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Claude M. Steiner: viaggio alla scoperta della personalità

I concetti di cooperazione, libertà e responsabilità

Il concetto di cooperazione prevede una relazione in cui tutti i partecipanti agiscano per il raggiungimento e la co-costruzione di un bene comune: si tratta, perciò, di un'interazione in cui tutti hanno o ottengono ciò di cui hanno bisogno.

Secondo Steiner il miglior “luogo” per allenarsi o prendere dimestichezza con tale tipo di interazione è la relazione di coppia, che, per funzionare a lungo termine, deve, per sua stessa natura, allontanare il più possibile atteggiamenti individualistici e competitivi, che risultano essere i peggiori nemici per la cooperazione.

La coppia rappresenta un valido terreno di preparazione anche per una serie di motivi ulteriori: le due persone che si relazionano in tale contesto sentimentale, in primo luogo, risultano estremamente motivate al mantenimento dello stesso e, pertanto, sono molto più predisposte ad impegnarsi in una direzione cooperativa, piuttosto che egocentrica; inoltre, la cooperazione tra due persone risulta molto più semplice di una cooperazione in piccoli o medi gruppi o, addirittura, su larga scala.

Steiner sostiene, comunque, che debbano esistere delle condizioni affinché sia possibile instaurare un tale tipo di relazione e cataloga queste ultime sotto forma di “regole di cooperazione” (Steiner, 1974). Si tratta di cinque regole su cui gli individui devono accordarsi e che devono impegnarsi a rispettare:

1. Nessuna scarsità: tra gli individui che compartecipano alla relazione non deve esserci scarsità rispetto a quello che ciascuno di essi desidera (sia questo esprimibile in termini di riconoscimenti, carezze, sostegno, condivisione, sicurezza, ecc…). Qualora si verificasse una qualche forma di scarsità, il compito dei soggetti sarebbe quello di ristabilire un equilibrio cercando un compromesso in grado di soddisfare le esigenze di tutti; se questo non fosse più possibile la cooperazione si romperebbe.

2. Parità di diritti: tutti coloro che vivono la relazione di cooperazione devono sapere di avere uguali diritti al soddisfacimento dei propri bisogni, ma, di conseguenza, anche pari responsabilità. Steiner evidenzia che spesso accade che una persona, pur consapevole che quello che c'è possa bastare a soddisfare tutti, non sia disposta a condividerlo o a lottare per ripristinare un'equità (Steiner, 1974): ciò si realizza, ad esempio, con soggetti che hanno assunto copioni di ruolo sessuale, che reiterano delle disparità nel rapporto tra uomini e donne.

3. Nessun gioco di potere: questi si basano su atteggiamenti di competitività, esperiti in contesti di scarsità, per cui essi dovrebbero essere totalmente esclusi in un rapporto cooperativo, basato su condivisione e parità. Tuttavia, secondo lo psicologo, tale regola rappresenta uno dei maggiori scogli da superare in qualsiasi rapporto, in quanto gli individui tendono spesso a cercare di ottenere quello che desiderano attraverso dei giochi di forza: “minacciare, fare il broncio, urlare, sbattere le porte, svalutare e cose simili ci sembrano modi più facili di ottenere ciò che vogliamo che non la discussione o la trattativa” (Steiner, 1974 –trad. it. 1999, p. 294).

4. Nessun segreto: i segreti dovrebbero essere totalmente abbandonati, in modo tale che sia possibile per tutti chiedere ciò che si vuole, tutte le volte in cui se ne abbia bisogno. Spesso le persone non risultano disposte o capaci di esprimere i propri desideri, a volte non riescono neppure a comprenderli o entrare in contatto autentico con questi, per cui esiste un grande rischio che essi non trovino mai una piena soddisfazione. Un'insoddisfazione di questo tipo può comportare una serie di conseguenze nei soggetti che la vivono, in quanto può generare risentimento e, quindi, indurre sentimenti negativi, quali rabbia o vergogna dei propri bisogni. Al contrario, una società cooperativa si fonda sul presupposto che tutti i suoi membri siano ok, pronti a contribuire nella costruzione di un benessere comune.

5. Nessun “Salvataggio”: la base per un rapporto costruttivo e cooperativo è che nessuno interpreti alcun ruolo del triangolo drammatico, quindi che non ci siano Salvatori, Vittime o Persecutori, ma che ciascuno contribuisca in egual maniera al soddisfacimento dei propri e degli altrui bisogni con piena libertà, autonomia e responsabilità.

Per quanto riguarda l'autonomia, Steiner è convinto che essa sia una competenza da acquisire durante il percorso di formazione di ciascuno e che proprio i genitori debbano essere i primi insegnanti in questo senso: è necessario dunque un'educazione all'autonomia, basata sulla fiducia nei confronti della natura umana e sulla convinzione che, in condizioni favorevoli, tutti possano riuscire ok. Di conseguenza, risulta di primaria importanza permettere ai bambini di scoprire cosa vogliono, non interferendo con la loro spontaneità, consapevolezza o intimità: essi devono essere stimolati a prendere in autonomia le proprie decisioni, sempre nel rispetto delle altrui libertà e degli altrui diritti, assumendosene poi le responsabilità derivanti, sia nei propri che negli altrui confronti. Al contrario, una condizione di oppressione impossibilita lo sviluppo di libertà, autonomia e responsabilità, stimolando, piuttosto, copioni vincolanti e limitanti. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Claude M. Steiner: viaggio alla scoperta della personalità

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Andreucci
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Pedagogia
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Ilaria  Riccioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 79

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