Skip to content

Il territorio costiero della Sardegna nord-orientale nell'Età del Bronzo. I comuni di San Teodoro, Budoni, Posada e Torpè.

Le domus de janas

Le domus de janas, grotticelle aperte dall’uomo nella roccia locale (basalto, calcare, granito e tufo) sono assai numerose (se ne conoscono circa 2.000) e diffuse in teutte le regioni storiche della Sardegna, in zone a morfologia ed economia differenti. Così denominate dalla fantasia popolare che le ritiene abitate dalle Janas, esseri, sovrannaturali e misteriose « figlie delle tenebre », esse erano conosciute fin dal secolo scorso.

Le segnalarono, infatti, numerosi storici o archeologi , alcuni dei quali compirono anche esplorazioni che però non diedero grandi frutti.

Il primo scavo di ampio respiro e d’esito apprezzabile venne condotto nella necropoli di Anghelu Ruju di Alghero, dal Taramelli, che nel 1904 e nel 1909 ne pubblicò i risultati.

Il Pinza, in precedenza, e successivamente lo stesso Taramelli diedero non solo la definizione del tipo di monumento ma anche il suo primo, valido e documentato inquadramento nel panorama culturale mediterraneo.

Numerosi ed approfonditi appaiono i lavori pubblicati nel nostro secolo sull’argomento. Di grande importanza sono le analisi di Contu sulle domus di Alghero (1964 e 1965) e la sintesi di Lilliu sulla sequenza culturale nell’Isola (1963). Con l’edizione della domus di Alghero, infatti, si potè provare che lo scavo della tomba era attribuibile alla cultura di S. Michele (III millennio a.C.), sgomberando, così, il campo da altre possibili ipotesi cronoligche e culturali più tarde e dando l’indispensabile supporto di prova alle ipotesi cronologiche delle domus; con la pubblicazione delle tombe decorate si dava impulso alle ricerche sull’arte ipogeica, con risultati davvero apprezzabili.

La sintesi del Lilliu, a sua volta, faceva il punto sulla classe monumentale, individuandone le tecniche di scavo, le tipologie planimetriche, lo sviluppo architettonico, l’origine, il significato e la cronologia.

Questi ultimi studi hanno tracciato le linee su cui si sono mosse le ricerhce sulle domus de janas.

I lavori più significativi degli anno settanta ed ottanta, infatti, hanno riguardato analisi di ipogei, studi sulla tipologia planimetrica, studi sull’arte monumenatale e sui materiali del Neolitico e dell’età del Rame.

Le domus de janas venivano scavate con piccoli coni di pietra: lo dimostrano alcuni indizi consistenti e significativi come le tracce lasciate da questi strumenti sulle pareti delle tombe e le prove sperimeantali di scavo fatte con picconi di pietra simili a quelli trovati nelle domus.

Sono noti due tipi di piccone: il tipo « campignanoide » o di « Anghelu Ruju », di forma tendente alla mandorla, ottenuto a scheggiatura, mediante prelievi larghi, di materiale roccioso; il tipo Molia, a forma di mandorla allungata, ricavato su ciottoli di fiume, con la punta conica accuratamente modellata a martellina.

L’analisi degli indizi ha permesso di ricostruire per grandi linee alcuni fasi e modalità della tecnica di scavo seguita dagli artigiani costruttori di domus de janas. Non è improbabile che lo spunto per lo scavo venisse dato dalla presenza di una cavità naturale. Non è parimenti improbabile che la cavità d'inizio potesse essere stata creata artificialmente, sfruttando, per esempio, l’effetto dirompente che potrebbero avere un tronco d’albero conficcato nella roccia ed acceso e l’immediato raffreddamento della roccia con l’acqua. Lo scavo veniva, poi, condotto (I fase) secondo tre direttrici tecniche, con una scelta dettata dalle caratteristiche morfologiche della roccia su cui si lavorava: su un piano orizzontale in presenza di massi isolati o di banconi ondulati ed allungati, appena rilevati sul piano di campagna; su un piano verticale, in presenza di tavolati.

Il tipo di ingresso appare strettamente collegato con tali direttrici per cui nel primo caso si osservano portelli sopraelevati rispetto al piano di campagna, con disposizione su una line, su due o tre linee oppure al piede del costone, solo una linea; nel secondo ingressi a dromos; nel terzo ingressi a pozzetto.

Non si esclude che sulla scelta del sito abbiano influito motivi di carattere ltuale come l’esigenza di allontanare il pericolo delle profanazioni, in generale, ma soprattutto nei monumenti d’instabilità sociale.

Osservazione fatte su numerose domus de janas fanno ritenere che lo scavo dell’ipogeo venisse effettuato, all’interno dello spessore della roccia (la cui altezza risultava essere già determinata, in linea di massima, sin dall’inizio dei lavori), gradualmente, nello spazio, per ragioni tecniche, contingenti e di organizzazione del lavoro, e nel tempo, in relazione con le esigenze del gruppo umano che utilizzava l’ipogeo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il territorio costiero della Sardegna nord-orientale nell'Età del Bronzo. I comuni di San Teodoro, Budoni, Posada e Torpè.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Maurizio Ceretta
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: ARCHEOLOGIA E CULTURE DEL MONDO ANTICO
  Relatore: Maurizio Cattani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 207

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

archeologia
sardegna
nuraghe
posada
età del bronzo
domus de janas
san teodoro
torpè
budoni
archeologia sarda

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi