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Il Selfie: strutture e dinamiche psico-sociali. Il paradosso comunicativo dell'immagine dell'io

Lev Manovich e la Selficittà (estesa)

Quello di cui si andrà a parlare in questo paragrafo è di una ricerca, tratta da un articolo, pubblicato su Human Media Interaction, condotta da Lev Manovich, Vera Ferrari e Nicola Bruno, i quali analizzano attraverso il database Selfiecity (versione estesa) alcuni auto-scatti valutando la rotazione della testa e la qualità dell’espressione emotiva connessa.

Quello che si vuole dimostrare è la ricorrente presenza della guancia sinistra nei Selfie, indipendentemente dalla cultura e dal sesso, coerenti con un resoconto psico-biologico (da un punto di vista psico-sociale), riguardo al pregiudizio guance sinistre negli autoritratti: cercando di spiegare la relazione tra pregiudizi laterali e lateralizzazione dell'espressione emotiva.

Ma partiamo dal principio, ovvero dall’autoritratto ed analizziamo il primo fattore, quello della composizione. Una dei primi passi da chiarire riguardo all’autoritratto è sicuramente capire se esiste un criterio di scelta per visualizzare la guancia sinistra invece che la destra. In secondo luogo le scelte che analizzeremo sono di tipo compositivo, e qui il protagonista sarà il famoso database di autoscatti, di cui abbiamo già accennato.

Ma a che scopo? Questi ricercatori alludono all’esistenza di un pregiudizio intrigante che, secondo loro, influenza le scelte di posa in self-portaits dei dipinti, cosa che in certo qual modo si pensa del Selfie (Questo pregiudizio sembra avere potenziali implicazioni per la nostra comprensione della lateralizzazione delle funzioni nel cervello umano). Ma torniamo a noi.

Il database di Selfiecity contenente 3200 selfie pubblicati su Instagram da cinque grandi città del mondo. Dato che le guance giuste nelle immagini speculari fotografate corrispondevano all'effettiva guancia sinistra dell'attuatore, ha fatto in modo che questo onnipresente effetto di interazione è esattamente ciò che ci si aspetterebbe, se ci fosse una spontanea, naturale preferenza per la visualizzazione della guancia sinistra rispetto alla destra. Ma questo non vuol dire che la ricerca, nel suo avanzare, per quanto sorprendente, non sollevò alcuni dubbi.

Ad esempio, una prima domanda ovvia riguarda le valutazioni della rotazione della testa. Per facilitare i confronti con studi precedenti, Bruno e collaboratori hanno categorizzato i Selfie chiedendo ai valutatori di assegnarne ciascuno a una delle cinque categorie: mostrando in modo inequivocabile la guancia sinistra, mostrando in modo inequivocabile la guancia destra, leggermente ruotata a sinistra, leggermente ruotata verso il diritto e frontale. Le categorie univoche sono state determinate guardando l'immagine. Se semplici osservazioni lasciavano spazio a dubbi, si usava un righello per misurare le distanze dal centro del naso al limite visibile della guancia e il Selfie era classificato come leggermente a sinistra o a destra in base a quale distanza era più grande.

Se la differenza era inferiore a 1 mm, lo stesso era classificato come frontale. Questo metodo può essere criticato in quanto lascia una certa ambiguità sulla definizione di quella che è una rotazione inequivocabile. Una seconda domanda importante riguarda la generalità: il pregiudizio vale per i Selfie da altre città (e quindi presumibilmente da altri ambienti culturali) oltre alle cinque città analizzate (New York, San Paolo, Berlino, Mosca e Bangkok).

Infine, una terza e più importante domanda era quale potrebbe essere la causa del pregiudizio. Un’ipotesi probabile era che una causa comune poteva essere identificata nella specializzazione emisferica destra per l'espressione delle emozioni, che tende a rendere la maggior parte di noi più espressivi sul lato sinistro. Ma, se era corretta, la supposizione dell'emisfero destro implicherebbe che i pregiudizi laterali dell'auto-titolazione hanno implicazioni intriganti per la nostra comprensione della lateralizzazione delle funzioni cerebrali. Non si può escludere, tuttavia, che i pregiudizi laterali possano derivare da fattori culturali, come quelli relativi alle guance destra e sinistra alla distanza in stato o sesso. Nell'attuale documento viene sfruttato il database (esteso) di Selfiecity, che include, in questa ricerca, una sesta città (Londra) per provare a risolvere questi problemi.

Ma qual è il punto? Il fulcro della ricerca vuole dimostrare queste due tesi: In primo luogo, si vogliono convalidare le conclusioni sull'esistenza di un pregiudizio guancie sinistre analizzandole con Selfiecity osservando il comportamento in posa dei soggetti, partendo dal presupposto che sia strutturato da valutazioni automatiche della rotazione della testa, con un database esteso data la presenza di sei anziché cinque città. Secondariamente, si vogliono sfruttare le valutazioni automatiche della stessa espressione emotiva che viene percepita da Selfiecity, per ricavare alcune stime sulle emozioni positive e negative e verificare se queste differiscono tra i Selfie che mostrano più la guancia sinistra o la guancia destra. Per intenderci quello di cui sto esponendo, è realmente il primo tentativo di mettere in correlazione i pregiudizi di posa nei Selfie e l'espressione emotiva lateralizzata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Selfie: strutture e dinamiche psico-sociali. Il paradosso comunicativo dell'immagine dell'io

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Pensato
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dell'Economia
  Corso: Comunicazione e Marketing
  Relatore: Federico Montanari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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