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L'illecito endofamiliare, tra acquisizioni giurisprudenziali e criticità del sistema giuridico

Tentativi di tipizzazione da parte della giurisprudenza: mobbing familiare e gaslighting

Nell'ampia sfera della violenza psicologica attuata nelle mura domestiche, di cui si sta discutendo in questo capitolo, vi sono fattispecie più o meno tipiche, connesse al danno endofamiliare, alcune legiferate come reati, su tutte i maltrattamenti in famiglia, altre come tentativi giurisprudenziali in tal senso, cioè il mobbing familiare.

A parte esse, integrante alla sottile violenza coniugale in esame e da citare al fine di una completezza, è il nome, secondo numerosi studiosi, di una peculiare condotta abietta: il gaslighting. Si tratta di un termine che evidenzia una forma di violenza insidiosa, non percepibile inizialmente, altre volte identificata dalla vittima ma scusata, dunque protetta da lei stesse. In realtà è una sottile lama di ghiaccio volta ad insinuarsi tra le mura domestiche. Secondo autorevole dottrina, è la violenza per eccellenza, gratuita e persistente, poiché rappresenta un vero e proprio lavaggio del cervello, la c.d. manipolazione mentale.

Tale concetto ha avuto origine storica nel lontano 1944, anno dell'omonimo film “Gaslight”, pellicola nella quale sono protagonisti due coniugi in crisi. Il marito pianifica un'astuta strategia che prevede di portare sull'orlo della follia la moglie, così da “levarsela di torno”.

Come fare? Egli nasconde oggetti per la casa, abbassa le luci, provoca rumori estemporanei, tutto questo convincendo la donna che sia frutto della sua immaginazione, sperimentando in tal modo l'arma psicologica della negazione della verità.

In psicologia è definito, in maniera concreto, un abuso perché il comportamento del c.d. gaslighter è finalizzato ad usurare l'esistenza psicofisica della vittima.

L'autore della violenza esaminata, solitamente il perverso narcisista, è brillantemente delineato, nella propria personalità, come colui che influenzato dal suo io grandioso, cerca di stabilire un legame con un altro individuo attaccandosi in particolar modo alla sua integrità narcisistica per disarmarlo.

E l'ambito giuridico cosa offre a tutela? Nonostante le ferventi discussioni fra studiosi e la forte pubblicità nei mass media, al momento attuale la disciplina giuridica non offre alcun appiglio sicuro e specifico, sebbene supportata dagli articoli costituzionali 3 e 29.

Tuttavia, ultimamente si sta delineando una restrizione delle fattispecie penali qualificabili a 3 in particolare:
1) violazione obblighi di assistenza familiare art.570 c.p;
2) maltrattamenti in famiglia art.572 c.p.;
3) atti persecutori o stalking art.612 c.p.

Sembra preferibile ricondurre tali condotte sotto il reato previsto dall'art.572 c.p., per la solida ragione di considerare maltrattamenti non solo quelli degni di rilevanza penale, bensì ogni atteggiamento reiterato nel tempo, che abbia per mero scopo denigrare la dignità dell'altro coniuge e recare sofferenza al coniuge o al figlio minore, escludendosi ovviamente le lesioni lievi o lievissime prive di alcun valore giuridico.

Diversamente, gli altri due reati scritti destano notevoli dubbi in ordine all'inquadramento alle condotte dell'abusante, specialmente l'art.612-bis c.p. pone il problema del dover accertare caso per caso quali e quanti atti siano da ritenere persecutori, ossia lesivi in maniera tale da compromettere la salute della vittima. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'illecito endofamiliare, tra acquisizioni giurisprudenziali e criticità del sistema giuridico

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Informazioni tesi

  Autore: Romano Latagliata
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Magistrale in Giurisprudenza
  Relatore: Concetta Nanna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 267

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Parole chiave

famiglia
violenza psicologica
risarcimento del danno
unioni civili
affidamento condiviso
gaslighting
illecito endofamiliare
interesse supremo del minore
responsabilità extracontrattuale
ordini di protezione

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