanto pensiamo e le posizioni espresse al suo interno sono molto diverse l’una dall’altra, anche se esiste un fondo comune, costituito dal concetto di tawḥīd e dal Corano, che resta ancora oggi il punto di partenza e di arrivo di ogni riflessione.

Un vero musulmano (intellettuale e credente comune) non può ignorare infatti questo Libro, che è un testo vivo: se fosse messo da parte, ci si rinchiuderebbe all’interno di una élite che non comunica alla totalità dei credenti, dimenticando che essa (la umma, أمة) si struttura proprio attorno al Corano, in quanto esso contiene la šahāda (شهادة), la professione di fede nell’unico Dio e nel suo inviato (rasūl, رسول), e gli insegnamenti necessari per vivere un corretto rapporto con il Creatore di tutte le cose.

Nel mondo islamico contemporaneo sono presenti vari orientamenti di pensiero: i più tradizionalisti sostengono che soltanto un ritorno a Muḥammad e alla sunna (سنة) possa rinnovare la società islamica, traghettandola nella modernità; altri invece sostengono che l’Islam debba appropriarsi di una dimensione lasciata spesso in secondo piano, quella della storicità, perché possa svilupparsi una critica moderna del testo sacro, dal quale tirare fuori un contenuto spirituale che parla all’uomo moderno, in una società differente da quella in cui ha vissuto il profeta, senza per questo tradire il suo messaggio: questo secondo orientamento si è maggiormente diffuso presso quegli intellettuali musulmani che hanno studiato in Europa e sono entrati in contatto con la filosofia e l’ermeneutica occidentale.

Nessuno di essi però mette in discussione l’unicità divina, anzi tutti sostengono chela ragione stessa, quando non è ostacolata dall’esterno, è facilmente protesa verso questo concetto, quello dell’Uno che raccoglie in sé tutte le cose: la molteplicità non sarebbe altro che una manifestazione di questa Unità, di questo principio trascendente che sta a fondamento di ogni cosa, e la ragione umana lo riconoscerebbe facilmente se il mondo non la oscurasse con le sue passioni.

Persiste dunque il concetto di “puro monoteismo” (ḥanīfiyya, حنيفية), che è la religione naturale di ogni uomo, e l’idolatria non sarebbe altro che una frammentazione dell’essere umano che diviene incapace di riconoscere la fondamentale Unità del tutto: a partire da questa concezione, l’Islam contemporaneo si rapporta alle altre religioni e dunque anche con il Cristianesimo, considerato come una particolare manifestazione storica di quest’unico principio, e con i suoi concetti fondamentali di Incarnazione e Trinità.

Su queste direttive si è oggi sviluppato il dialogo islamo-cristiano, che va avanti nonostante le difficoltà e che cerca, per quanto sia possibile da una parte e dall’altra, di trovare i punti di convergenza sul mistero di Dio. Youakim Moubarac, abate libanese discepolo del grande islamista Louis Massignon e punto di riferimento per questo dialogo, ha tratto le seguenti conclusioni:

Per quanto riguarda l’argomento da sempre discusso del rapporto tra monoteismo e Trinità, il Dio dei cristiani e il Dio dell’Islam, si sottolineeranno senza difficoltà le prese di posizione tradizionali sin qui espresse. Ma noi pensiamo sinceramente che nel rispetto assoluto delle credenze di ogni comunità c’è, come suggerisce il dottor Nasr, un vero dialogo inter-religioso suscettibile di arricchire la fedeltà reciproca dei cristiani e dei musulmani. Mettere da parte tutte le controversie inutili permette d’entrare più in profondità nel mistero di Dio sui modi e secondo le sollecitazioni del testo rivelato [Y. Moubarac]

Moubarac ha raccolto in Les musulmans. Consultation islamo-chrétienne le riflessioni di alcuni importanti intellettuali musulmani provenienti da vari paesi: da questo confronto emergono numerose problematiche e tematiche di fondamentale importanza che influenzano i reciproci rapporti, raccolti nel testo in tre gruppi: controversie antiche, questioni attuali e convergenze e orientamenti per l’avvenire. In ognuno di questi gruppi è contenuto il punto di vista dell’Islam sul Cristianesimo e viceversa su tutti quegli argomenti che in passato e ancora oggi hanno scatenato conflitti ideologi e aspre polemiche.

Nel primo gruppo sono affrontate le seguenti questioni: il profeta Muḥammad e la sua missione, il Corano e la sua portata religiosa, il Dio dell’Islam e la fede islamica, la morale dell’Islam, la salvezza nell’Islam, le Scritture cristiane e la loro autenticità, la fede cristiana (monoteismo e Trinità), il carattere di Gesù e la questione della crocifissione, la salvezza cristiana nell’aldilà, lo statuto dei cristiani nel mondo islamico.

Nel secondo gruppo sono discussi invece i seguenti argomenti: lo sviluppo della critica testuale del Corano, il problema della distinzione tra religione e stato, l’imamato islamico e l’ecumenismo musulmano, la distinzione tra sunna e šiʿa (sunniti e sciiti), filosofia e mistica nell’Islam, missiologia e proselitismo, colonialismo, orientalismo, letteratura cristiana e Islam, maestri spirituali cristiani e Islam.

L’ultimo gruppo invece racchiude i seguenti temi: lingua araba e cultura moderna, cultura araba, scienza e tecnologia moderna, la società araba tra nazionalismo e socialismo, la famiglia, la donna e il bambino, mondo islamico e terzo mondo, Palestina e Terra santa, ecumenismo abramico, il problema delle minoranze religiose nei paesi islamici, coscienza religiosa e ateismo moderno.

I vari autori chiamati in causa da Moubarac cercano di dare la loro risposta a queste fondamentali questioni e ognuna di esse risente della formazione culturale, del paese natale e dell’appartenenza all’Islam sunnita o sciita, dandoci un quadro ben più complesso al suo interno di quanto noi possiamo immaginare, tenendo conto che la religione di Muḥammad è professata dal Marocco all’India e molti musulmani oggi vivono e studiano in Occidente.

Ovviamente, i problemi si complicano, perché non si troverà un orientamento comune e le singole questioni saranno viste in un modo o in un altro dai differenti autori: ciò che accomuna ancora oggi il mondo islamico è il concetto di tawḥīd e la lingua araba in cui ancora oggi viene letto e meditato il Corano, nonostante l’Islam si sia diffuso in paesi che non sono di etnia araba. Vediamo adesso in dettaglio tutte le questioni che rientrano nel tema sin ora affrontato, il confronto tra Unicità divina e Trinità, tra Muḥammad, il Corano e Gesù Cristo e tra la morale islamica e quella cristiana relativamente al problema della salvezza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Unicità di Dio e Trinità nel pensiero islamico e cristiano: un dialogo possibile?

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Informazioni tesi

  Autore: Alessio Palmisano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale
  Corso: Scienze Filosofiche
  Relatore: Giuseppe Roccaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 312

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Parole chiave

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incarnazione
trinità
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unicità
verbo
manuele ii paleologo
dialogo inter-religioso
kalam
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