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La frode Rca in Italia. Un'analisi dei modus operandi e delle possibili misure preventive

Casistiche e attività antifrode sul territorio: il ruolo del liquidatore

Le frodi professionali sono costruite “a tavolino” da professionisti allo scopo di “fare reddito” e hanno competenze tecniche e expertise rilevanti e differenziate da organizzazione a organizzazione e da zona a zona.
Non solo: le frodi one shot spesso si trasformano in “professionali”.
Un esempio semplice coinvolge il riparatore come “attore” principale, che offre la propria prestazione in cambio di due o più Cai (constatazioni amichevoli) non compilate, ma già firmate che verranno poi utilizzate per inscenare falsi sinistri.

Le frodi professionali classiche hanno origine con la stipula della polizza presso la compagnia, generalmente quella più “morbida” in tema di repressione in caso di accertata frode.
Il costo della polizza non è una pregiudiziale: si sceglie, invece, una zona diversa non tanto per la tariffa quanto per la minore conoscenza da parte dell’intermediario dei soggetti inviati ad assicurarsi.
I veicoli non sono quasi mai di nuova fabbricazione, né nuovi né vecchi, e spesso “ritargati”, così da cancellare la storia pregressa, oppure dichiarati come “in corso il passaggio di proprietà”; in più, i professionisti conoscono molto bene gli indicatori di anomalia usati dal comparto assicurativo che attivano gli alert dei software antifrode.

Di norma, vengono utilizzati due o tre riparatori - a seconda dell’ampiezza dell’organizzazione -; utilizzano un pronto soccorso principale e spesso lo stesso medico compiacente: eclatante a Bari, il caso delle radiografie di pazienti con lesioni, “vendute” a 100 euro.

La “costruzione” dei danni è anch’essa eseguita ad arte da professionisti; non è raro che i veicoli si facciano realmente scontrare, tipo crash test, per avere danni compatibili e, paradossalmente, anche i segni sulle persone vengano fatti ad hoc: ne è un esempio il caso in cui è stata usata della carta vetrata per simulare lo strisciamento sull’asfalto del conducente per caduta del motorino, quando invece il danno grave al trasportato era avvenuto per altra causa.
Come conclude l’antifraud manager: il contrasto alle frodi va condotta con fantasia perché è la fantasia che scatena l’opportunità per l’attore che vuole compiere l’atto fraudolento.

Non c’è allora soluzione alla fantasia italica?
Il punto debole risiede nella coerenza delle dichiarazioni e, sebbene testi e attori siano “preparati” a dovere, gestire più casi, prima o poi, porta tali attori a tradirsi o a confondersi, laddove l’accertatore sia sufficientemente in grado di chiedere le informazioni, e sappia come e quali.

Nell’attività antifrode, il liquidatore riveste un ruolo strategico: deve essere in grado di esaminare gli elaborati peritali e gli accertamenti con estrema attenzione e competenza; deve inoltre saper interpretare i segnali - non sempre scritti e quasi mai in forma “certificabile” - e decidere quando muoversi e scegliere quale azione potrebbe dare il migliore risultato alla risoluzione del problema.
Nel caso di sospetta frode, il liquidatore, deve essere molto preciso nell’indirizzare i fiduciari in maniera specifica su cosa realmente esaminare e accertare, tenere sotto controllo un gruppo di sinistri quando si è in presenza di “filoni” e acquisire più notizie possibili sui soggetti maggiormente esposti alle vicende.

Una volta identificati i possibili eventi o comportamenti sospetti o di natura fraudolenta, al processo di segnalazione segue il processo di investigazione. La fase di investigazione, quindi, si articola in un processo:
Sulla base dei riscontri dell’investigazione, le funzioni aziendali competenti sviluppano le azioni di risposta al fatto fraudolento che possono comportare, a titolo meramente esemplificativo, l’adozione di provvedimenti di natura civile (sospensione o risoluzione di contratto), la denuncia per le fattispecie a rilevanza penale, etc.

Il fattore tempo è estremamente rilevante per l’esecuzione delle investigazioni per il rischio di frode: dovrebbero essere svolte entro tempi stabiliti dalla normativa di riferimento, cioè compliant; nel caso in cui la fattispecie di frode sotto investigazione abbia rilevanza penale, o comunque giuridica e vi sarà il coinvolgimento e l’interfaccia con le forze di polizia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La frode Rca in Italia. Un'analisi dei modus operandi e delle possibili misure preventive

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Binetti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze Sociali
  Corso: Scienze Sociali Applicate
  Relatore: Stefano Caneppele
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

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