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Assonanze fra il pensiero platonico e le Upanishad

Le analogie tra Platone e le Upanişad rilevate nel testo di Paolo Scroccaro

Mostriamo ora, brevemente, le analogie fra Platone e le Upanisad segnalate nel lavoro di Paolo Scroccaro.

Il mito degli androgini

Nella Bŗhad-araņyaka-upanişad è detto: "In principio l'universo era solo Atman in forma di Puruşa. Esso aveva dimensioni che uguaglierebbero quelle di un uomo e di una donna. Egli si divise in due corpi separati... Per questo il saggio Yajnavalkya insegnò che il maschile è solo una metà e l'altra metà è il femminile".

Nel Simposio analogamente si narra che in origine vi era "l'androgino, un sesso a sé, del quale la forma e il nome partecipavano del maschile e del femminile" (189 e), poi "tale natura fu tagliata in due" (191 a), sì che "ognuno di noi è dunque la metà simbolica di un essere tagliato in due" (191 d), mentre l'amore "restaura l'antico nostro essere perché tenta di fare di due una creatura sola e di risanare così la natura umana".

L'albero rovesciato

Nella Maitry-upanişad si dice che "Il supremo Brahman ha le sue radici volte verso il cielo, i suoi rami sono l'etere, l'aria, il fuoco, l'acqua, la terra e i suoi prodotti".

Nel Timeo l'uomo è immaginato come un albero, con le radici piantate non in terra ma in cielo (cfr. 90 a). A prima vista il paragone instaurato dal professor Scroccaro pare non reggere: nel primo caso si parla infatti del Brahman e nel secondo dell'uomo. Ricordiamo però che "A esso (il Brahman) si accede realizzando mediante ascesi il 'sè stesso', che è l'intimo nucleo dell'essere spirituale nell'uomo, identico essenzialmente al Brahman".

Il paragone può tenere perché il Brahman è inteso anche come l'essere spirituale dell'uomo, così come l'uomo di cui parla Platone non è certo un uomo sensibile o materiale.

Il mito del carro alato

Nella Śvetāsvatara-upanişad è detto: "L'aspirante deve tenere la mente sotto perfetto controllo, come un cocchiere tiene alle redini i destrieri bizzarri"; e nella Kaţha-upanişad: "Il corpo è simile a un carro di cui l'Atman è il padrone".

Nel Fedro, Platone a sua volta scrive "Ci si raffiguri l'anima come la forza di una coppia di cavalli alati e di un auriga, che condividono un'unica natura. Tutti i cavalli e gli aurighi degli dei sono buoni e discendono da buona stirpe, gli altri sono misti. Quanto a noi uomini, l'auriga, innanzitutto, guida la pariglia; dei cavalli, uno è nobile e proviene da genitori altrettanto buoni, mentre l'altro è l'opposto e discende da progenitori che hanno qualità opposte. Non può che essere ardua e faticosa la guida della nostra biga".

In Platone l'immagine del carro alato si riferisce all'anima, mentre nelle Upanişad si parla prima di mente e poi di corpo. Risulta però evidente l'assonanza fra l'anima occidentale e la mente orientale. Comunque anche il corpo orientale non è mai inteso come "corpo solo materiale", non sussistendo per i Veda il dualismo platonico spirito-materia. In conclusione i termini usati nei due testi sono diversi, ma concordo con Scroccaro nel credere che i concetti di riferimento siano del tutto simili.

Il sole simbolo di verità

Si tratta di un'immagine presente in molti passi, ad esempio nella Bŗhad-araņyaka-upanişad, nella Chandogya-upanişad e nella Prashna-upanişad.

Nella Repubblica (508 b-c) abbiamo la celeberrima immagine del sole quale allegoria del Bene: "Io chiamo il sole prole del bene, generato dal bene a propria immagine. Ciò che nel mondo intelligibile il bene è rispetto all'intelletto e agli oggetti intelligibili, nel mondo visibile è il sole rispetto alla vista e agli oggetti visibili". Dunque, anche in questo caso, il sole simboleggia la forma suprema di verità conoscibile.

In conclusione, i punti di analogia individuati dal Professor Scroccaro riguardano immagini con valore metafisico (sole), socio-relazionale (gli androgini), religioso (albero rovesciato), e pedagogico (guida dell'anima sul corpo). Anche le analogie che s'individueranno in questa tesi sono inerenti a diversi campi: sia Platone che le Upanişad si occupano infatti di tematiche molto ampie.

Per esempio il primo tema trattato nel nostro lavoro è quello delle "classi sociali" (caste in Oriente) ove si parla di organizzazione della società e di politica (almeno per quanto riguarda Platone).

Il secondo tema trattato sarà quello inerente la "trasmigrazione delle anime", che è argomento religioso e morale per entrambe le culture.

Parliamo poi della "vera conoscenza", tema di rilevanza sia gnoseologica che etico-sociale. Abbiamo infine l'Uno e i Molti, tema filosoficamente rilevantissimo tant'è che Platone ne avrebbe parlato solo nelle sue "dottrine non scritte": quelle riservate agli argomenti più importanti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Assonanze fra il pensiero platonico e le Upanishad

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Informazioni tesi

  Autore: Giorgio Peri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Linda Napolitano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 36

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