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Roger Casement - The Amazon Journal

The Amazon Journal

The Amazon Journal è un documento molto importante redatto da Casement durante il suo viaggio nel Putumayo per conto del governo inglese. Si tratta di un resoconto molto dettagliato sulla situazione che Casement si è trovato di fronte una volta giunto nelle zone in cui si effettuava la raccolta, il trasporto e la gestione della gomma. Le vicende narrate coprono un lasso di tempo che va dal 23 settembre 1910 al 6 dicembre 1911. Ogni circostanza è riportata con precisione e dovizia di particolari, senza tema di “far nomi” anche di personaggi che dovevano apparire come piuttosto pericolosi, come ad esempio il cosiddetto “barone della gomma” Julius Arana, il quale, secondo le annotazioni di Casement, era fra coloro che spiccavano per atrocità commesse sui nativi e, naturalmente, per gli ingenti carichi di gomma che riusciva ad ammassare.

Una delle peculiarità di questo rapporto risiede nel fatto che non solo egli ha intervistato le vittime (che naturalmente, non appena capivano di potersi fidare, denunciavano atrocità inimmaginabili), ma anche i persecutori, mostrando come alcuni di loro si rendevano ben conto della situazione (che perpetravano comunque, spesso anche spinti da necessità) mentre altri negavano impunemente qualsiasi evidenza (nel Journal Casement è attonito davanti alla “incredulità” del British consul del luogo, che davanti ai segni delle frustate sulla schiena dei nativi continuava a difendere o trovare in qualche modo delle attenuanti per un sistema che, in fin dei conti, rimpinguava enormemente le casse dello Stato).

L’importanza di questo documento tuttavia non concerne soltanto la denuncia del si può dire genocidio degli Indios avvenuto impunemente nella regione del Putumayo. Chiaramente questo suo aspetto umanitario è di grande rilevanza per le ragioni precedentemente analizzate, la messa a nudo di un sistema di pura e sregolata brutalità nel solito nome del profitto...una brutalità però come tollerata, e dunque “protetta” dallo stesso governo britannico che, come già visto, traeva ingenti profitti dal mercato della gomma. Questo “diario” che Casement scrive “giorno e notte” era un’accusa troppo forte all’Impero. Succede a questo punto un fatto.

Roger Casement parla di queste sue annotazioni al Presidente della Commissione Parlamentare scelta nella lettera (citata in nota) del 1912, in cui ne sostiene l’importanza sociopolitica, e il desiderio di averlo “typed”, battuto a macchina, così che ne fosse più agevole la lettura e in modo da poter raggiungere più facilmente l’attenzione pubblica. Tempo dopo, nel gennaio del 1913, Roberts scrive a Casement chiedendogli il diario, che prontamente viene spedito nello stesso mese. Il manoscritto va alle stampe e Casement ne riceve una copia. Tra le carte e i documenti riconsegnati alla famiglia di Casement da Scotland Yard dopo la sua esecuzione, non c’è traccia del diario originale, che verrà affidato alla National Library of Ireland solo nel 1951.

L’“altra” importanza che il Journal ha è da definirsi in termini direi filologici. Come già detto, durante il processo che infine decretò l’impiccagione di Casement, cominciarono a circolare fra le mani di personaggi influenti (non solo della giuria) i cosiddetti Black Diaries. Di cosa si trattava? Erano essi documenti autentici o forgeries? Ebbene, il The Amazon Journal è stato un elemento cruciale nella rivalutazione di tutta la questione in quanto gli elementi raccontati nei documenti risalgono allo stesso periodo, e se per lungo tempo si è creduto che i Black Diaries fossero autentici, in seguito alla riesamina del Journal la faccenda è stata rimessa in discussione, tanto che ancora oggi il dibattito non è giunto ad una conclusione convincente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Roger Casement - The Amazon Journal

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Informazioni tesi

  Autore: Sabrina Venti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e letterature moderne euroamericane
  Relatore: Iolanda Plescia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 290

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